Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Giovedì 23 aprile 2020

Il racconto della giornata di giovedì 23 aprile 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dall’analisi dei dati dell’epidemia di Vittorio Agnoletto al punto della situazione sulla fase 2 ormai prossima anche in Italia e le decisioni del Consiglio Europeo che si è tenuto oggi in videoconferenza. In Lombardia continua lo scaricabarile di Attilio Fontana e Giulio Gallera sulle responsabilità di quanto accaduto nella prima fase di emergenza. Luca Gattuso fa il punto della situazione sui dati dell’epidemia diffusi dalla Protezione Civile dall’inizio dell’epidemia ad oggi, tra positivi, guariti e deceduti. In Francia, intanto, un nuovo studio fornisce qualche dettaglio in più sulla sieropositiva e le facilità di contagio. Maurizio Molinari sostituisce Carlo Verdelli a La Repubblica. Infine i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

L’analisi di Vittorio Agnoletto sui dati dell’epidemia diffusi oggi

La Protezione Civile ha sottolineato oggi alcuni dati positivi dell’epidemia di coronavirus. Dal 5 aprile sono scesi costantemente i pazienti ricoverati, mentre dal 3 aprile c’è stata una riduzione continua dei ricoverati in terapia intensiva.
Se oggi è stata una giornata positiva per i nuovi contagiati, 850 meno di ieri, a quota 2646, resta ancora alto il numero di morti: 464, 27 in più di ieri. Lo squilibro territoriale è enorme: oggi in 4 regioni non ci sono state vittime, Umbria, Valle D’Aosta, Calabria e Basilicata, mentre in Lombardia i morti sono stati 200, 39 in più di ieri.

Il Consiglio Superiore di Sanità ha riferito che l’R con zero, l’indice di contagiosità del coronavirus, è sceso ad una percentuale tra lo 0,5 e lo 0,7. Quanto ai test sierologici, il Consiglio Superiore di Sanità ha spiegato che non è ancora chiaro se chi risulta positivo al test sia effettivamente immune al coronavirus e per quanto tempo.
Questo significa che i test sono di dubbia utilità? La valutazione di Vittorio Agnoletto:

 

Fase 2, a che punto siamo?

(di Anna Bredice)

Alle 20 ricomincia l’incontro tra i Ministri dello Sviluppo Economico e del Lavoro Patuanelli e Catalfo con le parti sociali. Si dovrebbe chiudere la parte del protocollo di sicurezza, che per i sindacati deve essere aggiornato con obblighi precisi sulle distanze, i dispositivi di sicurezza e poi avevano anche chiesto che ci fossero gli screening sanitari. Ma è stato lo stesso capo della Protezione Civile Borrelli poco fa a deludere quest’ultima aspettativa, gli esami sierologici non saranno pronti per quanto partirà la fase 2.
L’Inail ha predisposto un documento in cui classifica i settori in base al rischio, da basso ad alto, nel basso e quindi tra i primi che partiranno si inseriscono i settori manifatturiero e l’edilizia. Laddove è possibile chiede l’uso dello smart working e l’obbligo del distanziamento tra i lavoratori. La preparazione dei posti di lavoro va di pari passo con il sistema di trasporti, che è un tema fondamentale soprattutto in Lombardia e nelle altre regioni del Nord più colpite.
La bozza che sta circolando punta soprattutto ad eliminare le cosiddette “ore di punta” per i mezzi pubblici e le metropolitane, allargando l’orario di lavoro in fasce diverse, si fa appello al senso civico raccomandando l’uso delle mascherine e dei guanti. Per evitare gli avvicinamenti tra controllori e passeggeri si cercherà di incentivare i biglietti on line dove possibile, e per i treni e gli aerei si faranno salire la metà dei passeggeri. Per maggio dovrebbero essere vietati gli spostamenti fuori regione, così come sarebbe confermato l’obbligo di autocertificazioni, ma su questo non c’è ancora una certezza. Si attende il decreto a fine settimana.

