Approfondimenti

Austerità, la Brexit non cambia verso all’Europa

Oggi e domani a Bruxelles la due giorni di riunioni del Consiglio europeo, il vertice di tutti i capi di stato e di governo dell’Unione.

E’ la massima autorità politica in Europa. Nella cena tra i 28 leader ci sarà la prima occasione formale in cui il primo ministro dimissionario britannico David Cameron parlerà della Brexit, dell’esito del referendum di giovedì scorso. Domani mattina poi vertice informale a 27 (senza la Gb) per discutere delle “implicazioni politiche e pratiche” dell’uscita britannica dall’Unione europea.

La riunione di domani a 27 non potrà che essere informale visto che a tutt’oggi (cinque giorni dopo il voto del 23 giugno) la Gran Bretagna è ancora pienamente dentro l’UE.

I tempi dell’uscita si annunciano lunghi. Non è previsto che stasera Cameron notifichi la volontà del governo di Londra di avviare i negoziati con l’Unione europea. Lo farà il suo successore, non prima del prossimo settembre. Londra dice di voler aspettare. E questo è uno dei paradossi messi in luce con la vicenda Brexit. Una vicenda unica, nel suo genere. David Cameron prima ha promesso nel 2013 il referendum per farsi riconfermare, poi su quella promessa ha vinto le elezioni nel 2015; in seguito, all’inizio del 2016, ha convocato il referendum e, infine, lo ha perso il 23 giugno scorso. E ora? Ora fa melina sui tempi per implementarne l’esito. Un capolavoro!

L’altro paradosso è quello che vede protagonisti i governi Merkel, Hollande e Renzi. Oggi quel “direttorio” si erge a difesa di un’Europa che potrebbe essere minacciata da richieste a catena di uscita dall’UE. Berlino, Parigi e Roma alzano un muro contro il nazionalismo xenofobo alla Farrage. Ma il voto in Gran Bretagna è stato anche una risposta ai danni causati dall’austerità. “Da questa situazione non ne verremo fuori se non ci sarà piu giustizia, più equità”, ha detto Romano Prodi in un’intervista a Radio Popolare. “La questione – ha aggiunto l’ex presidente della Commissione europea – non è solo mancanza di solidarietà ai profughi, ma di politica economica e di distribuzione dei redditi e del lavoro. Un numero sempre più consistente di persone, anche nella classe media europea si è impoverita… Questo è un contesto – sostiene Prodi – che produce timori, insicurezze, divisioni e alimenta le forze antieuropee, xenofobe”. Chiaro, no?

Eppure il verso non cambia. Dal vertice di ieri a Berlino Merkel-Hollande-Renzi non è uscita nemmeno una promessa, un’indicazione vaga, sull’inizio della fine delle politiche di austerità. Ormai anche i politici e i pensatori più sensibili e vicini alle ragioni del riformismo indicano che lì, nell’austerità, c’è la fonte principale dei problemi di oggi. “Quando tu hai un pensionato che ha 400 euro al mese, un reddito con cui già non si può vivere, e deve mantenere pure un figlio disoccupato di quaranta o cinquant’anni, devi dargli una risposta”, diceva una settimana fa l’ex sindaco di Torino Piero Fassino per spiegare la sua sconfitta alle comunali. Ragionamenti simili sono stati fatti in questi giorni in Gran Bretagna per motivare la vittoria dei “leave” in alcune zone agricole e de-industrializzate dell’Inghilterra. “Se hai i soldi voti per restare, se non li hai voti per uscire dall’UE”, ha scritto John Harris sul Guardian.

Perfino il sociologo Anthony Giddens, il teorico della Terza Via, del riformismo alla Tony Blair, ha indicato l’austerità come un danno per il presente. Cosa ha provocato la Brexit, secondo Giddens? “La difficoltà delle masseha risposto il sociologodi ritrovarsi in una società globalizzata dove molte decisioni vengono prese da entità semi astratte, che non rispondono a nessuno, come le grandi banche e gli investitori”. E i rimedi? Categorica la risposta di Lord Giddens: “la fine della politica dell’austerità, non solo in Gb ma nell’intera Ue”. Eppure, il pendolo della politica europea non si muove. Fermo, immobile, continua ad indicare l’austerità.

