Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Lunedì 12 ottobre 2020

Giuseppe Conte DPCM

Il racconto della giornata di lunedì 12 ottobre 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia e nel Mondo diffusi oggi al nuovo DPCM in arrivo ormai nelle prossime ore. La Procura di Milano ha chiuso le indagini che mesi fa avevano portato al commissariamento di Uber Italy. Le novità dalla Bielorussia e la strategia di Alexander Lukashenko e gli ultimi sviluppi sulla guerra in Caucaso. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Sono 4.619 i nuovi casi di coronavirus accertati in Italia nelle ultime 24 ore. Una diminuzione, dunque, ma con un calo consistente dei tamponi: solo 85mila, rispetto agli oltre 100mila degli ultimi giorni. Il rapporto tra i positivi e il numero dei tamponi effettuati è del 5,4%: ogni 100 tamponi 5,4 sono positivi: un dato che sta salendo negli ultimi giorni. Sono 39 i decessi. I ricoveri in ospedale, da ieri, sono 300 in più: si tratta dell’incremento più consistente nelle ultime settimane. La Lombardia è la regione con più nuovi positivi: sono 696 a fronte di poco meno di 14mila tamponi effettuati.

Verso il nuovo DPCM

(di Anna Bredice)

In casa con persone non conviventi è consigliato l’uso della mascherina. Questa è una delle raccomandazioni che saranno contenute nel decreto che Giuseppe Conte ha molta fretta di approvare, forse già stasera con un Consiglio dei Ministri che è preceduto da una girandola di incontri che stanno avvenendo in queste ore. Infatti è in corso ancora la riunione tra il governo e gli enti locali ed è qui che Conte sta presentando la stretta sugli orari e sull’uso delle mascherine, ma al momento tra i provvedimenti annunciati non c’è quello del numero limite di persone che si possono invitare a casa. Mascherine all’aperto sempre quindi, con l’eccezione solo se si corre o si va in macchina da soli. Sarà vietato stare fuori dai locali dalle 21 in poi, a mezzanotte dovrebbe essere imposta la chiusura di bar e ristoranti. Alle feste come i matrimoni c’è un numero massimo di trenta persone, stop alle gite e agli sport amatoriali, mille persone al massimo come pubblico negli impianti sportivi, in generale il 10% della capienza. La novità tra questi provvedimenti è la richiesta da parte delle regioni perché il governo imponga la didattica a distanza agli studenti delle superiori, ma è una richiesta che potrebbe non essere accolta subito. Contemporaneamente alla riunione con le regioni, è in corso un incontro del comitato tecnico scientifico per dare il via libera alle misure di tipo sanitario, ad esempio per chi è asintomatico la quarantena si ferma a dieci giorni. Le regioni sembrano aver questa volta un atteggiamento collaborativo, hanno chiesto che non venga previsto nessun lockdown e su questo Conte li ha rassicurati, al momento a loro sembra bastare. Stasera ci sarà anche una riunione dei capi delegazione della maggioranza per fare il punto del decreto e poi forse verrà approvato subito dopo.

Milano, chiuse le indagini su Uber

A Milano la procura ha concluso le indagini che mesi fa avevano portato a commissariare Uber Italy. Nell’inchiesta è ipotizzato il reato di caporalato. Al centro dell’attenzione il trattamento dei rider, i fattorini che portano il cibo a domicilio. Il magistrato Paolo Storari parla di condizioni degradanti, con lavoratori pagati 3 euro a consegna e derubati delle mance. In un’intercettazione una dirigente – che ora è tra i 10 indagati – avvertiva un dipendente: “Davanti a un esterno non dire mai più ‘abbiamo creato un sistema per disperati’. Anche se lo pensi, i panni sporchi vanno lavati in casa”. Da capire per quante e quali persone sarà chiesto un processo, mentre sarà valutata separatamente la posizione dell’azienda, indagata per la legge sulla responsabilità amministrativa.
Andrea Monti ha intervistato Maurilio Pirone di Riders Union Bologna, uno dei primi gruppi organizzati di lavoratori del settore in Italia. “La situazione di Uber – denunciano – è solo la punta dell’iceberg”:


 

