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Addio a Sean Connery

Sean Connery

Era il più bello di tutti. Di quella bellezza che non risponde ai canoni, ma che contiene tutto: intelligenza, simpatia, ironia, saggezza, bontà, serenità, dolcezza e autorevolezza. Sean Connery trasmetteva tutto questo, come essere umano e come attore attraverso i suoi personaggi. Non solo 007, anche se a partire dal 1962 con “Licenza di uccidere” il volto di James Bond, sagace seduttore, è riconducibile prima di tutti a lui: agente in sette film tratti dai romanzi di Ian Fleming.

Scozzese, classe 1930, Sean Connery aveva compiuto 90 anni in agosto, con una carriera che spaziava tra ruoli diversi e tutti memorabili. Che fosse diretto da Alfred Hitchcock in “Marnie” o da Gus Van Sant in “Scoprendo Forrester”, si avvicinava al lavoro con lo stesso atteggiamento curioso e preciso.

Ha cavalcato diversi generi, da “Caccia a ottobre rosso” a “Indiana Jones”, “Highlander” o con il suo Guglielmo da Baskerville, inquisitore in “Il nome della rosa”.

Lontano dagli schermi già da qualche anno, Sean Connery si è sempre battuto per l’ambiente e per l’indipendenza della Scozia. Lascia tantissimi film da rivedere con quello stesso strazio che ci aveva trasmesso nel finale di “Gli Intoccabili” di Brian De Palma, film per cui aveva vinto l’Oscar come miglior attore.

Foto di Rob Mieremet – Nationaal Archief

  • Autore articolo
    Barbara Sorrentini
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    Diesel Euro 5, il blitz della lega contro il blocco che sarebbe scattato a fine anno: rimandato al 2026, riguarderà solo le grandi città

    La Lega ha ottenuto il rinvio dell’entrata in vigore del blocco alle auto diesel euro 5. Con un emedamento al decreto infrastrutture è stata rimandata di un anno l’entrata in vigore del provvedimento, che era stato approvato dal governo in recepimento di una direttiva europea. Il blocco agi diesel più inquinanti scatterà a questo punto solo alla fine del 2026: e non riguarderà tutte le città oltre i 30mila abitanti ma sarà applicato solo alle grandi città di oltre 100mila. La Lega e Salvini in queste ore rivendicano questo come “un atto di buonsenso”. Una lettura diversa e opposta a quella che danno in queste ore le associazioni ambientaliste e molti osservatori. Ester Marchetti, direttrice del settore trasporto pulito di Transport and environment.

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    Per i lavoratori dei musei civici di Milano prima vittoria: 300 euro in più al mese e maggiori tutele

    I lavoratori e le lavoratrici dei musei civici milanesi hanno vinto la loro battaglia: ora saranno assunti con il contratto nazionale Federculture e non più quello Multiservizi. Significa, ad esempio, 300 euro al mese in più in busta paga e migliori tutele. I primi a beneficiare del cambio di contratto, dopo scioperi e proteste, saranno i lavoratori e le lavoratrici delle biglietterie. “Dopo due anni di lotta serrata all’interno dei Musei Civici di Milano arrivano le certezze sull’applicazione del CCNL Federculture nel primo appalto che va in scadenza, ovvero le biglietterie” spiega il sindacato USB Lavoro Privato che ha seguito la vertenza. “Dopo l’uscita del bando non solo con l’indicazione del Federculture, ma con anche tutte le altre garanzie fondamentali che abbiamo rivendicato con scioperi e in tutti gli incontri avuti con i consiglieri e con gli Assessori alla Cultura e al Bilancio, è stata data comunicazione ai lavoratori che quanto scritto nel bando troverà corrispondenza nel cambio appalto di settembre”. L’obbiettivo di sindacato e lavoratori è ora quello di cambiare il contratto in tutti gli altri bandi in scadenza, a partire da quello degli operatori di sala che scadrà a maggio 2026. Roberto Maggioni ha intervistato Elena Lott di USB Lavoro Privato.

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