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Addio a Gianni Berengo Gardin, lo sguardo sul mondo tra poesia e denuncia sociale

Addio a Gianni Berengo Gardin

Il ragazzo con la Leica ci ha lasciato. Gianni Berengo Gardin, uno dei più grandi fotografi del ‘900. Classe 1930, era nato a Santa Margherita Ligure, ma considerava Venezia la sua città natale. E tutti abbiamo negli occhi le sue immagini di Piazza San Marco, poetiche. Ma lui diceva che non erano foto artistiche, ma sociali, civili, e con le sue immagini ha documentato – per esempio – lo scempio delle grandi navi in Laguna.

I campi nomadi, l’Italia contadina del dopo guerra, i lavoratori e il loro sfruttamento in fabbrica, le periferie urbane. E nel 1969, insieme a Carla Cerati, ci ha fatto sapere che cosa accadeva dentro i manicomi con il libro “Morire di classe”. Fotografie che contribuirono alla battaglia culturale che poi portò, nel 1978, alla legge Basaglia.

Duecentosessanta libri, 360 mostre, Gianni Berengo Gardin ha collaborato con le più importanti e prestigiose testate, Domus, Epoca, L’Espresso, Le Figaro, The Times, Stern, con De Agostini. Tanto generoso anche nelle interviste a noi di Radio Popolare. Ci mancherà il suo sguardo. E il suo sorriso dolce.

Vi riproponiamo l’intervista a Radio Popolare di Berengo Gardin, in cui parla del suo famoso lavoro “Morire di classe” (1969) che fece scoprire la vita dentro i manicomi e contribuì alla battaglia culturale che poi portò alle legge Basaglia:

  • Autore articolo
    Tiziana Ricci
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    Il governo israeliano decide in queste ore sul piano di occupazione totale della Striscia di Gaza voluto da Netanyahu. Gli aggiornamenti in studio con Chawki Senouci. Guerra in Ucraina, il Cremlino annuncia per i prossimi giorni un faccia a faccia tra Vladimir Putin e Donald Trump. Se accadesse sarebbe la prima volta dall'invasione del 2022, ma dal vertice è stato escluso esplicitamente Volodymir Zelensky. Il punto con Emanuele Valenti. L'omaggio al maestro della fotografia e del reportage Gianni Berengo Gardin, morto a 94 anni. Con Tiziana Ricci e le sue interviste abbiamo rivissuto la lunga carriera di Berengo Gardin e le inchieste d'impegno sociale che lo hanno fatto conoscere in tutto il mondo. Il femminicidio di Hayat Fatimi a Foggia, per mano dell'ex compagno. Una tragedia che si poteva e si doveva evitare. Ne abbiamo parlato con Francesca Vecera, coordinatrice del centro anti-violenza "Telefono Donna" che aveva seguito e segnalato i maltrattamenti subiti dalla vittima. Il governo Meloni ha impugnato la legge regionale con cui la Sicilia aveva previsto concorsi per soli medici non obiettori per l'interruzione volontaria di gravidanza. Una norma a tutela del diritto all'aborto che ha incontrato l'opposizione dell'esecutivo. L'intervista di Andrea Monti a Laura Onofri, giurista tra le fondatrici del movimento femminista Se non ora quando? A cura di Luca Parena.

    Popsera - 07-08-2025

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    È stato presentato dal Governo il ricorso alla Corte costituzionale per la legge regionale siciliana che garantisce l’applicazione della legge 194. La legge prevede l'organizzazione di concorsi riservati ai soli medici non obiettori nelle Aziende sanitarie e ospedaliere dove non ce ne siano. Il Governo ritiene la legge in contrasto “con i principi di uguaglianza, di diritto di obiezione di coscienza, di parità di accesso agli uffici pubblici” e quindi, discriminatorio nei confronti del personale medico obiettore. Secondo i dati del Ministero della Salute, la Sicilia è la seconda Regione con il più alto tasso di medici obiettori (81,5%), ma in alcune province gli obiettori rappresentano il 90% del personale medico. Il ricorso alla Corte rappresenta un gesto politico della Destra che, ancora una volta, implicitamente, ostacola la piena applicazione della legge sull’aborto, calpestando i diritti delle donne. Ascolta l'intervista alla giurista Laura Onofri, tra le fondatrici del movimento femminista "Se non ora quando".

    Clip - 07-08-2025

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    Sound Queens #4 - Stevie Nicks

    Le donne nella musica hanno costantemente sfidato difficoltà e infranto barriere, hanno lottato attraverso esperienze potenti e stimolanti e conquiste significative, spesso in un modo fatto e gestito dagli uomini. Le loro vite, le storie complesse, le loro canzoni e le esibizioni hanno contribuito in modo determinante alla storia della musica e all’emancipazione femminile. C'è ancora molta strada da fare per le donne nell'industria musicale, ma è un motivo in più per celebrare le pioniere, le portatrici di cambiamento e le donne che con la loro determinazione, libertà, nonostante le difficoltà e le tragedie e tormenti personali hanno sfidato le aspettative, il sessismo la misoginia e le avversità nel corso della loro carriera musicale. La protagonista di questa puntata è Stevie Nicks. Scritto e condotto da Elisa Graci.

    A tempo di parola - 07-08-2025

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    PARLA CON LEI: a tu per tu e in profondità con donne la cui esperienza professionale e personale offre uno sguardo sul mondo. Con Serena Tarabini.

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    10 agosto 1944, la strage dei 15 martiri di Piazzale Loreto: il racconto di Antonio Scurati

    Antonio Scurati, scrittore e autore di "M.", la pentalogia sulla vita di Mussolini e il Fascismo, ci racconta la strage dei 15 Martiri di Piazzale Loreto del 10 agosto del 1944, ma anche la Milano di quegli anni, la fine di Mussolini, l'oscenità, la pietas e come mai la bella serie televisiva tratta dai romanzi si ferma alle prime 8 puntate e non prosegue nonostante il successo in Italia e all'estero. L'intervista a cura di Cecilia Di lIeto.

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    Magok, rifugiato vittima di Almasri: "Il governo spieghi in tribunale perché lo hanno liberato"

    “Nelle carceri libiche ci torturavano e ci costringevano a lavorare come schiavi”. A Radio Popolare parla Lam Magok, rifugiato sudanese, vittima del generale Almasri. “L’arresto in Italia era la sola occasione per fargli pagare i crimini commessi. Invece lo hanno liberato. Il governo deve spiegare perché”, dice ai microfoni di Mattia Guastafierro.

    Clip - 07-08-2025

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