Guerra in Caucaso, gli ultimi sviluppi

Con la tregua concordata sabato scorso la Russia aveva confermato la sua posizione di attore principale nel sud del Caucaso – un tempo territorio sovietico – dove l’attivismo turco al fianco dell’Azerbaijan aveva alimentato ulteriormente il conflitto nel Nagorno-Karabakh. Il cessate il fuoco, però, è rimasto solo sulla carta. Per questo dopo un incontro con la controparte armena, il Ministro degli Esteri Lavrov ha chiesto a entrambe le parti di rispettare l’intesa.
Nelle ultime ore armeni e azeri si sono accusati a vicenda per le ripetute violazioni delle ultime 48 ore. Alcuni residenti in Nagorno-KArabakh, citati dalle agenzie di stampa, hanno detto che dal loro punto di vista non è cambiato nulla e la guerra va avanti come prima.
Tra le riunioni diplomatiche di questo fine-settimana anche quella dei paesi OSCE che da oltre 25 anni sono stati incaricati di mediare nel conflitto del sud del Caucaso, Russia, Stati Uniti e Francia.
Sulla carta il cessate il fuoco dovrà portare allo scambio dei prigionieri e delle vittime e in un secondo momento a un negoziato politico, quello mancato in tutti questi anni.
La situazione rimane molto fluida. Mosca ha detto che Ankara sostiene a pieno il suo piano di tregua, ma nello stesso momento il governo turco ha ribadito la sua posizione: gli armeni si devono ritirare dal Nagorno-Karabakh.

Bielorussia. Qual è la strategia di Alexander Lukashenko?

(di Emanuele Valenti)

Qual è la strategia di Alexander Lukashenko? Lo scorso fine settimana, nel giro di 24 ore, il presidente bielorusso ha prima organizzato un incontro con diversi oppositori in un carcere di Minsk e ha poi dato mano libera alle forze di sicurezza che durante l’ennesima domenica di proteste hanno caricato, picchiato e arrestato centinaia di manifestanti in tutto il paese.
Alcuni esponenti dell’opposizione all’estero sostengono che Lukashenko stia mostrando tutta la sua debolezza, soprattutto per l’incontro con gli oppositori. Secondo l’ufficio del presidente l’incontro, sabato, sarebbe durato oltre quattro ore, durante le quali si sarebbe discusso di riforme costituzionali. Non c’è stato modo di sentire l’altra campana, gli oppositori che hanno partecipato alla riunione. L’evento è stato pubblicizzato molto dai media di stato, che hanno trasmesso le immagini registrate dall’ufficio stampa della presidenza della repubblica.
Tra i partecipanti c’era anche Viktor Babaryko, un noto banchiere, per lungo tempo alla guida di una grossa banca russa a Minsk e sulla carta, prima di essere arrestato a luglio, principale sfidante di Lukasenko alle elezioni del 9 agosto. Ricordiamoci sempre che il principale sponsor del regime di Minsk è il Cremlino, ma ricordiamoci anche che Putin non ama Lukashenko.
Il nome di Babryko potrebbe tornare. Sembra evidente come il presidente abbia organizzato questo incontro per motivi mediatici, nel tentativo di mostrare – in casa ma anche fuori – che la situazione a Minsk non è così compromessa e che le parti, almeno sulla carta, si stanno parlando.
Poche ore dopo però le immagini dalla piazza ci hanno ricordato che le cose non sono cambiate. L’atteggiamento della polizia è stato uno dei più violenti di questi mesi, con oltre 700 arresti. E lo stesso si sta ripetendo oggi, quando in piazza ci sono i pensionati supportati dagli studenti.
In poco più di un mese sarebbero state arrestate in Bielorussia 13mila persone, molte ma non tutte poi rilasciate. E il ministero degli interni ha fatto sapere di aver autorizzato gli agenti a usare anche armi da fuoco per fermare i manifestanti.
Di fronte a questa situazione l’Europa è tornata a minacciare altre sanzioni.
Questa mattina si sono riuniti i ministri degli esteri dell’Unione Europea, favorevoli a considerare nuove misure contro il governo di Minsk, e per la prima volta c’è stato un accordo anche su Lukashenko. Le nuove sanzioni dovrebbero colpire anche lui, “perché la situazione – ha detto il responsabile della politica estera europea, Borrell – sta peggiorando”. Otto paesi europei hanno già ritirato il loro ambasciatore da Minsk. Potrebbero essere tutti segnali che anche a Mosca il piano per sostituire il presidente bielorusso stia procedendo.

