Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Lunedì 1° giugno 2020

Il racconto della giornata di lunedì 1° giugno 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia diffusi oggi al discorso di Sergio Mattarella per il 2 Giugno e la destra che prova ad impadronisti della Festa della Repubblica. Ancora problemi e lentezza per il bonus babysitter, mentre la Sardegna insiste col passaporto sanitario. Incidente mortale sul lavoro a Napoli. Infine i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

(Di Diana Santini)

Sono solo 178 i nuovi casi da coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore: è una cifra molto bassa, per trovarne di simili dobbiamo risalire alla fine di febbraio (ieri erano stati 355). In realtà sul dato nazionale incide molto quello lombardo, solo 50 nuovi casi, ma a fronte di un campione di tamponi che raramente è stato così esiguo: 3.500 a fronte dei 12mila di ieri e, migliaio più migliaio meno, anche dei giorni precedenti.
La Liguria è oggi per la prima volta la prima Regione per numero di nuovi casi, 56, un vistoso balzo rispetto ai giorni scorsi e un numero rilevante anche in assoluto per una regione che ha poco più di un milione e mezzo di abitanti. I decessi correlati al COVID registrati da ieri a oggi sono stati 60, in calo rispetto ai 75 di ieri. Di questi 19 in Lombardia. Sei regioni non hanno comunicato decessi. E tra queste, un’altra prima volta di oggi, c’è anche una regione che fa parte di quel blocco del nord più colpito dall’epidemia, il Veneto. Complessivamente le persone dichiarate guarite oggi sono state 848. Infine, i ricoveri e le terapie intensive proseguono la loro curva discendente.

Il discorso del 2 giugno di Sergio Mattarella


Siamo tutti chiamati all’unità morale per essere all’altezza del dolore che l’Italia ha vissuto.
Mattarella poco fa ha tenuto dal Quirinale il discorso del 2 giugno, festa della Repubblica che si celebra domani.

 

Il 2 giugno non è una festa della destra

(Di Michele Migone)

La Destra tenta di appropriarsi della Festa della Repubblica. Lo fa con le manifestazioni contro il governo annunciate da Salvini e dalla Meloni. In questo caso abbina a un’azione politica la sua interpretazione di Patria e di Nazione. Ma il 2 giugno non è la festa della Destra. Non lo è mai stata, nonostante la parata militare. Non lo è stata nei 30 anni del Dopoguerra, non lo è stata soprattutto dopo il suo ripristino. Quando nel 2001 Carlo Azeglio Ciampi la reintrodusse, dopo più di 20 anni di oblio, l’allora Presidente volle renderla la festa della religione civile degli italiani, la festa di una Comunità. È seguendo questo solco che Sergio Mattarella ha deciso di passarla a Codogno, laddove è iniziato il calvario dell’epidemia. Una comunità dentro la quale ogni cittadino può ritrovarsi a patto che riconosca i valori che hanno vinto in quel 2 giugno del 1946, valori che derivano dalla Resistenza e sfociano nella Costituzione. Esiste un legame indissolubile tra le date del 25 aprile e quella del 2 giugno. Un filo diretto che la Destra cerca di cancellare con la retorica della nazione, della continuità della nazione e con la strumentalità dell’azione politica. Ma il 2 giugno non è la festa della Destra. Al contrario. La diventa se le si lascia il tempo per scipparla alla nostra memoria collettiva.

Bonus Babysitter tra lentezza e mancanze

(Di Diana Santini)

