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Alviero Martini S.p.a., le borse di lusso made in Italy fatte da operai sfruttati

Alviero Martini

Abbattere i costi per massimizzare i profitti grazie allo sfruttamento dei lavoratori e al non rispetto delle regole. Su questo si reggeva il sistema di appalti e subappalti, al cui vertice c’era la Alviero Martini S.p.a., produzione frutto della sapiente lavorazione Made in Italy, scrive la società sul proprio sito internet, ma dietro l’etichetta tricolore c’era una catena di subappalti dove accadeva di tutto. Secondo i Pm milanesi l’azienda non avrebbe mai fatto ispezioni o audit sulla filiera produttiva per appurare le reali condizioni lavorative. Durante le indagini, partite nel lontano 2015, sono stati fatti accertamenti sulle modalità di produzione, di confezionamento e commercializzazione dei capi di alta moda. Così sono arrivati agli opifici gestiti da cittadini cinesi in provincia di Milano, Monza e Brianza e Pavia. L’elenco degli illeciti è da manuale di una certa italianità: pagamenti sottosoglia, orario di lavoro irregolare, ambienti di lavoro insalubri, violazioni della sicurezza sui luoghi di lavoro, nessuna formazione. Gli operai e le operaie erano alloggiati in dormitori realizzati abusivamente, in condizioni igienico sanitarie “sotto il minimo etico”, scrivono i magistrati nelle loro carte. Le testimonianze raccolte dagli investigatori riportano indietro l’Italia ai primi decenni del secolo scorso. “Vengo pagato 1,25 euro a tomaia – racconta un lavoratore – durante la settimana dormo sopra la ditta, in una giornata lavorativa produco circa 20 paia di scarpe e percepisco un bonifico mensile di circa 600 euro”. “Prendo 50 centesimi per ogni fibbia rifinita – racconta un altro lavoratore – non sono mai stato visitato dal medico dell’azienda”. C’è anche il caso di un lavoratore morto investito da un macchinario, il titolare cinese lo assumerà il giorno dopo per cercare di camuffare il lavoro nero. L’Alviero Martini S.p.a. in una nota si difende: “i fornitori sono disciplinati da un codice etico, non ci sono responsabili dell’azienda indagati, eventuali attività illecite sono avvenute a insaputa della società”. Insomma, non si erano accorti di nulla.

  • Autore articolo
    Roberto Maggioni
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    1) “Una delle cose più preoccupanti mai viste”. In audizione a Capitol Hill i deputati statunitensi ascoltano l’ammiraglio accusato di aver ordinato il doppio raid su un’imbarcazione venezuelana. (Roberto Festa) 2) Nessuno mette Modi in un angolo. Il premier indiano riceve Putin a Delhi nel tentativo di rimarcare la sua indipendenza in politica estera e di incunearsi nel rapporto tra Mosca e Pechino. (Nicola Missaglia - ISPI) 3) Congo, mentre Trump riceve alla casa bianca i leader congolese e ruandese per i nuovi accordi di pace, Stati Uniti e Unione Europea stanno finanziando la costruzione di una ferrovia per il trasporto di minerali critici. (Alice Franchi) 4) Francia, la strategia di Macron contro lo strapotere mediatico di Bolloré. La proposta del presidente di “etichettare” i media scatena una polemica sulla libertà di stampa. (Francesco Giorgini) 5) World Music. Nusantara Beat, la band indonesiana-olandese che fa rivivere il pop dell’isola del pacifico. (Marcello Lorrai)

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Greenwich Village, anni ‘60: un tuffo nel passato con Elijah Wald

    Questa settimana Elijah Wald è in Italia per portare sul palco, tra Milano, Torino e Piacenza, le sue storie su Bob Dylan e il Greenwich Village di New York. Chitarrista folk blues ma anche narratore e giornalista musicale, attraverso canzoni e racconti Wald ripercorre nel suo spettacolo il cammino di Dylan e dei tanti personaggi di quel periodo irripetibile. Da Woody Guthrie a Pete Seeger, da Eric Von Schmidt a Dave Van Ronk - quest’ultimo anche protagonista del film dei fratelli Coen “A proposito di Davis” e realizzato partendo proprio dal memoir scritto da Wald. Oggi Elijah è venuto a trovarci a Radio Popolare per raccontarci la sua storia e suonarci alcuni brani tra Mississippi John Hurt, Paul Clayton e Victor Jara. Ascolta l’intervista e il MiniLive di Elijah Wald.

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    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Una mostra fotografica ripercorre i 50 anni di Radio Popolare. Dal 14 dicembre a Milano

    Domenica 14 dicembre alle ore 10, presso la Sala Cisterne della Fabbrica del Vapore, a Milano, inaugura la mostra "50 e 50. La mostra. Radio Popolare 1975 - 2025", una delle prime iniziative organizzate per celebrare il 50esimo anniversario dalla fondazione di Radio Popolare. La mostra racconta i cinque decenni "di onda" attraverso venti storie realizzate dai fotografi che in questi anni sono stati vicini alla radio. Inoltre, la mostra ospiterà un’interpretazione creativa realizzata da Studio Azzurro dei video che ricostruiscono la storia di Radio Popolare. La mostra sarà allestita fino al 25 gennaio. Tiziana Ricci ce la racconta insieme a Giovanna Calvenzi, che ne è la curatrice.

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    Le statistiche di fine anno sugli artisti più ascoltati su Spotify e la rubrica LGBTQ+ a cura di Piergiorgio Pardo. Nella seconda parte l'intervista con mini live di Elijah Wald, che ci racconta le sue avventure nel Greenwich Village degli anni '60, il quiz sul cinema e il concerto dei Royal Otis di ieri sera al Fabrique

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