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Conflitto sempre più terrificante a Gaza, gli episodi di antisemitismo in Europa e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di mercoledì 1 novembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La Guerra in Medio Oriente. “Ci sono decine di morti e feriti a Jabalia dopo il nuovo attacco Israeliano”. Si moltiplicano episodi di antisemitismo in Europa e in Italia. Nella notte a Vienna è stato incendiato il reparto ebraico del cimitero. Una telefonata scherzo, ma che alla fine svela molto di quello che, ufficialmente, non si dice. La manovra economica ha di fatto iniziato il suo iter. L’obiettivo del governo è di arrivare al voto in aula entro fine mese.

La strage nel campo profughi di Jabalia

La Guerra in Medio Oriente. “Ci sono decine di morti e feriti a Jabalia dopo il nuovo attacco Israeliano”. Lo ha comunicato il ministero della Sanità Palestinese controllato da Hamas. Si tratterebbe del secondo attacco dopo il bombardamento di ieri sul campo profughi che ha provocato secondo stime ancora provvisorie tra le 50 e le 100 vittime. La notizia è stata data questa mattina da Al Jazera che ha mostrato le immagini di edifici distrutti e crateri ed è stata ripresa da numerosi media internazionali, la Bbc nel pomeriggio ha riferito che sta ancora cercando di verificare quanto accaduto.Ricordiamo che da ieri notte la Striscia di Gaza è nuovamente isolata per quanto riguarda le comunicazioni. “E’ l’ultima atrocità che ha colpito gli abitanti di Gaza, i combattimenti sono entrati in una fase ancora più terrificante, con conseguenze umanitarie sempre più spaventose”. Ha dichiarato Il capo degli affari umanitari dell’Onu Martin Griffiths commentando l’attacco di ieri su Jabalia. La situazione sanitaria nella striscia si fa sempre più critica, Medici Senza frontiere ha comunicato che “L’unico ospedale per malati di cancro nella Striscia ha smesso di funzionare per mancanza di carburante e per i danni subiti da un bombardamento”. Ora vi facciamo ascoltare una testimonianza raccolta da Msf nel sud della Striscia:

Intanto oggi circa 80 persone ferite sono state trasferite in Egitto passando per il valico di Rafah. Sempre oggi hanno lasciato Gaza circa 330 persone con passaporto straniero. E’ quanto riferiscono fonti della sicurezza egiziana e funzionari palestinesi. Tra loro anche i primi 4 italiani, volontari di Ong internazionali. Lo ha comunicato il ministro degli Esteri Tajani.
Sul fronte diplomatico oggi la Giordania ha richiamato il proprio ambasciatore a Tel Aviv ed ha informato Israele di non rimandare il suo omologo ad Amman. “Il mondo musulmano deve mobilitarsi contro Israele” ha detto questa mattina la Guida Suprema dell’Iran Ali Khamenei. Nuovi scontri si sono registrati nelle ultime 24 ore tra l’esercito di telaviv e Hezbollah la milizia filo iraniana del Libano.
Sui rischi di un possibile allargamento del conflitto ascoltiamo Francesco Strazzari docente di relazioni Internazionali alla Scuola  Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa:


Poco fa la Casa Bianca ha ribadito che adesso un cessate il fuoco a Gaza non è la risposta giusta. Dunque al momento non sembrano esserci vie d’uscita al conflitto. Ascoltiamo Mario Giro docente di relazioni internazionali, ed esponente della Comunità di Sant’egidio:

 

Europa, gli episodi di antisemitismo si moltiplicano

Si moltiplicano episodi di antisemitismo in Europa e in Italia. Nella notte a Vienna è stato incendiato il reparto ebraico del cimitero. L’anticamera della sala cerimoniale è stata bruciata e sulle pareti sono state disegnate svastiche con dello spray nero. A Roma invece altre due pietre d’inciampo sono state vandalizzate. Erano dedicate a Eugenio e Giacomo Spizzichino, entrambi deportati nei campi di concentramento nazisti, il primo a Mathausen, il secondo a Auschwitz. Le pietre in loro memoria sono state annerite, come successo la notte scorsa ad altre due pietre d’inciampo, sempre nel quartiere Trastevere. Noemi Di Segni è la presidente dell’unione delle comunità ebraiche italiane…

