
Quasi trecentomila persone hanno sfilato dalla Stazione Centrale all’Arco della Pace nel caldo torrido di fine giugno e sotto il sole cocente. Il trenino fucsia delle Famiglie Arcobaleno che da vent’anni tutelano i diritti dei figli nati da genitori dello stesso sesso, con Arcigay e Agedo hanno aperto il corteo, con carri, striscioni e cartelli.
Bandiere arcobaleno, anche con il triangolo di quelle della Palestina e palloncini rosa ovunque. Lo slogan del Pride 2025 invitava a resistere: ai diritti negati e sempre in bilico, all’oscurantismo di Orban, che il Governo Italiano sembra voler seguire ottusamente. Il Pride andrà avanti come una festa, prima gli interventi del Sindaco Giuseppe Sala e degli organizzatori, poi con la musica, Levante, Big Mama, Orietta Berti e molti altri.
L’Arco della Pace è tornato ad essere arcobaleno, per accogliere l’abbraccio tra i tantissimi giovani presenti e le persone più grandi, che continuano a lottare anche per loro.
Foto di Salvatore Grita (Courtesy of Milano Pride)