Approfondimenti

Fausto e Iaio, due di noi

Sono passati quarant’anni. E mentre sui giornali si sprecano assurdi paragoni tra l’attualità e la violenza politica degli anni ’70, ci ritroviamo in via Mancinelli, nella nostra Milano, per ricordare Fausto e Iaio. Noi, Radio Popolare, che per prima diede la notizia dell’uccisione di “due compagni”, trascinando in un corteo spontaneo migliaia di persone già poche ore dopo i fatti.

Ascolta il primo giornale radio con la notizia su Fausto e Iaio

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Ascolta le corrispondenze dal corteo notturno

Ascolta le corrispondenze dal corteo notturno

Venivano spesso a trovarci Fausto e Iaio, nella nostra sede di allora in via Pasteur, erano quasi due collaboratori per i conduttori delle “notturne” con cui in tanti a Radio Popolare si sono fatti le ossa dietro al microfono. “Hanno ucciso due di noi”, si sentiva ripetere nelle ore successive all’agguato. Ed era proprio così: il commando neofascista era venuto apposta da Roma per uccidere dei “compagni” nella zona del centro sociale Leoncavallo, puntando a provocare una reazione violenta che, a soli due giorni dal rapimento di Aldo Moro, avrebbe potuto giustificare una stretta repressiva da parte dello Stato. Una strategia in voga fin dal 1969, dai tempi della strage di piazza Fontana, che però – come allora – anche nel marzo ’78 Milano fu capace di respingere. Le immagini dei funerali di Fausto e Iaio sono impressionanti quanto quelle delle esequie delle vittime alla Banca dell’Agricoltura. I lavoratori, gli operai, gli studenti, le persone perbene, il popolo sapeva benissimo da che parte stare.

Ascolta la diretta radiofonica dei funerali di Fausto e Iaio

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funerali fausto e iaio

Il contesto in cui matura l’omicidio dei due ragazzi e le ragioni per cui vengono uccisi, oltre ai nomi dei loro probabili assassini, vengono ricostruiti oggi in un libro di fresca pubblicazione: “L’assassinio di Fausto e Iaio. Quel maledetto 18 marzo 1978, ore 19.57”, edizioni RedStar Press. Gli autori sono lo storico avvocato della famiglia Tinelli, Luigi Mariani, e Saverio Ferrari, autorevole studioso di vecchie e nuove destre (Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre).

Mettendo in fila le dichiarazioni di esponenti dell’estrema destra rese agli inquirenti nel corso degli anni, Ferrari e Mariani riportano alla luce i nomi  di tre ex esponenti dei Nar, mai processati nonostante le tante inchieste: Massimo Carminati, Claudio Bracci e Mario Corsi. Neofascisti legati anche alla Banda della Magliana e dunque ad apparati deviati dello Stato. Da qui la tesi che il libro propone, quarant’anni dopo quel maledetto 18 marzo: un delitto politico, pensato per spingere la sinistra estrema milanese a una ribellione violenta, utile per aprire la strada a una stretta autoritaria. Carminati, Bracci e Corsi non sono mai stati processati, perché le prove a loro carico non sono state ritenute sufficienti per affrontare un dibattimento.

Ascolta Saverio Ferrari e l’avvocato Luigi Mariani

Ascolta Saverio Ferrari e l’avvocato Luigi Mariani

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Da quarant’anni la mamma di Fausto, Danila Tinelli, si batte per avere giustizia. Sentendosi sconfitta, ha deciso un anno fa di  andare per un po’ a stare a Trento, “per essere più vicina a Fausto”, che è sepolto lì. Prima di partire ha voluto salutare Radio Popolare, che fin da quella sera del 18 marzo 1978 è stata protagonista attiva in questa sua drammatica vicenda.

Ascolta il ricordo di Danila Tinelli

Ascolta il ricordo di Danila Tinelli

Danila, una vita spesa per avere giustizia. Con il Leoncavallo, che per molti anni è stato il punto di riferimento di chi non voleva arrendersi, e con l’associazione familiari e amici di Fausto e Iaio, in cui si è impegnata anche la sorella di Iaio, Maria Iannucci. Iaia, così la chiamano tutti, ci dice oggi che è arrivato il momento di lasciarli andare.

Ascolta Maria Iannucci

Ascolta Maria Iannucci

Barbara Pietrasanta era amica e vicina di casa di Fausto. La sera dell’omicidio sarebbe dovuta andare con lui e Iaio a un concerto al Leoncavallo. Li ha aspettati invano, non sono mai arrivati a suonare il suo citofono. Mille volte in questi quarant’anni ha pensato che su quel marciapiede sarebbe potuta cadere anche lei. “Hanno ucciso due di noi“.

