Approfondimenti

Bilan, a Mogadiscio nasce la prima redazione giornalistica tutta al femminile

Bilan Somalia

Si chiama “Bilan”, che in lingua somala significa “luminoso”, e avrà sede nella capitale del Paese, Mogadiscio e sarà la prima redazione giornalistica tutta al femminile. La piattaforma ufficiale, bilan.media, è stata inaugurata l’11 aprile.

Una delle sei giornaliste di “Bilan” è Fathi Mohamed, che a soli 25 anni ricopre il ruolo di vicecaporedattrice della nuova testata. Le abbiamo chiesto di raccontarci il progetto e quali sono le sue aspettative.

Sono felice di partecipare a questo progetto e sarò la vicecaporedattrice di “Bilan”. Abbiamo intenzione di raccontare le storie di successo delle donne somale e parlaremo dei problemi delle persone vulnerabili. Nel nostro Paese ci sono tanti media ma molti non raccontano queste storie. Noi invece lo faremo. Ho 25 anni e sono entrate nel mondo dell’informazione nel 2015. Ho lavorato con diverse aziende ma questo progetto è speciale per me, è speciale per tutte le giornaliste somale perché è la prima redazione dove ci sono solo donne.

In Somalia i giornalisti sono l’obiettivo principale dell’estremismo islamico e rischiano ogni giorno di restare coinvolti e uccisi in attacchi terroristici. Ma le reporter donne hanno anche altre sfide da combattere, come ci spiega Fathi Mohamed.

La situazione è molto difficile perché dobbiamo affrontare tante sfide. La prima è quella delle nostre famiglie e delle nostre comunità. Nella nostra società non amano le donne giornaliste. Ci dicono di cambiare lavoro, che non è un mondo adatto alle donne. Poi dobbiamo combattere anche con i direttori delle testate. Tutti i media somali hanno direttori uomini che non vogliono avere a che fare con giornaliste forti. Non vogliono che prendiamo decisioni, pretendono che entriamo in studio e leggiamo solo le notizie. Ma con “Bilan” inizieremo a smantellare questi stereotipi sulle giornaliste donne.

Alla nascita di “Bilan” ha contribuito economicamente il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite. Jocelyn Mason è il responsabile del progetto delle Nazioni Unite:

L’idea è venuta fuori perchè si vedeva certamente la necessità di avere uno spazio per permettere alle donne di esprimere e scrivere su temi diversi, per riflettere dalla prospettiva delle donne. Ci sono delle giornaliste somale, ma sono pochissime perché non è vista come una carriera femminile. Quindi abbiamo deciso di creare “Bilan” che dà un posto completamente indipendente alle giornaliste, dove possono lavorare con una vera autorità decisionale e libere di seguire storie che interessano a loro. Allo stesso tempo abbiamo coinvolto giornaliste, e anche giornalisti, internazionali. Come, per esempio, Lyse Douchet e Mary Harper dalla BBC, Mohamed Adou da Al Jazeera e altri. L’idea è creare un posto per le giornaliste somale dove avere un contatto con questi altri professionisti che hanno molta esperienza, di fare un po’ di scambio di esperienze, e fornire a queste giornaliste anche l’opportunità di seguire dei corsi all’università anche. Dipende un po’ anche dal finanziamento. Al momento stiamo finanziando noi come UNDP e speriamo che ci siano altri donatori che saranno coinvolti in questo programma. Vorremmo creare simili spazi anche in altri stati membri federali della Somalia.

“Bilan” sarà quindi uno spazio dove le giornaliste somale non si sentiranno più dire “Questo non è un lavoro da donne” e, anzi, saranno spronate a svolgere sempre meglio la loro professione. Fathi Mohamed e le sue colleghe sperano così di incoraggiare altre giovani donne a intraprendere questa carriera.

Da bambina ascoltavo la radio con mia nonna e ho iniziato a interessarmi a questo lavoro. Mia nonna non era d’accordo, non voleva che facessi la giornalista. Ma io sapevo che era questo che volevo fare. Mia nonna alla fine mi ha dato la sua approvazione ma quando ho iniziato a lavorare non piacevo ai miei colleghi, mi dicevano che avrei dovuto cambiare lavoro. La nostra comunità poi ha un sacco di preconcetti sulle giornaliste donne, non pensano sia un lavoro sicuro per noi a causa delle molestie che le giornaliste subiscono nelle redazioni. Ma a “Bilan” non succederanno queste cose perché siamo tutte donne e cambieremo le cose. Vogliamo incoraggiare le ragazze a intraprendere questa carriera e vorrei dire loro che questo è un bel lavoro e che, se vogliono davvero essere delle giornaliste, devono essere forti.

di Eleonora Panseri

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 05/12 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 05-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 06/12 07:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 06-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 05/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 05-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 06/12/2025

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 05-12-2025

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 05/12/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 05-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 05/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 05-12-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di venerdì 05/12/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 05-12-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 05/12/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 05-12-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 05/12/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 05-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 05/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 05-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 05/12/2025

    1) Giornata mondiale del suolo: l’ecocidio di Gaza. La terra della striscia è sommersa da 61 milioni di tonnellate di macerie e in due anni la quasi totalità delle coltivazioni è stata distrutta. (Alice Franchi) 2) Anche la musica è politica. Spagna, Irlanda, Slovenia e Paesi Bassi si ritirano dall’Eurovision per protestare contro la partecipazione di Israele al contest musicale. (Giulio Maria Piantedosi) 3) “Per affrontare il futuro abbiamo bisogno della giustizia”. Reportage dalla Siria che, a un anno dalla caduta del regime di Assad, prova a guardare avanti. (Emanuele Valenti) 4) Germania, generazione disarmata. Mentre il governo approva la riforma sulla leva militare, gli studenti di tutto il paese scendono in piazza contro la militarizzazione. (Alessandro Ricci) 5) Regno Unito, nel tentativo di tagliare la spesa sociale, il ministro della salute vuole diminuire le diagnosi le diagnosi dei problemi di salute mentale e di disturbi ADHD. (Elena Siniscalco) 6) Mondialità. L’America Latina tra la Cina e la politica del “cortile di casa” degli Stati Uniti. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 05-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di venerdì 05/12 18:36

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 05-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 05/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 05-12-2025

  • PlayStop

    Fratellanza e spiritualità, dall’Italia alla Nigeria: Wayloz racconta "We All Suffer"

    È da poco uscito il secondo EP di Wayloz, artista italo-nigeriano che oggi è passato a trovarci a Volume per suonare alcuni brani. “Mentre nel precedente ep ho voluto catturare l’essenza di ciò che ero io con la chitarra in mano, qui c’è molto più spazio per gli arrangiamenti e per altri strumenti musicali”, spiega Wayloz. Tra folk primitivo, altrock, blues e suoni dell’Africa tribale, il disco è un viaggio tra atmosfere desertiche e rurali, che esplora il rapporto con la natura ma non solo: il titolo “We All Suffer” è più che altro un invito a riconoscere una condizione che è di tutti e a “trovare solidarietà e fratellanza con le altre persone”. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive di Wayloz

    Clip - 05-12-2025

Adesso in diretta