Approfondimenti

Il diavolo

marco garzonio - l'ambrosiano

Il diavolo esiste. Non ha le fattezze di molta iconografia, ma c’è ed è diverso da ciò che gli attribuiscono i predicatori per spaventar la gente: è l’intelligenza del Male, nell’individuo e nel sociale. Il diavolo s’insinua, pianta zizzania, divide, taglia i ponti. Può provocare lutti, dolori, morti. Ma il suo obiettivo è subdolo, psicologico: semina insicurezza, precarietà, sospetti, diffidenze, paure, inocula i virus di inaffidabilità, instabilità, persecutorietà. La violenza la vedi in prevaricazioni, innesco di simmetrie, agiti devastanti, processi disgregativi: Putin invade l’Ucraina, Kiev resiste, la NATO si schiera: distruzioni, eccidi, scontri d’armi e interessi. Anche di Hamas vedi gli orrori dello stragismo terrorista, come sei costretto a guardare gli eccessi di legittima difesa dell’esercito israeliano che a Gaza fa 40 mila morti. Urtan lo stomaco le differenze, ma è un salto quando leggi di cercapersone e walkie-talkie che esplodono: uccidono, feriscono, accecano uomini, donne, bambini; soprattutto inoculano insicurezza, paura del simile, vicino Nasce a tavolino l’operazione (dicon dal 2022, prima del 7 ottobre: da riscrivere la storia), son nel buio base operativa e chi preme il pulsante: vedi solo figure umane saltar per aria in mercati e tra la folla: chi aveva l’apparecchietto perché miliziano e chi al suo fianco faceva la spesa. Nel libro degli orrori il diavolo segna un’altra tacca: sotto le spoglie d’intelligenza e cinismo di servizi segreti e governi ha stupito e inorridito il mondo. A credere ai proverbi «il diavolo fa le pentole, non i coperchi». Walkie-talkie e cercapersone sono obsoleti. Ma nel mondo ci sono 7,3 miliardi di telefoni mobili di cui 6,8 di smartphone. Assorbita l’indignazione per il Mossad si potrebbe pensare che nella rete, alle grandi opportunità di comunicazioni e conoscenze, si combinan odio, fake news, sfruttamento di minori e donne, controllo di pensieri e abitudini, messaggi occulti, indifferenza, mutamenti antropologici, isolamenti. Un sussulto di coscienza contrasterebbe il diavolo e chi crede di saperne una più di lui condizionando la rete ogni dì senza il botto d’un pulsante, anzi coi nostri clic che invece dovremmo saper dosare.

  • Autore articolo
    Marco Garzonio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 17/10 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 17-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 17/10 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 17-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 12/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 12-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 17/10/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 17-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di venerdì 17/10/2025 delle 20:03

    L’Abbonaggio di Radio Popolare minuto per minuto

    Campagna abbonamenti - 17-10-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 17/10/2025

    1) Zelensky alla casa bianca. Il presidente ucraino cerca di ottenere i missili a lunga gittata, ma la telefonata di ieri tra Trump e Putin sembra aver cambiato la posizione di Washigton. (Roberto Festa) 2) Gaza è ancora affamata. Il valico di Rafah resta chiuso e gli aiuti non entrano con il ritmo e la quantità necessarie. L’onu lancia anche un’allerta sanitaria: le malattie infettive stanno sfuggendo al controllo. (Giovanna Fotia - We World) 3) La Generazione Z sconvolge anche il Perù. I giovani protestano contro la corruzione della classe dirigente e l’insicurezza. L’intervista di esteri (Valeria Schroter, Alberto de Belaunde - ex parlamentare peruviano) 4) Mondialità. La guerra ibrida tra Stati Uniti e Cina si combatte sulla soia. Pechino non la comprerà più da washington. (Alfredo Somoza) 5) Il libro del venerdì. “Amazzonia, l’ultima frontiera” di Emiliano Guanella.

    Esteri - 17-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di venerdì 17/10/2025 delle 17:00

    L’Abbonaggio di Radio Popolare minuto per minuto

    Campagna abbonamenti - 17-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di venerdì 17/10/2025 delle 16:01

    A cura di Massimo Bacchetta, Martina Stefanoni, Chiara Manetti

    Campagna abbonamenti - 17-10-2025

  • PlayStop

    L’ONU lancia l’allarme per Gaza: “Servono più aiuti”. Ma il valico di Rafah resta chiuso

    A Gaza resta in vigore il fragile cessate il fuoco concordato a Sharm el Cheik, ma l’intesa tra Hamas e Israele è costantemente minacciata da accuse reciproche di violazione degli accordi. Al centro delle tensioni con il governo di Tel Aviv ci sono soprattutto i 19 corpi degli ostaggi non ancora restituiti dai miliziani, e il disarmo dell’organizzazione palestinese. Hamas da parte sua accusa Israele di violare la tregua e denuncia che sui corpi dei palestinesi morti in carcere e riconsegnati da Tel Aviv ci sono evidenti segni di tortura. Resta grave la situazione umanitaria: le agenzie Onu affermano che nella Striscia entra una quantità ancora troppo esigua di aiuti umanitari, mentre l’organizzazione mondiale della sanità parla di una diffusione incontrollata delle malattie infettive. Intanto il valico di Rafah resta chiuso. Giovanna Fotìa, dell’Ong WeWorld, è la responsabile dei progetti per la Palestina.

    Clip - 17-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di venerdì 17/10/2025 delle 14:02

    A cura di Elisa Graci, Massimo Bacchetta, Claudia Bergonzi, Chawki Senouci

    Campagna abbonamenti - 17-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di venerdì 17/10/2025 delle 11:59

    A cura di Cecilia Di Lieto e Luigi Ambrosio

    Campagna abbonamenti - 17-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di venerdì 17/10/2025 delle 11:01

    A cura di Elena Mordiglia, Vittorio Agnoletto, Luca Parena

    Campagna abbonamenti - 17-10-2025

Adesso in diretta