Ascolta la testimonianza di Barbara Pietrasanta

Ascolta la testimonianza di Barbara Pietrasanta

casoretto

Quarant’anni dopo, al Liceo Artistico di Brera, l’ ex Hajech dove studiava Fausto, gli insegnanti ci tengono a far conoscere quella vicenda ai loro studenti. “La storia del nostro Liceo venne profondamente segnata da quell’evento”, ci ha scritto una professoressa qualche giorno prima dell’anniversario. Abbiamo incontrato i ragazzi al Teatro Elfo Puccini di Milano, dove nei giorni precedenti l’anniversario è andato in scena “Viva l’Italia. Le morti di Fausto e Iaio”, uno spettacolo di Roberto Scarpetti con la regia di César Brie. Una messa in scena intensa e toccante, che ha commosso adulti e ragazzi. Quanto è vicina, o lontana, quella storia? Fausto e Iaio sono ancora, in qualche modo,”due di noi”?

Ascolta gli studenti del liceo di Fausto

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foto viva l'italia

Dalla prefazione di Maria Iannucci al testo teatrale

Dalla prefazione di Maria Iannucci al testo teatrale

Ascolta lo speciale “Fausto e Iaio, due di noi”

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  • Autore articolo
    Lorenza Ghidini
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    Intervista di Chawki Senouci a Paolo Maggioni autore del libro “Una Domenica Senza Fine” (SEM Libri). Domenica 29 aprile 1945 si compie la Storia in piazzale Loreto dove sono esposti i cadaveri di Benito Mussolini, Claretta Petacci e di alcuni gerarchi. Nella stessa giornata un gruppo di anarchici guidati dal comandante “Carnera”, un repubblicano anarchico antifranchista, attraversa Milano in direzione opposta per cominciare un’altra rivoluzione. Nell’intervista a Paolo Maggioni si è parlato della missione segreta del Comandante anarchico Carnera (nella vita reale si chiama Laureano Cerrada Santos) e dei luoghi e personaggi che hanno segnato quella lunga giornata: le donne e gli uomini che hanno sconfitto il fascismo, Il Duomo di Milano, Palazzo Marino, Il quartiere Affori, Marta Ripoldi, tranviera e staffetta partigiana, il radiofonico Daniele Colpani diventato la voce del fascismo, Piazzale Loreto.

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    Che cos’hanno in comune gli Area e i cartoni giapponesi? Quali sono i vinili più rari al mondo? Giunta alla stagione numero 16, Bollicine ogni settimana racconta la musica attraverso le sue storie e le voci dei suoi protagonisti: in ogni puntata un filo rosso a cui sono legate una decina di canzoni, con un occhio di riguardo per la musica italiana. Come sempre, tutte le playlist si trovano sul celeberrimo Bolliblog.com. A cura di Francesco Tragni e Marco Carini

    Bollicine - 20-04-2025

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    Ricordi d'archivio di domenica 20/04/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Archivio Ricordi - 20-04-2025

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    Speciale Podcast Ho detto R1PUD1A - secondo episodio

    “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Secondo episodio: La guerra non è popolare. L’Europa si riarma con 800 miliardi. In questi anni aveva già raddoppiato la propria quota di spese militarti, soprattutto comprando dagli Stati Uniti. Lo faremo di più, visto che Trump disinvestirà dalla Nato e dall’Europa. E’ la “fine delle illusioni”, come dice Von der Leyen, di essere garantiti dalla pace, perché d’ora in poi bisognerà usare la forza. E intanto si educa la popolazione con manuali che dicono: “In caso di guerra…”. La propaganda è altissima perché non c’è nulla di più antipopolare e antidemocratico della guerra e la militarizzazione d’Europa è tutta sulle spalle dei suoi cittadini. Con Michele Paschetto di EMERGENCY vi racconteremo come in Afghanistan in più di venti anni di guerre le cure abbiamo svolto un ruolo straordinario di mediatore. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

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    Speciale Podcast Ho detto R1PUD1A - primo episodio

    Ho detto R1PUD1A di Claudio Jampaglia e Giuseppe Mazza per EMERGENCY “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Primo episodio: Le parole sono importanti. In questa prima puntata di “Ho detto R1PUD1A” Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia spiegano cosa significa la parola “ripudia” nella Costituzione italiana e perché è stata scelta per rappresentare il “mai più” alla guerra del popolo italiano dopo la Liberazione. Non siamo i soli ad avere fissato questo principio nelle nostre leggi. La guerra però sta tornando una prospettiva concreta, almeno secondo la maggior parte dei governi, che si riarmano, Italia compresa. Con Rossella Miccio, presidente di EMERGENCY, vi racconteremo poi l’esempio del Sudan, il Paese dove la guerra ha già causato in questi due anni oltre tre milioni di profughi. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

    Gli speciali - 20-04-2025

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    La Pillola va giù di domenica 20/04/2025

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese che cerca di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 20-04-2025

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    C'è Di Buono: Max Casacci racconta Eartphonia III: Through the grapevine

    Anche in questa puntata parliamo di qualcosa che ha a che fare con la cultura enogastronomica, ma anche, molto, con la musica. Per la prima volta il caro Max Casacci (già colonna dei Subsonica) è stato ospite di un nostro programma non prettamente musicale, per raccontare il terzo episodio del suo progetto "Eartphonia", che lo ha portato in Franciacorta per "Through the grapevine", realizzato con i suoni del vino; suoni e rumori catturati nelle cantine dell'azienda vitivinicola Bersi Serlini Franciacorta. A cura di Niccolò Vecchia

    C’è di buono - 20-04-2025

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