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Il cerchiobottismo del governo su Gaza fa il gioco di Netanyahu

Antonio Tajani Gaza ANSA

Oggi il ministro degli Esteri Tajani ha cercato di fare quello che il governo è abituato a fare: ha provato a galleggiare. Il problema è che è impossibile galleggiare di fronte alle decine di migliaia di vittime civili, alla fame, alle intenzioni di pulizia etnica di Gaza della componente più radicale e religiosa del governo israeliano.

“Indignano le morti civili -ha detto Tajani – e la sola soluzione sono i due stati”. Ma oltre alle affermazioni di rito, nulla. Per una volta le opposizioni tutte insieme hanno avuto gioco facile a denunciare la totale mancanza di iniziativa del governo italiano. Tre esempi: “L’unico vero aiuto umanitario, ministro, è fermare Netanyahu”, gli ha risposto il deputato del Pd Provenzano. “Siete il governo più complice con Tel Aviv e non vedete la sua deriva autoritaria”, ha aggiunto il senatore di Avs De Cristofaro. Italia Viva ha citato le proposte di Sinistra per Israele. Poi però le opposizioni unite in piazza non lo saranno perché alla manifestazione del 7 giugno mancheranno i centristi, ma questa è un’altra storia.

Quello che è accaduto oggi è che nella informativa alle Camere su Gaza il governo italiano ha mostrato di nuovo di non voler scegliere se stare con l’Europa che ha iniziato a dire al governo di Tel Aviv di fermarsi minacciandolo di interrompere gli accordi di collaborazione, iniziativa su cui l’Italia si è astenuta, o se stare con l’amico Netanyahu che ha scatenato una campagna aggressiva contro l’Europa. Facendo così il gioco del governo israeliano.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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    1) Gaza è il paese più affamato al mondo. Secondo le nazioni unite il 100% della popolazione è a rischio. Intanto la tregua proposta da Witkoff resta sul tavolo: Hamas ribadisce che sta valutando. (Guido Olimpio - Corriere della Sera) 2) Il quasi risveglio dell’Europa. Dopo mesi di sostegno incrollabile a Israele la Germania apre alla possibilità di interrompere l’invio di armi, mentre Macron minaccia sanzioni. (Francesco Giorgini, Yves Meny) 3) Gaza, Siria e Ucraina. La Turchia cerca di ritagliarsi un ruolo di mediatore regionale e internazionale. (Valeria Giannotta - Osservatorio Turchia Cespi) 4) La Polonia al secondo turno delle presidenziali. L’Europa guarda con attenzione ad un voto decisivo per il futuro del paese, ma non solo. (Daniele Stasi - Univ. Foggia) 5) Messico, per la prima volta un paese sceglie di eleggere tutti i giudici con un voto popolare. L’obiettivo è contrastare la corruzione, il rischio è l’astensione. (Andrea Cegna) 6) Il libro del venerdì. “Un’altra idea dell’India”, il libro di Matteo Miavaldi che abbatte gli stereotipi sul paese asiatico.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    L'intervista a Fermín Muguruza

    Fermín Muguruza é il fondatore dei Kortatu e dei Negu Gorriak. Ma é molto di più. É sintesi tra arte e militanza, tra creatività ed impegno, tra lotta e racconto. Ha fatto musica in basco, raccontato il mondo, viaggiato in lungo ed in largo. É un esempio. É in Messico in queste ore per il tour mondiale per i 40 anni di carriera. Andrea Cegna l’ha incontrato ed intervistato per Jack.

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