Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Lunedì 18 maggio 2020

Fase 2 Milano

Il racconto della giornata di lunedì 18 maggio 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dall’analisi dei dati dell’epidemia di Vittorio Agnoletto all’assenza di direttive per il rientro a scuola il prossimo settembre. Anche Gad Lerner dice addio a Repubblica dopo gli evidenti cambiamenti alla linea editoriale. Oggi grandi riaperture a Milano, mentre l’inchiesta sulle Rsa va avanti. Angela Merkel ed Emmanuel Macron hanno annunciato una proposta per rilanciare l’economia UE. Dagli Stati Uniti, intanto, arrivano segnali positivi per un vaccino. Infine i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

L’analisi di Vittorio Agnoletto sui dati dell’epidemia diffusi oggi

I numeri di oggi erano molto attesi: è il primo giorno della vera e propria Fase 2, ma soprattutto sono passate due settimane dal primo allentamento del lockdown, il 4 maggio. I dati della Protezione Civile vanno tutti nella direzione dell’attenuazione dell’epidemia in Italia. Il miglioramento c’è. Ma il numero dei tamponi, oggi, è stato la metà di quello di ieri: 36mila contro 60mila.

I nuovi positivi registrati oggi sono 451 in più rispetto a quelli di ieri. Non c’è nessun nuovo caso in Sardegna, Umbria, Basilicata e Calabria. Inoltre è da segnalare che in 10 Regioni i contagi sono meno di dieci. Le persone attualmente malate sono calate di 1.798 unità rispetto a ieri.

Le persone decedute nelle ultime ventiquattro ore sono 99. Era dal 7 di marzo che le vittime non scendevano sotto le 100 unità. Oggi non ci sono decessi in Sicilia, Calabria, Molise, Basilicata, Marche e in provincia di Trento.

Dei 451 positivi rilevati oggi, la maggior parte sono in Lombardia, con 175 nuovi positivi (il 38,8% dei nuovi contagi). Seguono Piemonte, Emilia Romagna e Lazio.
Questi due dati sono strettamente collegati al numero di tamponi fatti. Oggi sono stati fatti, a livello nazionale, 36.400 tamponi. Il rapporto tra tamponi fatti e casi individuati è di 1 malato ogni 80,7 tamponi fatti, l’1,2%, in linea con la media degli ultimi giorni. Questo il quadro nazionale.

In Lombardia, Regione che resta la più colpita, i decessi da ieri sono 24. Si tratta del numero più basso da febbraio. I nuovi casi positivi, come dicevamo, sono 175: un numero in netto calo. Ma il numero dei tamponi effettuati rispetto a ieri è più che dimezzato.
Il commento di Vittorio Agnoletto.


 

La scuola non ha direttive

(di Anna Bredice)

Sette milioni e mezzo di studenti dai 3 ai 19 anni a settembre dovrebbero tornare a scuola, ma come e in che modo faranno didattica questo ancora non si sa. Oggi è il nuovo inizio dopo la fase pandemica, ma il mondo della scuola rischia di essere la cenerentola di tutta la ripresa. “Siamo ancora a zero“, dice la Cgil scuola che domani avrà un incontro con la Ministra Azzolina per discutere il protocollo di sicurezza, e cioè le parte essenziale attesa per il ritorno: quanti studenti in ogni classe, quali distanze e come fare, se metà didattica a casa e metà a scuola o prolungare i tempi di lezione. Ma su questo si riflette anche il numero di insegnanti insufficienti per coprire l’intera didattica, nonostante il concorso che si terrà ad agosto per nuove migliaia di professori. Finora si è sempre attesa la curva dei contagi per fare delle previsioni, ma il rischio è di arrivare a settembre con un enorme ritardo. Più facile fare classi più piccole per le elementari che per le superiori, dove gli alunni sono molto più numerosi. Intanto è stato deciso il modo in cui si terrà la maturità, un’ora di colloquio in presenza con tre fasi di esame, si pone il problema ad oggi però di una mancanza di commissari esterni disponibili a seguire gli esami. Non molti hanno risposto alle domande, si potrebbe arrivare ad una chiamata d’ufficio, pesa il timore dei contagi, spiegano dall’associazione presidi, per una fascia di insegnanti che spesso supera i 55 anni. L’altra questione che fa discutere è la scuola paritaria, che lamenta l’assenza di fondi nel decreto rilancio per le loro scuole, un problema che dovrebbe essere affrontato in Parlamento visto che vari gruppi compreso il Pd hanno presentato emendamenti per finanziare le paritarie.

Cosa succede a Repubblica?

(di Michele Migone)

Il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari è in subbuglio. Dopo Enrico Deaglio e Pino Corrias, anche Gad Lerner ha detto addio. I cambiamenti di linea editoriale politica sono evidenti, ma quello che preoccupa maggiormente le firme de La Repubblica è il fatto che il giornale diventi un mero house organ degli interessi economici della proprietà. Insieme all’altro quotidiano, La Stampa, gli Agnelli – Elkann tornano ora a disporre degli strumenti per fare pressione sulle scelte del governo. E li usano. Non è un caso che sia scoppiata una polemica tra il neo direttore del quotidiano torinese Massimo Giannini e il vicesegretario del PD Andrea Orlando su questo tema, nata dall’accusa di quest’ultimo al partito degli imprenditori di volere la caduta di Conte. In realtà, dopo gli attacchi delle ultime settimane, ora sembra esserci qualche segnale di tregua.
I grandi quotidiani hanno prima tirato la volata alla riapertura a tutti i costi, poi hanno fatto pressione per veder accettate le richieste di Confindustria per la Fase 2. Adesso, che queste sono state in parte accolte, il tono nei confronti del Presidente del Consiglio è lievemente diverso. In questo senso è esemplare l’articolo di Paolo Mieli sul Corriere della Sera di Urbano Cairo. Concede una sufficienza a Conte per la Fase Uno, chiede al PD di dare una rotta al governo nella Fase 2 e di mettere sempre di più ai margini il Movimento Cinque Stelle. In mancanza di alternative, se non le elezioni, questo potrebbe essere lo schema politico del partito degli imprenditori. Che ha il chiaro obiettivo di dettare l’agenda delle scelte economiche e dei criteri di distribuzione delle risorse a una politica sempre più debole.

