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Ddl Sicurezza, via libera alla norma per mandare in carcere donne incinte e madri di bambini piccoli

progetto carcere san vittore ANSA

Non è una novità che sulla sicurezza, tema senz’altro importante, la Destra speculi e faccia propaganda. Ma quando a farlo è un ceto politico senza senza scrupoli né idee, la propaganda genera mostri.

Mettere in cella donne incinte e le mamme insieme ai loro bambini anche piccolissimi è una decisione gravissima e disumana, che punisce gli innocenti più innocenti di tutti. A luglio un articolo di Repubblica aveva raccontato di un bambino di due anni, rinchiuso a Rebibbia con la mamma. Ha un ritardo nello sviluppo psicomotorio, ripete due parole “apri” e “chiudi”, quelle che sente piu spesso dalle guardie carcerarie. Fino ad ora i bambini sotto l’anno non andavano in carcere, né le loro mamme, né le donne incinte: chiunque ne capisce la ragione, anche chi si è ritrovato senza portafoglio scendendo da un autobus e ha maledetto le famigerate borseggiatrici. Che sono una questione reale, certamente, ma ingigantita da social network e programmi tv spazzatura, e lasciata in pasto alla peggiore politica.

E tra i peggiori, oggi, spiccano i cosiddetti moderati di Forza Italia, che per tutta l’estate hanno blaterato di diritti, per i ragazzi senza cittadinanza e – appunto – per le donne incinte e i loro bambini. Oggi si sono rimangiati la parola, votando a favore della galera, cosi come hanno votato contro un emendamento di Calenda sullo Ius Scholae che era una fotocopia della loro futura (futuribile) proposta di legge.
Gli illuminati figli di Berlusconi non hanno nulla da dire?

  • Autore articolo
    Lorenza Ghidini
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    La richiesta di riapertura delle indagini fallisce, e fallisce anche la denuncia contro il medico legale. Per due volte, il Tribunale di Busto Arsizio dice no alla richiesta della famiglia Mattarelli di riaprire le indagini sul caso Mattarelli. Eppure le cose non tornano. C'è un buco di due ore nella ricostruzione di quella notte, ma nessuno parla. Non parlano i magistrati, i consulenti chiamati dalla procura, i titolari della ditta dentro la quale Simone è stato trovato morto. "Simone" è un podcast scritto, prodotto e finanziato da Stefano Vergine. È disponibile gratuitamente anche sulle principali piattaforme audio e su YouTube. Per segnalazioni: https://www.instagram.com/stefano.vergine/

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    Simone ep.4 - La cocaina

    Ci si può suicidare sotto effetto di cocaina? Gli esperti sentiti per questa puntata dicono di no: la quantità di sostanza presente nel sangue del ragazzo non è compatibile con il suicidio. Questo, secondo la famiglia Mattarelli, è uno dei tanti errori commessi nelle indagini. Il più grave, però,sarebbe stato commesso dal medico legale chiamato dalla procura. Su queste basi l'avvocato dei familiari tenta di opporsi alla richiesta di archiviazione. "Simone" è un podcast scritto, prodotto e finanziato da Stefano Vergine. È disponibile gratuitamente anche sulle principali piattaforme audio e su YouTube. Per segnalazioni: https://www.instagram.com/stefano.vergine/

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    Simone ep.3 - Conflitti d'interesse

    Il 15 marzo del 2021, due mesi dopo la morte di Simone, la procura di Busto Arsizio chiude l'indagine e chiede al tribunale di archiviare il caso: per i magistrati è stato un suicidio provocato dal down della cocaina. Leggendo gli atti della richiesta dei pm, i legali della famiglia scoprono però cose che non li convincono. "Simone" è un podcast scritto, prodotto e finanziato da Stefano Vergine. È disponibile gratuitamente anche sulle principali piattaforme audio e su YouTube. Per segnalazioni: https://www.instagram.com/stefano.vergine/

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    Simone ep.2 - Le compagnie dei motorini

    Simone è un ragazzo di provincia. È nato in Brianza, il 6 giugno del 1992, ed è cresciuto in un paese piccolissimo. Tanti amici, la fidanzata, la passione per il calcio, i motori, i viaggi. Fa il gommista in un'officina. Il nonno gli ha lasciato una piccola eredità con cui lui dice di voler aprire un'attività tutta sua. Ma la notte del 2 gennaio del 2021 la sua vita prende una svolta improvvisa. "Simone" è un podcast scritto, prodotto e finanziato da Stefano Vergine. È disponibile gratuitamente anche sulle principali piattaforme audio e su YouTube. Per segnalazioni: https://www.instagram.com/stefano.vergine/

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    Simone ep.1 - La fuga

    Il pomeriggio del 3 gennaio del 2021 il corpo di un ragazzo di 28 anni viene trovato senza vita all'interno di una fabbrica in provincia di Varese. Impiccato con la sua stessa cintura a un macchinario usato per riciclare vetro. La notte prima era stato rincorso per tre ore da 14 carabinieri tra le province di Milano, Como, Varese e Monza. Il ragazzo si chiama Simone Mattarelli. "Simone" è un podcast scritto, prodotto e finanziato da Stefano Vergine. È disponibile gratuitamente anche sulle principali piattaforme audio e su YouTube. Per segnalazioni: https://www.instagram.com/stefano.vergine/

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    A cura di Elena Mordiglia. Nella città frenetica, in quello che non sempre sembra un paese delle meraviglie, ci sono persone da raccontare e da ascoltare. Quale lavoro fanno? Come arrivano alla fine del mese? Quale rapporto hanno con la città in cui vivono? Ma parleremo anche di cosa le appassiona ed entuasisma. Registratore alla mano e scarpe buone, queste storie ve le racconteremo.

    Alice, chiacchiere in città - 02-11-2025

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    Che cos’hanno in comune gli Area e i cartoni giapponesi? Quali sono i vinili più rari al mondo? Giunta alla stagione numero 17, Bollicine ogni settimana racconta la musica attraverso le sue storie e le voci dei suoi protagonisti: in ogni puntata un filo rosso a cui sono legate una decina di canzoni, con un occhio di riguardo per la musica italiana. Come sempre, tutte le playlist si trovano sul celeberrimo Bolliblog.com. A cura di Francesco Tragni e Marco Carini

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    Italia-Libia: altri tre anni di diritti umani violati

    Oggi si rinnova automaticamente il memorandum tra Italia e Libia sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all'immigrazione illegale e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere. In pratica l'accordo tra i due Paesi per evitare che arrivino in Italia migranti dall'Africa, anche se così non è. La Libia è uno dei Paesi dove più di altri viene negato il rispetto dei diritti umani, con i migranti torturati e richiusi in lager. Il tacito prolungamento dell'accordo è previsto dall'articolo 8 del memorandum che dice che l'accordo non può essere disdetto se non viene dato un preavviso scritto di almeno tre mesi. Oggi sarebbe stato l'ultimo giorno utile e così dal 2 febbario 2026 continuerà a essere in vigore per i prossimi tre anni. Nel silenzio del governo e nello sdegno delle associazioni umanitarie, uniche a denunciare la vergogna di un accordo che convalida pratiche inumane nei confronti dei migranti. Ascolta l'intervista di Alessandro Braga a Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

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    Ricordi d'archivio di domenica 02/11/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

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