BCE, Lagarde: “Hanno fatto poco e troppo tardi”

(di Alessandro Principe)

Il Consiglio Europeo si è aperto con l’accusa della presidente della BCE Lagarde: “Hanno fatto poco e troppo tardi“. Nel 2020 il Pil della zona euro potrebbe cadere del 15%. La situazione è talmente pesante che ci vogliono decisioni rapide e coraggiose.
La Bce ha deciso una svolta: da oggi, e fino a settembre 2021, Francoforte per la prima volta accetterà anche titoli dal rating basso, fino al livello di junk bond, cosiddetti titoli spazzatura. La decisione è strettamente legata al rischio di declassamento degli stati più esposti alle conseguenze della crisi. L’Italia è tra questi.
Domani, venerdì, è atteso il giudizio di Standard and Poors sul rating italiano. Un declassamento avrebbe effetti pesanti: le banche potrebbero trovarsi nell’impossibilità di ricevere prestiti bloccando di fatto la trasmissione dei soldi al sistema dell’economia reale. Accettare in garanzia dei prestiti anche titoli di stato e bond societari a livello spazzatura è quindi un grosso paracadute per Europa. Va al di là del bazooka in vigore dal 2012 che vietava gli acquisti di titoli dal rating troppo basso. Paracadute non solo per l’Italia ma per tutti i paesi che nei prossimi mesi saranno in crisi. Si calcola che ci saranno circa 200 miliardi in titoli che rischiavano di diventare inutilizzabili. La Bce si prepara, con questa mossa inedita, allo scenario peggiore.

Lombardia, continua lo scaricabarile di Fontana e Gallera

(di Michele Migone)

Da due giorni, Attilio Fontana e Giulio Gallera rilasciano interviste e fanno dichiarazioni con lo scopo di auto assolversi da ogni responsabilità rispetto al disastro della gestione dell’emergenza COVID-19 in Lombardia. Dopo aver scaricato sui tecnici la colpa dell’invio dei positivi nelle RSA, il Governatore, in un’intervista, ha detto di essere in pace con la sua coscienza. Nessuna autocritica sugli errori commessi.
Gallera, invece, dopo averceli mandati con la delibera dell’8 marzo, con un disarmante candore che ha più il sapore della furbizia, oggi ha ammesso che forse quello delle RSA è un modello che non ha la capacità di gestire i pazienti COVID. Erano le ATS a dover controllare, ha aggiunto. L’ennesimo scaricabarile. Sarebbe tutto normale per due politici nel mezzo delle polemiche se queste dichiarazioni non servissero a uno scopo ben preciso: perseverare nella politica adottata finora e che ha contribuito al disastro della Lombardia. Lo hanno detto i medici di base in documenti, bocciando il piano per la Fase 2 approvato dalla maggioranza in Regione.
Di fatto, la Giunta ripropone le stesse linee di intervento. Nulla verrà fatto per rimediare agli errori fatti. Nulla verrà fatto per cambiare rotta. I lamenti e gli appelli di migliaia di persone che non hanno assistenza, che non hanno la possibilità ancora di fare un tampone, le richieste dei medici di base, non sono stati ascoltati da Fontana e Gallera. Una situazione sempre più preoccupante. Non è un caso che il Sindaco Sala abbia chiesto a Fontana chiarezza sul numero di positivi a Milano. Una richiesta dettata dalla necessità di riprendere il controllo di una macchina che ormai da due mesi viaggia senza controllo in Lombardia, con a bordo un pilota e un navigatore, Fontana e Gallera, che pensano di essere in grado di guidarla.

