Approfondimenti

Obama: “stop alla carneficina”

“La lobby delle armi può tenere il Congresso in ostaggio, ma non può tenere l’America in ostaggio. Non possiamo accettare questa carneficina nelle nostre comunità”.

Così Barack Obama, dopo un colloquio con l’attorney general Loretta Lynch, annuncia una serie di misure per allargare i background checks, i controlli preventivi su chi acquista un’arma da fuoco. Il decreto esecutivo che il presidente intende approvare consta di dieci misure, tra cui il rafforzamento delle strutture federali di controllo (con duecento nuovi agenti al “Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives”), fondi per la ricerca e procedure più lineari ed efficienti nel passaggio di informazioni sugli acquirenti.

La misura più importante riguarda però la scelta di rendere obbligatori i controlli per ogni transazione in cui venga venduta e acquistata un’arma. Sinora i rivenditori alle fiere di settore e quelli via Internet avevano potuto aggirare i controlli sugli acquirenti. A questo punto, non sarà più possibile. Ogni transazione dovrà contemplare i background checks.

“Non importa dove vengono condotte le transazioni – da un negozio, a una fiera o in Internet: chi fa affari vendendo delle armi, deve avere una licenza e fare i necessari controlli“, spiega un comunicato della Casa Bianca. Tra le misure adottate, c’è anche il passaggio dei dati delle persone giudicate “con problemi di salute mentale” dagli archivi del Social Security a quelli dell’FBI, per poter condurre eventuali controlli sull’acquisto delle armi.

 

Obama dice anche di sapere molto bene che la misura “non è in grado di risolvere il problema della violenza in questo Paese, prevenire ogni strage di massa e tenere le armi lontane dai criminali”. Ma, con ogni probabilità, “salverà molte vite e risparmierà alle famiglie il dolore e le perdite incredibili di cui hanno sofferto in conseguenza della presenza di armi nelle mani delle persone sbagliate”.

All’inizio dell’ultimo anno del suo secondo mandato, Obama decide di agire senza aspettare deputati e senatori. Quello annunciato da Obama è infatti un ordine esecutivo, che non ha bisogno di essere approvato dal Congresso. Del resto il presidente, dopo anni di richieste e pressioni, si è ormai convinto che dal Congresso non ci si debba aspettare nulla. L’opposizione tenace dei repubblicani, ma anche la scarsa convinzione di molti democratici, ha fatto fallire ogni tentativo di riforma. “Tre anni fa, un progetto di legge bipartisan e di senso comune – ha detto Obama nel discorso di fine anno agli americani – è stato bloccato al Senato, nonostante avesse il sostegno della maggioranza degli americani”. Dopo di allora, c’è stato il vuoto legislativo, che ora Obama decide di colmare con un atto d’autorità.

Spesso, nel passato, il presidente ha fatto riferimento al tema delle armi come “il rimpianto più grosso della mia presidenza”. Arrivato quasi alla fine dei suoi otto anni di permanenza alla Casa Bianca, e senza dover più sottostare a delicati equilibri e contraccolpi politici, sceglie la strada che possa in qualche modo attenuare questo “rimpianto”. In realtà, come riconosciuto dallo stesso Obama, il suo provvedimento pone soltanto un argine al commercio delle armi. Come testimoniato da molte ricerche, buona parte delle armi usate in stragi di massa sono state ottenute attraverso il mercato nero, amici, parenti o transazioni private.

Le parole di Obama hanno già suscitato le prime reazioni politiche. Lo speaker della Camera, Paul Ryan, afferma che “mentre non abbiamo ancora i dettagli del piano, il presidente sta quanto meno sovvertendo il processo legislativo”. Durissimo anche il candidato repubblicano alla presidenza, Donald Trump, secondo cui, a questo punto, sarà “impossibile per un americano procurarsi un’arma”. Con ogni probabilità, come successo con la riforma sanitaria e il provvedimento sulla legalizzazione degli immigrati, anche la misura di Obama sulle armi verrà portata dai repubblicani di fronte a una corte USA. Probabile che il Secondo Emendamento diventi anche un tema della prossima campagna presidenziale.

Entusiastiche invece le prime reazioni dei gruppi che in questi anni hanno chiesto misure per il gun control. Di una giornata “che fa la storia” parla la “Brady Campaign to Prevent Gun Violence”, il gruppo che prende il nome da Jim Brady, il collaboratore di Ronald Reagan che restò menomato dopo l’attentato al presidente nel 1981. Positiva anche la reazione di Michael Bloomberg, co-fondatore di “Everytown for Gun Safety”, secondo cui “la decisione del presidente Obama di chiarire e rafforzare la legge è una vittoria importante per la sicurezza pubblica e una sconfitta per criminali e trafficanti di armi”.

Piuttosto circospetto, per ora, è invece il giudizio della National Rifle Association, la lobby delle armi. Attraverso una sua portavoce, Jennifer Baker, la NRA fa sapere che “valuterà” cosa è contenuto nel provvedimento annunciato da Obama. La Baker sembra però quasi sfidare il presidente, ridicolizzando la portata delle sue misure dopo anni di sforzi: “E’ davvero tutto qua? E’ questo ciò per cui si scatenati per così tanto tempo? E’ questa la proposta che dopo anni hanno messo insieme? Non hanno davvero fatto molto”.

 

  • Autore articolo
    Roberto Festa
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 30/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 30-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 30/12 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 30-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 29/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 29-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Gli speciali di martedì 30/12/2025 - ore 20:29

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 30-12-2025

  • PlayStop

    Popsera di martedì 30/12/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 30-12-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di martedì 30/12/2025 delle 17:35

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 30-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 30/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 30-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di martedì 30/12/2025 - ore 15:34

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 30-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 30/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 30-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 30/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 30-12-2025

  • PlayStop

    Austerità, armi, aiuti alle aziende, stretta alle pensioni: la manovra per il 2026 è legge

    Una legge di bilancio nel segno dell’austerità e nell’ottica del riarmo. La manovra economica del Governo Meloni è arrivata all’approvazione definitiva ed è confermato il profilo del testo già emerso nelle scorse settimane, con in più l’inserimento - nell’ultima fase - di aiuti alle aziende e di una stretta sulle pensioni. Ne abbiamo parlato con Mario Pianta, professore di politica economica alla Scuola Normale Superiore a Firenze e tra i fondatori della campagna Sbilanciamoci. L'intervista di Andrea Monti.

    Clip - 30-12-2025

  • PlayStop

    Absolute Beginners - ep.2 Non li hanno visti arrivare

    Zohran Mamdani a New York ma anche Katie Wilson nuova sindaca di Seattle o Sisse-Marie Welling eletta da poco sindaca di Copenhagen. Sembrano tutti spuntati dal nulla, esordienti della politica millennials con in comune la matrice socialista. È la nuova generazione progressista che si sta prendendo la scena, cambiando linguaggio. E puntando su una cosa sopra tutte: il diritto alla casa.

    A tempo di parola - 30-12-2025

  • PlayStop

    La conversazione: Massimo Cirri

    Incontri radiofonici con autori, musicisti, giornalisti, personaggi del mondo della radio e della televisione. Il tempo lungo di una conversazione per raccontare storie, biografie, progetti e mondi. Dal lunedì al venerdì, dalle 10.35 alle 11.30 fino al 3 gennaio

    La conversazione - 30-12-2025

Adesso in diretta