Forse il fatto che il primo decreto si chiamasse marzo e il secondo si sia chiamato per un certo tempo aprile, prima di convergere sul meno impegnativo “Rilancio”, aveva illuso qualcuno. Ma il bonus stanziato dal governo per aiutare i genitori a pagare le babysitter durante la chiusura delle scuole non è affatto mensile. E infatti, a più di tre mesi dalla chiusura, le famiglie che ne hanno fatto richiesta hanno potuto fruire solo della prima tranche (600 euro lordi). Sessanta ore pagate poco, meno di due settimane. Tre mesi, due settimane. D’altronde il rinnovo del bonus è stato definitivamente approvato solo a maggio inoltrato e l’Inps è ancora al lavoro per aggiornare le procedure informatiche. Una certa lentezza nell’erogazione degli aiuti in questi mesi ha riguardato quasi tutti i benefici messi in campo: i bonus da 600 euro, c’è perfino chi non ha ancora ricevuto quello di marzo. E poi, i tanti lavoratori che aspettano ancora la cassa integrazione. Tornando ai genitori, il rinnovato bonus, sono altri 600 euro lordi, dovranno centellinarlo fino a settembre. Al netto di ogni retorica sui bambini dimenticati e sui genitori lasciati soli, c’è qualcuno che si sta domandando che riflessi avrà tutto questo sull’occupazione e sull’occupazione femminile in particolare?

Fase 2, la Sardegna insiste sul passaporto sanitario

(Di Monia Melis)

A meno di 48 ore dall’atteso via libera agli spostamenti tra tutte le Regioni italiane in Sardegna ancora non è chiaro cosa succederà dal 3 giugno. Come è noto il presidente della Regione, il sardista leghista Christian Solinas, continua la sua battaglia – ormai solitaria – contro il governo. Chiede, per chi arriva (turisti o sardi di ritorno) il passaporto sanitario che, però “non esiste, è incostituzionale” come ribadito dal Ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia. E ora c’è pure un ricorso del Codacons alla Consulta. Solinas, però, insiste con la necessità di un controllo. Un modo, sostiene, per preservare l’Isola e il suo fragile sistema sanitario: finora 1356 i casi e 131 morti. Con contagi fermi da quasi una settimana.
Se non è passaporto almeno il certificato di negatività al COVID-19, un test sierologico o quello salivare rapido. In cambio un bonus in prodotti tipici che pareggi la spesa sostenuta. In alternativa, ed è l’ultimo piano B, un semplice questionario, una sorta di tracciamento ancora, però, da organizzare. Forse online, forse all’arrivo. Mentre il resort di lusso il Forte village, nel sud Sardegna, fa da sé e promette test a tutti. E pensare, appunto, che la strategia (diventata politica) è nata come mossa di marketing: in Sardegna vacanza COVID free.

Napoli, operai morti in crollo a Pianura

(Di Stefania Persico)

Il muro nel cantiere in cui stavano lavorando si è sgretolato e li ha seppelliti: due operai sono morti sotto al cumulo di macerie e altri due feriti. I quattro operai stavano lavorando per costruire un muro che avrebbe dovuto contenere un terreno alle spalle di una palazzina. A un certo punto, in tarda mattinata, il muro è crollato trascinando con sé anche il terreno. Due operai, un sessantunenne del posto e un ventenne immigrato, sono stati travolti in pieno e per loro non c’è stato nulla da fare. I vigili del fuoco hanno dovuto rimuovere diverse centinaia di metri cubi di terriccio per recuperare i due corpi. Altri due feriti sono stati portati in ospedale.
Sono in corso accertamenti per verificare la stabilità dell’edificio a seguito del crollo e anche per verificare se il cantiere fosse previsto delle regolari autorizzazioni. Nelle operazioni sono impegnati anche gli agenti dell’antiabusivismo. La zona dove è avvenuto il crollo Masseria Grande si trova nel quartiere di Pianura, periferia occidentale di Napoli. La zona e l’intero quartiere sono stati interessati negli ultimi 60 anni da abusivismo edilizio che ha portato a una massiccia e incontrollata edificazione del quartiere. Fino agli anni cinquanta Pianura era contrada rurale, oggi una cittadina di 98 mila abitanti.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR giovedì 25/04 15:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 25-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 25/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 25-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/04/2024 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 25/04/2024 - ore 16:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 25-04-2024

  • PlayStop

    Conduzione musicale di giovedì 25/04/2024 delle 14:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 25-04-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 25/04/2024 - ore 12:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 25-04-2024

  • PlayStop

    25 aprile 1974 - 25 aprile 2024. La rivoluzione dei garofani compie 50 anni

    Gli eventi che portarono alla fine della dittatura fascista portoghese e il racconto della notte del golpe dei militari rivoluzionari nello speciale di Esteri a cura di Sara Milanese, Luisa Nannipieri e Alessandro Principe.