Questi strani numeri del coronavirus

(di Luca Gattuso)

La Protezione Civile lunedì 20 aprile ha diffuso un dato, fra quelli che distribuisce sull’epidemia di coronavirus, che fino a quel momento non aveva mai rivelato: il numero di persone testate con i tamponi. Era un’informazione che fino a quel momento non si sapeva anche se era certo che il numero delle persone fosse inferiore a quello dei tamponi.
Un paziente trovato positivo al COVID-19 per essere dichiarato negativo deve fare due tamponi nell’arco di 24 ore. Quindi è chiaro che, almeno tutti i guariti, hanno fatto 3 tamponi (il primo per rilevare la positività e gli altri due per constatare la negatività). I dati di martedì 21 aprile indicano che i 1.450.150 tamponi sono stati fatti a 971.246 persone. Considerando che i guariti sono 51.600 e quindi hanno ricevuto il doppio tampone negativo ballano 272.504 tamponi che potrebbero essere quelli negativi al primo colpo o le conferme di positivi già malati. Ma purtroppo questo non si sa. CONTINUA A LEGGERE.

Francia, lo studio dell’Institut Pasteur sulla positività al COVID-19

(di Luisa Nannipieri)

Misurare e studiare la diffusione del coronavirus nella popolazione. E scoprire se i test sierologici, quelli che servono a capire se una persona ha sviluppato gli anticorpi contro il virus, sono affidabili. Sono gli obiettivi che hanno spinto l’Institut Pasteur di Parigi, uno dei principali centri di ricerca sulle malattie infettive e i vaccini, a studiare la popolazione di Crépy-en-Valois, tra i primi focolai francesi dell’epidemia.
Gli scienziati hanno prima di tutto sviluppato dei test sierologici molto efficaci, che danno dei falsi positivi solo nell’1% dei casi. E che hanno permesso di stabilire che gli anticorpi compaiono dopo 5 o 6 giorni nelle persone ricoverate positive al COVID-19. Poi hanno usato questi test su 209 persone che avevano dei sintomi leggeri, come la tosse o la febbre, scoprendo che solo il 35% di loro aveva sviluppato degli anticorpi. Per avere un’idea di quanti sieropositivi, ovvero persone positive ai test sierologici e quindi dotati di anticorpi al COVID-19, potrebbero esserci tra gli asintomatici, l’Istituto ha anche testato 200 sacche di donatori di sangue della zona del focolaio registrando un tasso di positività del 3%.
Una volta stabilite le basi, gli scienziati hanno dato il via a un secondo studio, a Crépy-en-Valois. La cittadina, che si trova a nord-est di Parigi, offriva il terreno di sperimentazione ideale: un liceo in cui erano stati individuati i primissimi casi di COVID in Francia, a inizio febbraio. 320 tra studenti, insegnanti e personale del liceo più 341 membri delle famiglie dei liceali si sono volontariamente sottoposti ai test. Si è così scoperto che il 26% di loro era stato infettato dal virus e aveva sviluppato gli anticorpi. Con una grossa differenza, però: il tasso di sieropositività era al 40,9% nel gruppo degli studenti e del personale scolastico ma scendeva al 10,9% tra i familiari degli studenti. Lo studio ha anche mostrato che il 17% dei 171 sieropositivi era asintomatico e che il virus si diffonde equamente tra uomini e donne. Altro dato: se la ricerca dice che i non fumatori rischiano di infettarsi quattro volte più dei fumatori, questi ultimi sono però più a rischio di gravi complicazioni quando prendono il virus. Si tratta di un’informazione che deve essere verificata da altri studi e di cui bisogna approfondire le cause, ma che potrebbe offrire delle piste utili per sviluppare delle cure o dei protocolli di prevenzione.
Uno dei risultati più interessanti della ricerca, comunque, riguarda il rischio di contaminazione all’interno del nucleo familiare di una zona focolaio. In pratica tra chi entra in contatto con le persone contaminate. Nella casa di uno studente infetto, il rischio di prendere la malattia si attesta al 17% per i genitori e al 21% per fratelli e sorelle. Dei livelli che scendono al 9% e al 3% se il liceale è sano. Sono dati molto importanti se messi in relazione all’idea di immunità di gregge. Gli scienziati ci dicono che, nel caso del COVID, per raggiungere l’immunità di gregge e bloccare l’epidemia, il 60% della popolazione dovrebbe sviluppare gli anticorpi. In mancanza di un vaccino vuol dire entrare in contatto diretto con il virus. Ma questo studio mostra che ci vorrebbe moltissimo tempo per raggiungere naturalmente quel livello di sieropositività. Anche perché, allo stato attuale, gli studiosi sottolineano che queste due ricerche non permettono di dimostrare scientificamente che sviluppando gli anticorpi si diventi effettivamente immuni al virus.

