Il mio ricordo personale di Paolo nasce dalla fine degli anni ’80 e, da un ragazzino appena maggiorenne quale ero, da buon fratellone, ne aveva di cose da raccontare… Il post ’77, le manifestazioni, Lotta Continua per il Comunismo, il punk, la new wave, il post punk. Le lotte delle scuole e i casini di quegli anni. Poi, finalmente le Tribù Liberate, tanta politica, tanta vita e divertimento e pochissimo sonno. Il Leoncavallo in via Leoncavallo, Gianna Nannini che partecipava alle manifestazioni per il centro sociale Alcione, le lotte per gli spazi sociali a Bergamo. La battaglia, intestina, contro l’eroina. Fino agli Arpioni, fino al duemila. Quando lavoravamo assieme all’accoglienza dei migranti e rifugiati alla Galgario. Lavoro, musica, nottate. Me lo ricordo bene assieme quella notte fuori dal centro sociale Paci Paciana a respingere l’attacco dei fascisti nel ’98 con quella sua rabbia indignata ed etica, che in fondo sì, era giusto menarli, ma senza esagerare. Che noi non siamo come loro. Fino all’esperienza con Laurel Aitken e con Tonino Carotone prima della sua uscita dal gruppo. Per poi – pian piano – perdersi ognuno per i casini della propria vita. Restano foto, video e dischi fatti assieme tra Bergamo e i Paesi Baschi. E tanti ricordi di viaggi e qualche scazzo finito quasi sempre in abbraccio. E molta, molta tristezza.
Kino degli Arpioni