La grande riapertura a Milano

(di Diana Santini)

È stata una specie di domenica. Complici le scuole chiuse, il sole, il lavoro che ancora per molti non è ricominciato: oggi le vie di Milano erano piene di mascherine emozionate, incontri casuali e meno casuali, la nostalgia di come era prima e la curiosità di come sarà. I negozi hanno aperto: un dispenser di disinfettante all’ingresso e per il resto pazientate, le linee guida sono arrivate solo questa mattina. C’è tanto passaggio ma pochi acquisti: i commercianti sono abbastanza depressi, anche se alla chiamata hanno risposto in molti, alzando le cler forse più per vedere l’effetto che fa. Uniche eccezioni: ciclisti e merciai. Lì si sono viste file, composte e distanziate, degne dei supermercati in pieno lockdown. È la mobilità nuova, e i milanesi sembrano avere preso la cosa piuttosto sul serio. I più penalizzati sono invece i negozi di abiti: hanno in magazzino tutta la merce invernale che non hanno potuto mettere in saldo, e in vetrina la collezione primavera che stona con l’estate già arrivata. Nei parchi intanto i bambini hanno riconquistato gli scivoli: non si sa se per disobbedienza civile o perché gli acquazzoni dei giorni scorsi si sono portati via i nastri bianchi e rossi che fino a poco fa li sigillavano. Alle sei scatta l’aperitivo, o quel che ne resta: uno spritz da asporto consumato a gruppetti sulle panchine. Come stai, Come state? Una domanda che non era mai stata così sincera, ci si incontra come per la prima volta.

L’inchiesta nelle Rsa della Lombardia

(di Fabio Fimiani)

Stanno diminuendo i decessi nelle Rsa della Lombardia, le residenze socio assistenziali. A dirlo sono le statistiche di Regione Lombardia e Protezione Civile, e trovano riscontro anche i magistrati delle procura della Repubblica di Milano, che stanno indagando su oltre venti Rsa dopo gli esposti dei parenti.
In alcuni ospedali è stato però notato, che arrivano in pronto soccorso persone anziane in condizioni disperate. È la testimonianza anonima di numerosi medici, che coincide con quello di Alessandro Azzoni, portavoce del comitato Verità e Giustizia del Pio Albergo Trivulzio, per cui anziani ospiti in condizione gravissime sono trasferiti in ospedale, dove muoiono in pochi giorni.
Le indagini della procura sulla diffusione della pandemia COVID-19 nella Rsa milanesi, e non solo, sono nate dopo le denunce del comitato.

La proposta franco tedesca per l’economia UE

Sul fronte economico Angela Merkel ed Emmanuel Macron hanno annunciato una proposta franco-tedesca, con un piano di rilancio da presentare all’Unione Europea.
La proposta prevede 500 miliardi di euro da inserire nel prossimo bilancio europeo.
In sostanza si tratta di una proposta per definire il famoso Recovery Fund.
Positive le reazioni del governo italiano e della stessa commissione.

I progressi del vaccino negli Stati Uniti

(di Davide Mamone)

C’è vaccino sperimentale contro il coronavirus negli Stati Uniti che sembra abbia dato degli ottimi risultati preliminari. O almeno, questo è ciò che ha annunciato stamattina l’azienda che sta provando a produrlo. Si tratta di Moderna, società di biotecnologia di base in Massachusetts che sta lavorando a un vaccino anti-COVID in coordinamento con il governo federale statunitense.
Moderna è stata tra le prime realtà ad aver già testato, seppur su un campione molto ridotto, dosi di vaccino sugli esseri umani. E i ricercatori hanno scoperto che i livelli degli anticorpi rilevati dai soggetti che si sono sottoposti alla seconda dose di richiamo sono uguali o superiori ai livelli registrati dai pazienti guariti dal COVID.
I dati non potrebbero essere migliori ha detto entusiasta il leader di Moderna Stephane Bancel, nell’evidenziare come lo studio sia servito innanzitutto a testare la sicurezza dell’iniezione e che i risultati siano positivi.
Nessuna illusione però. La strada per il vaccino è ancora lunga. I soggetti testati sono stati appena venticinque. E solo otto di questi hanno potuto fare il secondo richiamo che ha permesso di trovare i risultati più significativi. Questo test infatti arriva alla fine della fase uno e il percorso entrerà nel vivo soltanto a luglio, con la fase tre, quando i volontari per la sperimentazione saranno migliaia.
Solo allora avremo un’idea più chiara dei tempi e delle reali opportunità di avere un vaccino contro il coronavirus. Ma intanto, il titolo in borsa di Moderna è già vertiginosamente salito: stamattina, all’apertura dei mercati a New York, l’azienda ha fatto registrare un più ventisei per cento.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Foto dalla pagina Facebook del Comune di Milano

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