Maurizio Molinari sostituisce Carlo Verdelli a La Repubblica

(di Michele Migone)

Più che un cambio di guardia sembra un vero e proprio licenziamento. Carlo Verdelli non è più il direttore de La Repubblica. Al suo posto va Maurizio Molinari, direttore de La Stampa mentre il posto di Molinari è preso da Massimo Giannini, editorialista de La Repubblica e direttore di Radio Capital. Ultima nomina: Mattia Feltri, firma de La Stampa, va a dirigere l’Huffington Post. John Elkann ha così deciso chi guiderà i giornali del gruppo Gedi, passato nel dicembre scorso dalle mani della famiglia De Benedetti a quelle degli Agnelli Elkann, con l’acquisto da parte della holding Exor della quota di controllo di Gedi.
L’allontanamento di Verdelli non è stato un fulmine a ciel sereno, ma quasi. Scelto dai De Benedetti per sostituire Mario Calabresi prima della vendita della società agli Agnelli, Verdelli non è mai stato in grande feeling con i nuovi proprietari. Ma, dicono i ben informati, il suo destino si sarebbe giocato in questo ultimo periodo quando il giornale sulla questione Eurobond ha pubblicato articoli sull’Olanda paradiso fiscale di molte multinazionali. È bene ricordare che dal 2016 la Fiat Chrysler ha spostato la sua sede legale in Olanda per beneficiare del favorevole regime fiscale. Ma più in generale, con tutta probabilità, John Elkann ha voluto mettere alla guida della corazzata del gruppo un giornalista, Maurizio Molinari, che conosce meglio il menù della casa, anche per dare un segnale: gli Agnelli sono tornati e vogliono far sentire il loro peso in Italia.
I prossimi saranno mesi difficili dal punto di vista economico. In queste settimane, La Repubblica, come altri giornali di proprietà di imprenditori, hanno spinto con forza per una ripresa delle attività produttive. Il loro peso sta condizionando le scelte del governo e nel prossimo futuro, di fronte alle scelte che verranno, la famiglia Agnelli Elkann vuol fare sentire chiara la sua voce.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 05/07 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 05-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 05/07 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 05-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 05/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 05-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 04/07/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 04-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Pop Music di sabato 05/07/2025

    Una trasmissione di musica, senza confini e senza barriere. Canzoni da scoprire e da riconoscere, canzoni da canticchiare e da cui farsi cullare. Senza conduttori, senza didascalie: solo e soltanto musica.

    Pop Music - 05-07-2025

  • PlayStop

    Ius Scholae. L'intervista a Nogaye Ndyaye, giurista e divulgatrice

    Dopo il fallimento del referendum sulla cittadinanza, si è tornati a parlare di Ius Scholae. Ma, alla luce del risultato del voto, c’è davvero ancora spazio per allargare i diritti delle persone straniere o serve attendere tempi meno bui? Lo abbiamo chiesto a Nogaye Ndyaye, giurista e divulgatrice, cittadina italiana, nata da genitori senegalesi, autrice del libro “Fortunatamente nera: il risveglio di una mente colonizzata”.

