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Italia, paese fermo: i dati Istat confermano un’economia al di sotto delle stime del governo

Econimia italiana: il paese è fermo

Guardando i dati nel dettaglio si conferma il quadro di un paese fermo, che sta mutando velocemente la sua struttura produttiva e dove pesano le disuguaglianze. Il governo ha sovrastimato la crescita, per altro concentrata nella prima parte del 2024, e sappiamo che i primi mesi del 2025 sono di sostanziale stagnazione. Il principale comparto italiano, l’industria, come sappiamo in calo da due anni, riduce il suo apporto alla formazione del Pil mentre sale quello di agricoltura e servizi, che creano però meno valore aggiunto. Pil che arranca nonostante il pnrr, con gli investimenti fissi lordi al palo e la spesa delle famiglie che sale meno di tutti gli altri aggregati come rileva l’unione nazionale dei consumatori, che sottolinea come quel 0,5% di crescita dei consumi sia estremamente squilibrato col 50% meno abbiente della popolazione che non ha capacita di spesa. E questo lo si vede dalla composizione della spesa interna, che ha visto un calo degli acquisti di beni essenziali così come della spesa per la salute. E qui ci porta a debito e deficit che migliorano rispetto alle stime, da un lato grazie alla revisione al rialzo del pil post pandemia, quello del 2022, dall’ altra a causa dei tagli di spesa, tra cui quella per la sanità pubblica, che sono stati una delle cifre costitutive della politica economica del governo e che portano anche al dato in positivo del saldo primario. Paradossale, ma fino a un certo punto, che la pressione fiscale sia salita nell’anno del taglio del cuneo contributivo, ad ulteriore conferma di come sia stata una partita di giro poco incisiva per il miglioramento reale dei salari, e col fiscal drag che ha gravato proprio su molti lavoratori.

  • Autore articolo
    Massimo Alberti
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    1) “L’obiettivo è distruggere lo spirito della società palestinese”. La Ong israeliana B’tselem descrive il sistema carcerario israeliano mentre i prigionieri rilasciati mostrano i segni delle torture. (Shai Parnes - B’tselem) 2) Stati Uniti, Trump all’ultimo blocca l’invio degli agenti federali a San Francisco, ma nella città californiana regna incertezza. L’intervista di Esteri. (Eric Leenson - amici di La Peña) 3) Una settimana di proteste razziste a Dublino. Nella capitale irlandese, centinaia di persone hanno manifestato ogni sera contro un’ hotel che ospita richiedenti asilo. (Elena Siniscalco) 4) Domani si vota in Costa D’avorio. L’83enne Alassane Ouattara si prepara ad ottenere il suo quarto mandato. (Giovanni Carbone - Ispi) 5) Mondialità. Le banane del mediterraneo. Il cambiamento climatico modifica la geografia dall’agricoltura. (Alfredo Somoza) 6) Al premio Tenco, la memoria del poeta palestinese Refaat Alraeer, ucciso nella striscia di Gaza. (Nabil Bey Salameh - Radiodervish)

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    Conversazioni con la direttrice. Microfono aperto con Lorenza Ghidini.

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    Toro in fuga da giorni da un macello in Brianza. Migliaia di firme per non abbatterlo

    Oltre 6.500 firme in due giorni per salvare il bovino scappato da un macello di Correzzana, in provincia di Monza e Brianza, martedì scorso. L’Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali, di Merate ne ha raccolte oltre 2.000 solo oggi e con il sostegno dei Santuari animali liberi chiede di prendere in carico l’animale, forse una manzetta secondo alcuni. L’Agenzia per la tutela della salute (Ats) della Brianza e i Carabinieri stanno valutando l'utilizzo dei droni per provare a individuarlo. Ora l’animale si trova nella zona di Merate, dove si nasconde tra i boschi della Valle della Nava e i campi, e da dove non dovrebbe spostarsi secondo Silvana Benedetti, Responsabile Enpa Lecco-Merate, che aggiunge: “L’istinto di libertà e sopravvivenza dell’animale è altissimo”. Ascolta l’intervista a cura di Martino Fiumi.

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    “Mi sono presa i miei tempi anche perchè sono sempre più esigente”, racconta la cantautrice siciliana Simona Norato ai microfoni di Radio Popolare. Il suo nuovo album, “Enigmistica”, arriva dopo anni intensi, in cui ha fatto il pieno di influenze suonando con numerosi artisti tra cui Cesare Basile, Iosonouncane e Diodato. Il disco è un viaggio tra cantautorato elettronico e avanguardia, in cui la polistrumentista si è per la prima volta occupata anche degli aspetti produttivi. E spiega: “Ho deciso di essere estrema nelle scelte del disco, perchè tutte le cose di cui si ha paura alla fine si rivelano le più belle”. Ascolta il MiniLive di Simona Norato e l'intervista a cura di Dario Grande su radiopopolare.it

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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