Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Domenica 27 dicembre 2020

Il racconto della giornata di domenica 27 dicembre 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia  al ritorno in zona arancione per tutto il territorio nazionale, da domani. Il senato voterà la manovra economica, quasi certamente con ricorso alla fiducia. Vaccino day in Lombardia, con vaccinazione simboliche nei luoghi più colpiti dalla prima ondata. Addio al politologo e storico Giorgio Galli, voce di sinistra sempre saggia e critica. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

I dati di oggi sull’epidemia in Italia. Il tasso di positività sale ancora e arriva quasi al 15%: ogni cento tamponi effettuati quindici sono positivi al Covid. 

Il numero di test effettuati nelle ultime 24 ore è basso: appena 59.800. I casi rilevati positivi sono 8.913. 

I decessi registrati da ieri sono 305.  Tornano a salire i ricoveri: da ieri sono 267 in più.

Il Veneto continua a essere la regione con più contagi, nettamente: oggi ne sono stati accertati 3.337. Al secondo posto l’Emilia Romagna con 1.283, poi Lazio, Sicilia, Piemonte e Lombardia. 

Da domani l’Italia diventa arancione

Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre, e il 4 gennaio, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla «zona arancione», meno restrittive di quelle “rosse” che torneranno il 31, il primo, il 5 e il 6 gennaio.

Domani dunque riapriranno bar e ristoranti ma solo per l’asporto fino alle 22 , mentre più tardi sarà possibile la consegna a domicilio. Riaprono i negozi, con un orario allungato alle 21 per evitare concentrazioni di clienti. 

Continua a rimanere in vigore il coprifuoco tra le 22 e le 5 del mattino. Durante il giorno si potrà circolare all’interno del Comune senza autocertificazione. Resta il divieto di postarsi tra regioni. Ci si può spostare dai piccoli comuni sotto i 5000 abitanti e nel raggio di 30 chilometri anche se questo significa uscire dalla propria regione.

Il Senato chiamato al voto sulla manovra economica

(di Alessandro Principe)

Sarà un voto blindato quello del senato sulla manvora economica. Come alla camera, tutto dice che ci sarà il voto di fiducia. E dunque zero discussione, tanto meno possiblità di modifiche. Non c’è tempo. La legge di bilancio deve avere il via libera definitivo entro la fine dell’anno. Il governo è arrivato lungo e ora il Parlamento si limita a ratificare. Tempi strettissimi anche per la partita più importante, quella del Recovery Plan. Il programma per ricevere i fondi europei. Entro lunedì i partiti della maggioranza sono stati invitati a mandare a palazzo chigi le loro proposte. I 52 progetti verranno probabilmente ridotti, i fondi per la sanità aumentati, lo chiedono tutti i partiti. Fra il 30 e il 31 Conte e Gualtieri metteranno a punto il piano che poi sarà approvato dal consiglio dei ministri. A gennaio dovrà avere il via libera del parlamento. Il nodo della task force non entrerà formalmente nel provvedimento ma sarà fino all’ultimo il possibile inciampo del governo. Nonostante la marcia indietro a parole, Conte non vuole mollare troppo sulle proprie prerogative. E Renzi continua a tirare la corda. Un esempio: pare che Italia Viva chiederà l’uso del Mes. Il voto in parlmento sul Recovery plan sarà il momento della verità. 

Il “vaccino day” in Lombardia con le prime vaccinazioni ad alto tasso simbolico

(di Luca Parena)

Il giorno del vaccino antiCovid è iniziato intorno alle 8 con l’arrivo delle 324 fiale all’ospedale Niguarda di Milano. Da qui sono state preparate 1620 dosi di vaccino, partite alle 11 con i mezzi dell’Azienda regionale emergenza urgenza verso le altre quattordici strutture sanitarie di tutta la regione. Una cinquantina sono andate all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, altrettante all’ospedale di Codogno dove i vaccini sono stati somministrati nella stessa stanza di rianimazione dove lo scorso febbraio venne fatto il primo tampone per la diagnosi di Covid in Italia.

È stato solo uno dei tanti gesti simbolici con cui si è voluto segnare questa giornata. A Milano tra i primi vaccinati ci sono stati professionisti della sanità diventati noti come il professor Fabrizio Pregliasco.

Le vaccinazioni sono state precedute da un breve cerimoniale davanti all’ingresso del Niguarda. Tanti fotografi e telecamere per riprendere i discorsi istituzionali. Il presidente della Regione Attilio Fontana ha salutato questo giorno come “il primo passo di un percorso”. Solo in seconda battuta ha ricordato le vittime della pandemia. Ora c’è attesa per l’arrivo di altre 300mila dosi: “Ci è stato detto che arriveranno la prossima settimana, massimo quella dopo” ha dichiarato Fontana. Sarà questo il primo vero test per l’organizzazione lombarda.

Addio al politologo Giorgio Galli

E’ morto Giorgio Galli: è stato politologo e storico, aveva 92 anni.

Nato a Milano nel 1928, è stato docente universitario, intellettuale e pensatore critico della sinistra.

Ha anche diretto la casa editrice Il Mulino, ed è stato presidente dell’Umanitaria.

Due anni fa uscì: “Il potere che sta conquistando il mondo”, sullo strapotere delle grandi multinazionali. In quell’occasione fu ospite nei nostri studi. Al microfono di Luigi Ambrosio disse: la sinistra italiana è in crisi anche perché ha abbandonato il marxismo per spiegare il presente.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Redazione
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    “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Secondo episodio: La guerra non è popolare. L’Europa si riarma con 800 miliardi. In questi anni aveva già raddoppiato la propria quota di spese militarti, soprattutto comprando dagli Stati Uniti. Lo faremo di più, visto che Trump disinvestirà dalla Nato e dall’Europa. E’ la “fine delle illusioni”, come dice Von der Leyen, di essere garantiti dalla pace, perché d’ora in poi bisognerà usare la forza. E intanto si educa la popolazione con manuali che dicono: “In caso di guerra…”. La propaganda è altissima perché non c’è nulla di più antipopolare e antidemocratico della guerra e la militarizzazione d’Europa è tutta sulle spalle dei suoi cittadini. Con Michele Paschetto di EMERGENCY vi racconteremo come in Afghanistan in più di venti anni di guerre le cure abbiamo svolto un ruolo straordinario di mediatore. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

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    Ho detto R1PUD1A di Claudio Jampaglia e Giuseppe Mazza per EMERGENCY “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Primo episodio: Le parole sono importanti. In questa prima puntata di “Ho detto R1PUD1A” Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia spiegano cosa significa la parola “ripudia” nella Costituzione italiana e perché è stata scelta per rappresentare il “mai più” alla guerra del popolo italiano dopo la Liberazione. Non siamo i soli ad avere fissato questo principio nelle nostre leggi. La guerra però sta tornando una prospettiva concreta, almeno secondo la maggior parte dei governi, che si riarmano, Italia compresa. Con Rossella Miccio, presidente di EMERGENCY, vi racconteremo poi l’esempio del Sudan, il Paese dove la guerra ha già causato in questi due anni oltre tre milioni di profughi. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

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