    Clip - 05-07-2025

  • PlayStop

    Soulshine di sabato 05/07/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 05-07-2025

  • PlayStop

    Suoni d'estate di sabato 05/07/2025

    Suoni d'estate è la trasmissione che ogni sabato vi porta nei principali festival italiani ed europei: le anteprime, le voci e gli inviati per raccontare al meglio la musica dal vivo di questa estate 2024.

    Suoni d’estate - 05-07-2025

  • PlayStop

    Geografie Sommerse - primo episodio

    Un viaggio nelle piantagioni da zucchero della Repubblica Dominicana, dove migliaia di lavoratori haitiani vivono e lavorano in condizioni estreme e invisibili. Con Raul Zecca Castel, antropologo e autore, esploriamo le vite nascoste nei batey, tra sfruttamento e resistenza quotidiana

    Geografie sommerse - 05-07-2025

  • PlayStop

    Rock in Opposition di sabato 05/07/2025

    Rock in Opposition è un programma di Contatto Radio - Popolare Network condotto da Alessandro Volpi e curato da Federico Bogazzi. Racconta i tanti legami che uniscono la musica alla storia politica italiana ed internazionale, partendo dall’idea che proprio il linguaggio musicale è stato centrale nel definire molte delle vicende della discussione, e ancor più della narrazione pubblica degli ultimi cinquant’anni. Quest’estate lo potete ascoltare anche su Radio Popolare in una selezione di dieci puntate. Tutti gli altri episodi li trovate a questa pagina

    Rock in Opposition - 05-07-2025

  • PlayStop

    Geografie sommerse di sabato 05/07/2025

    Geografie sommerse, trasmissione curata da Disma Pestalozza, porta alla luce luoghi dimenticati e realtà marginalizzate, spesso ignorate dal dibattito pubblico. Dalla fascia trasformata di Ragusa alle miniere di diamanti in Sierra Leone, dalle favelas di Recife ai territori d’oltremare francesi passando per le piantagioni di canna da zucchero in Repubblica Dominicana, raccontiamo storie di luoghi celati e lavoro invisibile. Uno sguardo sugli spazi sommersi del nostro presente.

    Geografie sommerse - 05-07-2025

  • PlayStop

    I girasoli di sabato 05/07/2025

    “I Girasoli” è la trasmissione di Radio Popolare dedicata all'arte e alla fotografia, condotta da Tiziana Ricci. Ogni sabato alle 13.15, il programma esplora eventi culturali, offre interviste ai protagonisti dell'arte, e fornisce approfondimenti sui critici e sui giovani talenti. L’obiettivo è rendere accessibile il significato delle opere e valutare la qualità culturale degli eventi, contrastando il proliferare di iniziative di scarso valore e valutando le polemiche sulla politica culturale.

    I girasoli - 05-07-2025

  • PlayStop

    Il Verziere di Leonardo di sabato 05/07/2025

    Il Verziere di Leonardo è un racconto del cibo a partire dal territorio fino alle situazioni globali, va in onda tutti i sabati dalle 12 alle 13. Parliamo di agricoltura e surriscaldamento della Terra, di coltivazioni di prossimità, e tendenze globali. Raccontiamo il paesaggio rurale con le sue opere idrauliche, l’agricoltura sociale e la cooperazione internazionale. Ci soffermiamo anche sulla storia delle produzioni agroalimentari. A cura di Fabio Fimiani

    Il Verziere di Leonardo - 05-07-2025

  • PlayStop

    Puntata di sabato 05/07/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 05-07-2025

  • PlayStop

    Letti e lettini di sabato 05/07/2025

    Un'estate speciale richiede uno speciale appuntamento settimanale dedicato ai suggerimenti di lettura: in ogni puntata un personaggio della cultura propone i suoi "must" da leggere in estate e un libraio o una libraia indipendenti propongono alcuni titoli tratti dal loro scaffale.

    Letti e lettini - 05-07-2025

Adesso in diretta