Yves Meny
Yves Meny

La puntata di oggi di Memos si è mossa attraverso i paradossi britannici e quelli europei. A parlarne sono stati due ospiti interessanti per i punti di vista offerti: il politologo Yves Meny, presidente della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e lo storico Adriano Prosperi, professore emerito di Storia moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa.

Adriano Prosperi
Adriano Prosperi

Ascolta tutta la puntata di Memos

  • Autore articolo
    Raffaele Liguori
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR mercoledì 24/04 13:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 24-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 24/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 24-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/04/2024 delle 7:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Poveri ma belli di mercoledì 24/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 24-04-2024

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 24/04/2024

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 11.30 alle 12.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 24-04-2024

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 24/04/2024

    Mimmo Franzinelli è uno storico, studioso del fascismo e dell’Italia repubblicana. E’ autore – tra gli altri - di una storia della resistenza e di una storia della repubblica sociale italiana. Il suo ultimo libro si intitola «Matteotti e Mussolini. Vite parallele. Dal socialismo al delitto politico» (Mondadori 2024)). Nel corso della puntata di oggi abbiamo cercato di parlare con Franzinelli di Matteotti e della pista politica che porta al mandante del suo assassinio il 10 giugno 1924, Benito Mussolini. Quali rapporti ci furono tra Matteotti e gli altri protagonisti dell’antifascismo delle origini (Gramsci, Gobetti, Carlo e Nello Rosselli)? Passando all’oggi, Franzinelli risponde sull’antifascimo ai tempi del governo Meloni: che cos’è l’antifascismo oggi? Qual è il rapporto tra antifascismo e democrazia? In conclusione, un avviso alle ascoltatrici/tori: la puntata di oggi di Pubblica è ascoltabile con qualche difficoltà per le ripetute interruzioni del collegamento con Mimmo Franzinelli. Vi chiedo scusa in anticipo.

    Pubblica - 24-04-2024

  • PlayStop

    Un 25 aprile Popolare - E15

    Milano capitale della Resistenza ospiterà un museo nazionale della Resistenza per capire cosa sarà e soprattutto come vuole raccontare il movimento di Liberazione, la lotta, la storia c'è un sito già al lavoro, ricco di proposte: www.museodellaresistenza.it. Barbara Sorrentini racconta lo straordinario rapporto tra la Liberazione e il cinema italiano in questi quasi 80 anni di racconto.

    Clip - 24-04-2024

  • PlayStop

    Tutto scorre di mercoledì 24/04/2024

    "Come le rane nell'acqua calda". A quante cose ci stiamo abituando, nella vita collettiva e personale, senza quasi rendercene conto. A cura di Massimo Bacchetta

    Tutto scorre - 24-04-2024

  • PlayStop

    Giorni migliori di mercoledì 24/04/2024

    I conti del governo, gli effetti del patto di stabilità e perché gli europarlamentari non vogliono votarlo, spiegati dal nostro Massimo Alberti e commentati da Andrea Roventini, direttore dell'Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Per il "25 aprile popolare" Barbara Sorrentini racconta la relazione tra Liberazione e cinema italiano, mentre la direttrice Lorenza Ghidini presenta il nostro palinsesto e appuntamenti a partire dal 25 aprile raccontato ai bambini, a cura d Sara Milanese, in onda dalle 10 del mattino. Domenico ci illustra il programma di Partigiani in ogni quartiere (in diretta sulle nostre onde). Infine dall'Ucraina, Davide Maria De Luca, racconta l'avanzata russa in Donbass e come l'Ucraina cerca nuove reclute (ne aveva scritto su Domani).

    Giorni Migliori – Intro - 24-04-2024

  • PlayStop

    ORSOLA SEVERINI - LA QUARTA COMPAGNA

    ORSOLA SEVERINI - LA QUARTA COMPAGNA - presentato da Anna Bredice

    Note dell’autore - 24-04-2024

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 24/04/2024

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 24-04-2024

  • PlayStop

    Non vedo l'ora di mercoledì 24/04/2024

    Non Vedo l'Ora, ma nonostante questo iniziamo con calma! Poi appena riprendiamo conoscenza, dopo un caffè, due chiacchiere e della buona musica, vi racconto le cose per cui NON VEDO L'ORA di stare ogni giorno con voi!!

    Non vedo l’ora - 24-04-2024

Adesso in diretta