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Che cosa è successo oggi? – Martedì 30 giugno 2020

ospedale covid 19

Il racconto della giornata di martedì 30 giugno 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia alle polmoniti da “agente sconosciuto” nella bergamasca a cavallo del 2020. Cisl lancia l’allarme: oltre 85mila le cattedre vacanti per l’anno scolastico 2020-2021, mentre a partire dal 1° luglio scattano in Italia tutta una serie di misure figlie dei decreti COVID e del Decreto Rilancio. Passi in avanti sulle modifiche da apportare ai decreti Sicurezza e, infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Un aumento dei nuovi casi accertati e delle vittime. Sono i dati di questa sera sull’epidemia di coronavirus in Italia. I nuovi positivi oggi sono 142, ieri erano stati 126. Il 43,6% dei nuovi casi si trova in Lombardia
I deceduti nelle ultime ventiquattro ore sono stati 23, dopo il record minimo di ieri, quando le vittime erano state 6 in tutta Italia. Da segnalare, come sempre, il numero dei tamponi: sono 48mila, quasi il doppio di quelli di ieri.
Sette le regioni senza nuovi casi: Marche, Trentino Alto Adige, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Basilicata e Molise. I guariti superano quota 190mila. Diminuiscono di 3 unità oggi i pazienti in terapia intensiva: sono 93, dei quali 42 in Lombardia. In 11 Regioni e nella provincia autonoma di Trento non ci sono più ricoverati in rianimazione.

Le polmoniti da “agente sconosciuto” nella bergamasca a cavallo del 2020

(di Claudio Jampaglia)

Prima sono arrivate le segnalazioni dei medici di base della bergamasca sulle strane polmoniti nell’inverno scorso che non reagivano ad antibiotici o altri farmaci, adesso arriva la conferma nei documenti ufficiali forniti al consigliere regionale Niccolò Carretta, dopo una richiesta di accesso agli atti: 110 le polmoniti da agente sconosciuto all’ospedale di Alzano Lombardo tra dicembre e fine febbraio. Succede ogni anno, ma a cavallo del 2020 ha registrato un 30% di ricoveri in più rispetto agli anni precedenti. Era COVID? La malattia non era ancora stata diagnosticata in Italia eppure le linee guida del ministero della Salute il 22 gennaio raccomandavano di considerare un caso sospetto anche «una persona che manifesta un decorso clinico insolito o inaspettato senza tener conto del luogo di residenza o storia di viaggio» e quindi l’allarme poteva suonare un mese prima di Codogno. Solo che cinque giorni dopo il Ministero correggerà l’indicazione con la necessità di un contatto con persone in arrivo dalla Cina.
La diagnostica poi non c’era ufficialmente fino al 4 febbraio, data della certificazione internazionale per quelli che chiamiamo tamponi, anche se a Roma lo Spallanzani identificherà i primi due positivi, la coppia cinese in viaggio turistico, qualche giorno prima. A chi dovevano interessare quelle polmoniti? Sicuramente al sistema di sorveglianza regionale e al centro nazionale sulle influenze dell’Istituto superiore della Sanità. Si poteva fare qualcosa prima? Anche su questo indaga ora la Procura di Bergamo, ma la risposta dovrebbe arrivare prima di tutto dalle istituzioni sanitarie e politiche.

Tutte le misure in partenza il 1° luglio

(di Mattia Guastafierro)

Percorsi diversi, provvedimenti diversi, tutti al via dal 1° luglio. Le misure che scattano in queste ore hanno genesi differenti. Alcune sono figlie dei decreti COVID. Il bonus vacanze innanzitutto. Da oggi lo potranno richiedere le famiglie con indicatore ISEE fino a 40 mila euro. Per farlo basterà scaricare l’app Io. Potrà valere fino a 500 euro se la famiglia è composta da più di due persone ed essere usato fino a fine anno nelle strutture ricettive, ma non sui portali online, tipo Booking o Airbnb. L’80% dello sconto verrà applicato sul posto, il restante 20% come credito d’imposta. Il rischio è quello di trovarsi di fronte a un click day. E che i fondi – 2,4 miliardi – non bastino per tutti.
L’altra misura lanciata dal Decreto Rilancio è l’ecobonus fino al 110% per i lavori antisismici o di efficientamento energetico nelle abitazioni: coibentazioni, sostituzione delle caldaie, cambio dei serramenti. Per ottenere l’agevolazione fiscale vanno però osservati una serie di paletti. La misura, più che a ridurre l’impatto inquinante, servirà soprattutto a ridare slancio al settore edilizio.
Al via il 1° luglio poi a tutta un’altra serie di misure che arrivano dalla legge di bilancio. C’è la riduzione del cuneo fiscale che amplia di fatto il bonus Renzi. Chi ha un reddito inferiore a 28mila euro si troverà in busta paga 100 euro in più e non 80. Per i professionisti scatta l’agevolazione del 30% sui pagamenti accettati tramite moneta elettronica. Mentre il tetto sull’uso del contante scende da 3mila a 2mila euro. Servirà a combattere l’evasione fiscale.

