Approfondimenti

Amianto killer. La strage continua

L’amianto è un killer alle nostre spalle. Sì, qui a Casale Monferrato, in Piemonte , si continua a morire per questa sostanza cancerogena. Per noi è una lotta quotidiana”.

A parlare è Concetta Palazzetti, sindaco di Casale. La raggiungiamo mentre sta preparando le iniziative per la Giornata mondiale contro l’amianto.“Scriva – ci dice subito- che non siamo la città dell’amianto o dell’Eternit, siamo la città che lotta contro l’Eternit.”

E ha ragione. Da anni lei e gli abitanti di Casale conducono una dura battaglia contro l’amianto e per la bonifica. Tra molte sofferenze e lutti. “Solo nella zona di Casale Monferrato – ci ricorda il sindaco- hanno perso la vita sino a oggi 2000 persone ,e ora c’è un picco di morti che aumenterà sino al 2020”.

Ascolta l’intervista alla sindaca di Casale Monferrato Concetta Palazzetti

Concetta Palazzetti

Ancora oggi in Italia muoiono per gli effetti di questa sostanza cangerogena 4000 persone ogni anno, con oltre 21mila casi di mesotelioma maligno diagnosticato dal 1993 al 2012 (ben 6mila casi in più rispetto al precedente aggiornamento del Registro nazionale dell’Inail).

E davanti a questi dati allarmanti è ancora incompleta la documentazione inviata dalle Regioni al ministero dell’Ambiente: il Piano Regionale Amianto (Legge 257/92), secondo l’ultimo aggiornamento di Legambiente del marzo 2015, manca ancora in sei regioni: Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Puglia e Sardegna. Solo 10 regioni su 20 hanno concluso il censimento e altrettante hanno realizzato la necessaria mappatura dell’amianto sul territorio.

La questione dell’amianto è una vergogna nazionale. A 24 anni dalla sua messa al bando, è ancora diffusissimo in diverse forme, sul nostro territorio: le stime (per difetto) di Cnr-Inail parlano di ben 32 milioni di tonnellate; il ministero dell’Ambiente riporta oltre 44mila siti contenenti amianto di cui 2.236 bonificati e 41.350 ancora da bonificare.

Una recente inchiesta “Il prezzo dell’amianto“, realizzata da Rosy Battaglia, Davide Mancino e Gianluca De Martino fornisce numeri, analisi e una precisa mappa dove si trova l’amianto e il suo livello di pericolosità.

amianto foto 3

Legambiente incalza il Governo e gli enti locali sugli enormi ritardi nelle bonifiche e negli smaltimenti.

”Il risanamento ambientale, la bonifica e il corretto smaltimento dei materiali contenenti amianto devono essere le priorità per portare a zero il rischio connesso con l’esposizione alla pericolosa fibra“, ha detto il responsabile scientifico di Legambiente Giorgio Zampetti.

Al Governo, Legambiente chiede un impegno ancora maggiore su scala nazionale, per avviare da subito le bonifiche di tutti i siti industriali e la rimozione dell’amianto dagli edifici e dalle strutture ancora contaminate, a partire dai circa 400 siti individuati come prioritari tra cui scuole ed edifici pubblici.

In questo contesto si svolge la giornata mondiale contro l’amianto.

I numeri, nel mondo, sono impressionanti: 100.000 persone (fonte OIL) muoiono ogni anno per l’esposizione alla sostanza cancerogena che, oltre i paesi industrializzati, colpisce sempre di più i lavoratori di quelli in via di sviluppo che non hanno i mezzi economici, tecnici e legali per tutelarsi.

Nella sola Europa ( fonte Oms) muoiono ogni anno 15 mila persone.

Nel mondo si producono annualmente due milioni di tonnellate di amianto. Parte di esso viene riciclato, come quello proveniente dalla distruzione delle navi. Tutto ciò provoca un perpetuarsi di un’epidemia mondiale di drammatiche dimensioni. Quindici i paesi europei che non hanno ancora vietato l’uso dell’amianto in tutte le sue forme: Albania, Andorra, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia, Georgia, Kazakistan, Moldavia, Kirghizistan, Federazione russa, Tagikistan, Ucraina, Turkmenistan, Uzbekistan.

I più grandi produttori di amianto sono: Russia, Cina, India, Kazakistan, Brasile, Canada, Colombia e Zimbabwe.

I maggiori utilizzatori: Cina (oltre 613.000 tonnellate), India (426.000),Russia (263.000). In Asia, Africa e America Latina c’è il numero piu consistente di lavoratori esposti all’amianto.

Dietro ogni morte da amianto , il dolore che resta ai familiari, e il ricordo, come questa poesia al padre Vittorio ( dalla pagina Facebook “Giornata mondiale vittime amianto”)

“ Tra le vittime dell’amianto, mio padre che ha lavorato per la multinazionale Capamianto Spa (The Cape Asbestos Company) al quale dedico questa mia poesia “

MIO PADRE COIBENTISTA

Lavoravi l’amianto a mani nude

tornavi la serapolvere nei capelli

mi accarezzavi bambina le mani bollose

respiravo il tuo affetto e le fibre assassine

ci univano nella sorte maligna.

Tu forte e onesto

spezzato da un lavoro malsano

piegato al profitto di pochi.

Cercavi uno spiraglio di quiete

nell’attesa della calma infinita.

Mute parole in bilico

tra pianto e silenzio,

i tuoi occhi, i miei,

sibilo, fame d’aria,

sguardo assente

cuore-polmone

poi più nulla…

  • Autore articolo
    Piero Bosio
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    “Potevano entrare tutti quelli che non facevano entrare negli altri locali” racconta la cantante e musicista Patrizia Di Malta ricordando il celebre Plastic. Nel locale “ci si sentiva quasi in una piccola New York”: era un catalizzatore di musica, mode e culture alternative internazionali, nonchè punto di riferimento della comunità queer. “Anche solo fare la fila fuori era parte dell’esperienza” continua Piergiorgio Pardo, “c’era una selezione all’ingresso, pensata per far stare bene persone eccentriche che lì non si sentivano giudicate”. Ascolta l’intervista di Elisa Graci e Dario Grande.

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