    Clip - 25-04-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 25/04/2024 - ore 10:01

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 25-04-2024

  • PlayStop

    Apertura Musicale di giovedì 25/04/2024

    Il primo mattino di Radio Popolare con musica e parole sulla Resistenza e la Liberazione, a cura di Barbara Sorrentini.

    Apertura musicale - 25-04-2024

  • PlayStop

    0091 di giovedì 25/04/2024

    Dalla musica classica alle produzioni elettroniche moderne, dai villaggi alla diaspora, l'India raccontata attraverso la sua musica. IG baaz_light_year

    0091 - 24-04-2024

  • PlayStop

    Jazz Ahead di mercoledì 24/04/2024

    Dischi nuovi, progetti attivi, concerti imminenti, ospiti appassionati, connessi al più che ampio e molto vivo mondo del Jazz e delle sue conseguenze. Musica, soprattutto, scelta con il desiderio di dare spazio alla scena contemporanea di un genere con un passato importante, ma la cui storia è ancora, decisamente, in corso. La sigla del programma è Theme Nothing di Jaimie Branch. A cura di Nina Terruzzi, in onda ogni mercoledì dalle 23.00 alla mezzanotte.

    Jazz Ahead - 24-04-2024

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 24/04/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 24-04-2024

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di mercoledì 24/04/2024

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 24-04-2024

  • PlayStop

    Il giusto clima di mercoledì 24/04/2024

    Ambiente, energia, clima, uso razionale delle risorse, mobilità sostenibile, transizione energetica. Il giusto clima è la trasmissione di Radio Popolare che racconta le sfide locali e globali per contrastare il cambiamento climatico e ridurre la nostra impronta sul Pianeta. Il giusto clima è realizzato in collaborazione con è nostra, la cooperativa che produce e vende energia elettrica rinnovabile, sostenibile, etica. In onda tutti i mercoledì, dalle 21 alle 22. In studio, Gianluca Ruggieri ed Elena Mordiglia. In redazione, Sara Milanese e Marianna Usuelli.

    Il giusto clima - 24-04-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di mercoledì 24/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 24-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di mercoledì 24/04/2024

    1-” Siamo tornati indietro di 80 anni con i diritti umani' Il rapporto annuale di Amnesty international. ( Riccardo Noury – Amnesty Italia) Intanto la comunità internazionale chiede un’indagine indipendente sulle fosse comuni a Gaza. 2-La Columbia University è diventata epicentro della protesta degli studenti per Gaza e della spaccatura della società americana sulla questione palestinese. Il punto di esteri ( Roberto Festa) 3-Cina - Stati uniti. Anthony Blinken a Shangahi prima tappa di un’importante missione diplomatica. Sul tavolo dei colloqui Medio oriente, ucraina, taiwan e soprattutto le relazioni bilaterali. ( Gabriele Battaglia) gabruiee 4-Metz Yeghérn, il "Grande Male". 109 anni fa il genocidio armeno. Dopo la generazione del silenzio Il ricordo tramandato da figli e nipoti delle vittime e dei superstiti. 6-Il 25 aprile portoghese. Oggi la terza puntata della rivoluzione dei garofani. ( Sara Milanese) 7-Romanzo a fumetti. La révolution des Œillets il graphic novel . Di Sandra Canivet Da Costa e Jay Ruivo. ( Luisa Nannipieri) 8-Progetti sostenibili. Lione a tutto tram. Nuovi veicoli da 43 metri al posto di quelli da 32 per rispendere alla crescita di utenti ( Fabio Fimiani)

    Esteri - 24-04-2024

Adesso in diretta