A San Pietroburgo è stata trovata un’altra bomba inesplosa nella metropolitana, dopo che verso le 14.30 ora locale (le 13.30 in Italia) un’esplosione su un treno aveva ucciso almeno nove persone, ferendone una cinquantina. Questo secondo ordigno è stato trovato nella stazione di Piazza della Rivoluzione, mentre l’esplosione si è verificata su un treno che stava lasciando la stazione di Sennaya Ploshchad, entrambe nel centro della città.
Le prime immagini scattate sul posto mostrano un vagone con le porte divelte e persone a terra. Testimoni hanno raccontato che i passeggeri superstiti hanno dovuto usare i finestrini per uscire dal treno, perché lo scoppio ha bloccato il meccanismo di apertura delle porte. L’esplosione è stata soltanto una e non due, come si era detto in precedenza.
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La metropolitana è stata subito chiusa, la gente si è riversata fuori, davanti alla stazione di Sannaya Ploshchad sono arrivate ambulanze e anche elicotteri per evacuare vittime e feriti. Anche il principale aeroporti di San Pietroburgo, Pulkovo, è stato chiuso.
Oggi in una località vicino a Pietroburgo c’era in visita il presidente russo Putin, che stamattina aveva partecipato a una conferenza. Putin ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime ma non ha modificato il suo programma e ha incontrato il presidente Bielorusso, Alexander Lukashenko, come previsto. Secondo Putin è troppo presto per dire si tratti di un atto criminale o di terrorismo. La Procura ha aperto un’inchiesta per terrorismo, pur non escludendo altre piste. Finora non ci sono state rivendicazioni.
La stampa russa già pubblica la foto del presunto attentatore che avrebbe piazzato la bomba, un uomo dall’aspetto mediorientale, la barba lunga e una tunica grigia. Sarebbe stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza mentre usciva dal vagone.