Passi in avanti sulle modifiche ai decreti Sicurezza

(di Anna Bredice)

Ci sono stati dei passi in avanti su alcuni temi, innanzitutto la reintroduzione del sistema degli Sprar, i permessi di protezione umanitaria, l’allargamento dei permessi di soggiorno anche al lavoro e la protezione dei minori non accompagnati. Quindi la parte sull’accoglienza ha visto una certa condivisione nella maggioranza, il problema rimane invece sul rapporto con le Ong e la loro criminalizzazione. I Cinque Stelle chiedono di continuare ad applicare la sanzione amministrativa con le multe alle navi che soccorrono i migranti per una somma che può andare dai diecimila ai cinquantamila euro, se c’è una reiterazione del reato con la stessa imbarcazione, si arriva alla confisca. Da quel punto di vista quindi il pensiero dei Cinque Stelle non si è staccato di molto da quando erano nel governo con Salvini. gli altri partiti della maggioranza, soprattutto Leu non vogliono che restino le multe, “c’è un codice di navigazione dove è già tutto disciplinato, basta i pregiudizi contro chi fa soccorso in mare”, dice la senatrice De Petris. C’è quindi ancora un nodo da risolvere e non da poco, è proprio quello intorno al quale Salvini aveva alimentato la sua campagna elettorale nel primo governo Conte. Per questo c’è un rinvio, al nove luglio, per trovare un ulteriore accordo, anche se i partiti considerano positivi i passi avanti nel sistema dell’accoglienza sul territorio, soprattutto con la reintroduzione dello Sprar. Ma luglio a quanto pare non sarà il mese decisivo per l’approvazione perché i Cinque stelle chiedono che il decreto venga approvato a settembre. Spiegano che ora l’ingorgo di vari provvedimenti da approvare prima della chiusura estiva porti il rischio di non riuscire a convertire il decreto in tempi utili, è vero da un lato, ma c’è anche chi ritiene che a settembre sul tavolo ci saranno tante questioni e nodi che arrivano al pettine, tra cui il Mes, sul quale continuano ad esistere visioni opposte tra il Pd e i Cinque stelle, rischiando di rendere tutto ancora più confuso.

Scuola, oltre 85mila cattedre vacanti per il 2020-2021

(di Diana Santini)

Allarme della Cisl sulla scuola: sono oltre 85mila le cattedre vacanti per l’anno scolastico 2020-2021, un vero record. “Avremo un inizio anno complicato, alla ricerca di supplenti, soprattutto al Nord, cioè nelle aree più colpite dal COVID – spiega la segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Gaza è sull’orlo del collasso a causa della fame acuta e della mancanza d’acqua. È l’allarme lanciato dalla Caritas

    In Israele aumentano le critiche al progetto del governo Netnayhu di costruire delle cosidette “città umanitarie” nel sud della striscia, al confine con l’Egitto, dove spostare tutti i palestinesi di Gaza. Oggi l’ex primo ministro israeliano Ehud Olmert li ha definiti “campi di concentramento”. Intanto proseguono incessanti i bombardamenti israelian sulla Striscia , nelle ultime 24 ore sono oltre 100 le vittime. La Caritas oggi ha lanciato un drammatico appello : “siamo vicini al collasso le vite dei palestinesi sono appese ad un filo a causa della fame acuta, della mancanza d’acqua e delle malattie, serve un intervento umanitario urgente”. Danilo Feliciangeli responsabile Caritas per il Medio Oriente.

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    Il grande flop delle case della salute. Solo il 5% è pienamente funzionante. La denuncia del Pd lombardo

    Dovevano essere i presidi con cui ricostruire la sanità sul territorio in Lombardia, ma finora le case di comunità sono state un flop. 216 sono quelle previste entro la scadenza dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza che arriverà a giugno 2026. Al momento 140 hanno aperto, ma solo otto in tutta la regione (sei in provincia di Bergamo e due nel varesotto) hanno tutti i requisiti obbligatori previsti dalla legge. In totale sono meno del 6 percento. La denuncia è del gruppo consiliare del Partito democratico lombardo che ha fatto un accesso agli atti alla direzione generale Welfare per ognuna delle case di comunità attive in Lombardia. L’assessorato ha replicato che i numeri diffusi “sono usati in modo difforme dalla realtà. Le rilevazioni mostrano percentuali elevate di attuazione per la maggior parte dei servizi obbligatori”. Per il capogruppo del Pd al Pirellone, Pierfrancesco Majorino, “Regione Lombardia è in colpevole ritardo”.

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