COVID-19, la situazione nel Mondo

L’OMS ha detto che oggi, per il quarto giorno consecutivo, il numero dei nuovi contagi è il più alto dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Tra i Paesi dove l’aumento dei casi è più rapido: Russia, Iran, Corea del Sud, Malesia, Francia, Repubblica Ceca, Grecia.
In Cina, nella città di Qingdao, le autorità stanno facendo il test a tutti gli abitanti, 9 milioni.
In Europa diversi governi sono alle prese con la necessità di bloccare la diffusione del virus senza arrivare a un nuovo lockdown nazionale. Il caso più emblematico, in queste ore, è quello della Gran Bretagna: il governo ha diviso l’Inghilterra in tre aree sulla base del numero dei contagi. Proteste da parte dei gestori del locali che dovranno chiudere. La prima città a dover applicare le nuove norme è Liverpool.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR giovedì 25/04 15:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 25-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 25/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 25-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/04/2024 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 25/04/2024 - ore 16:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 25-04-2024

  • PlayStop

    Conduzione musicale di giovedì 25/04/2024 delle 14:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 25-04-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 25/04/2024 - ore 12:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 25-04-2024

  • PlayStop

    25 aprile 1974 - 25 aprile 2024. La rivoluzione dei garofani compie 50 anni

    Gli eventi che portarono alla fine della dittatura fascista portoghese e il racconto della notte del golpe dei militari rivoluzionari nello speciale di Esteri a cura di Sara Milanese, Luisa Nannipieri e Alessandro Principe.

    Clip - 25-04-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 25/04/2024 - ore 10:01

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 25-04-2024

  • PlayStop

    Apertura Musicale di giovedì 25/04/2024

    Il primo mattino di Radio Popolare con musica e parole sulla Resistenza e la Liberazione, a cura di Barbara Sorrentini.

    Apertura musicale - 25-04-2024

  • PlayStop

    0091 di giovedì 25/04/2024

    Dalla musica classica alle produzioni elettroniche moderne, dai villaggi alla diaspora, l'India raccontata attraverso la sua musica. IG baaz_light_year

    0091 - 24-04-2024

  • PlayStop

    Jazz Ahead di mercoledì 24/04/2024

    Dischi nuovi, progetti attivi, concerti imminenti, ospiti appassionati, connessi al più che ampio e molto vivo mondo del Jazz e delle sue conseguenze. Musica, soprattutto, scelta con il desiderio di dare spazio alla scena contemporanea di un genere con un passato importante, ma la cui storia è ancora, decisamente, in corso. La sigla del programma è Theme Nothing di Jaimie Branch. A cura di Nina Terruzzi, in onda ogni mercoledì dalle 23.00 alla mezzanotte.

    Jazz Ahead - 24-04-2024

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 24/04/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 24-04-2024

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di mercoledì 24/04/2024

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 24-04-2024

  • PlayStop

    Il giusto clima di mercoledì 24/04/2024

    Ambiente, energia, clima, uso razionale delle risorse, mobilità sostenibile, transizione energetica. Il giusto clima è la trasmissione di Radio Popolare che racconta le sfide locali e globali per contrastare il cambiamento climatico e ridurre la nostra impronta sul Pianeta. Il giusto clima è realizzato in collaborazione con è nostra, la cooperativa che produce e vende energia elettrica rinnovabile, sostenibile, etica. In onda tutti i mercoledì, dalle 21 alle 22. In studio, Gianluca Ruggieri ed Elena Mordiglia. In redazione, Sara Milanese e Marianna Usuelli.

    Il giusto clima - 24-04-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di mercoledì 24/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 24-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di mercoledì 24/04/2024

    1-” Siamo tornati indietro di 80 anni con i diritti umani' Il rapporto annuale di Amnesty international. ( Riccardo Noury – Amnesty Italia) Intanto la comunità internazionale chiede un’indagine indipendente sulle fosse comuni a Gaza. 2-La Columbia University è diventata epicentro della protesta degli studenti per Gaza e della spaccatura della società americana sulla questione palestinese. Il punto di esteri ( Roberto Festa) 3-Cina - Stati uniti. Anthony Blinken a Shangahi prima tappa di un’importante missione diplomatica. Sul tavolo dei colloqui Medio oriente, ucraina, taiwan e soprattutto le relazioni bilaterali. ( Gabriele Battaglia) gabruiee 4-Metz Yeghérn, il "Grande Male". 109 anni fa il genocidio armeno. Dopo la generazione del silenzio Il ricordo tramandato da figli e nipoti delle vittime e dei superstiti. 6-Il 25 aprile portoghese. Oggi la terza puntata della rivoluzione dei garofani. ( Sara Milanese) 7-Romanzo a fumetti. La révolution des Œillets il graphic novel . Di Sandra Canivet Da Costa e Jay Ruivo. ( Luisa Nannipieri) 8-Progetti sostenibili. Lione a tutto tram. Nuovi veicoli da 43 metri al posto di quelli da 32 per rispendere alla crescita di utenti ( Fabio Fimiani)

    Esteri - 24-04-2024

Adesso in diretta