 

L’iperatlantista Giorgia Meloni smascherata

Una telefonata scherzo, ma che alla fine svela molto di quello che, ufficialmente, non si dice. Vittima del tranello, la presidente del consiglio Giorgia Meloni. Che, credendo di essere al telefono con il presidente della commissione dell’Unione africana si lascia andare a considerazioni mai fatte. Prima, sulla gestione dei migranti, con l’Italia lasciata sola dall’Europa, e sull’egoismo di Macron che interviene solo quando c’è di mezzo l’uranio. Poi,
sulla guerra in Ucraina, che vede l’Unione Europea stanca e vogliosa di una soluzione che accontenti entrambi i contendenti. Parole ben distanti da quelle ufficiali dell’iperatlantista Meloni, inconsapevole di essere al telefono con un comico russo, vicino a Vladimir Putin. Ora palazzo Chigi imbarazzato si scusa, dicendosi rammaricato di quanto avvenuto, mentre l’opposizione attacca e parla di figuraccia internazionale. Ma che conseguenze può avere questa
telefonata? Sentiamo l’opinione di Gianfranco Pasquino, professore emerito di scienza della politica:

 

La manovra economica ha iniziato il suo iter

La manovra economica ha di fatto iniziato il suo iter. L’obiettivo del governo è di arrivare al voto in aula entro fine mese. La prossima settimana dovranno arrivare in commissione bilancio le relazioni delle altre commissioni, per poi cominciare con le audizioni degli esperti. La presidente del consiglio ha ribadito che dalla maggioranza non arriveranno emendamenti, considerando il testo licenziato nei giorni scorsi come definitivo. Ma tra gli alleati ci sono ancora distinguo e malumori. Forza Italia è contraria all’aumento delle tasse, e nonostante le rassicurazioni potrebbe proporre modifiche anche in aula. Tra i vari aumenti, quello previsto dal 5 al 10% su assorbenti e prodotti igienico-sanitari e l’innalzamento al 22% per i prodotti destinati all’infanzia. Un aumento che vede la contrarietà anche di diverse associazioni, che oggi sono scese in piazza in diverse città d’Italia contro questa ipotesi. Lucrezia Iurlaro, di “Tocca a Noi”, promotrice delle manifestazioni…

 

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    Dopo che la Giunta del Comune di Milano ha licenziato la delibera per la vendita dello stadio di San Siro, la palla ora passa al Consiglio comunale, che dovrà votare il provvedimento giovedì 25 settembre, e non più il 29. Nonostante sia possibile presentare emendamenti al testo, per la giunta il documento è immodificabile: “È frutto di un lavoro che ha gli elementi essenziali del contratto, una cosa molto tecnica ma anche politica”, ha detto ai nostri microfoni la vicesindaca Anna Scavuzzo. Nel caso di un emendamento di sostanza votato dalla maggioranza dei consiglieri, infatti, “le squadre potranno rigettare l’intera proposta”. Una sorta di prendere o lasciare per i consiglieri comunali. Secondo la vicesindaca Scavuzzo, dopo due mesi di confronto e dopo le modifiche alla versione di luglio, adesso “si chiude”. L’intervista integrale di Luigi Ambrosio nella nostra trasmissione “L’Orizzonte”.

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    Esteri di giovedì 18/09/2025

    1) “La gente non lascia Gaza City perché non sa dove andare o perché non può permetterselo”. Migliaia di persone restano nella città della striscia, mentre l’esercito continua a bombardarla. (Jacob Granger - MSF) 2) “Israele sta commettendo un genocidio, ma gli altri paesi hanno l’obbligo giuridico di fare tutto ciò che possono per impedirglielo”. In esteri la seconda puntata dell’intervista a Chris Sidoti, giudice della commissione Onu. (Valeria Schroter, Chris Sidoti - Commissione Onu d'inchiesta per i territori palestinesi) 3) La Francia ancora in piazza. Un milione di persone mobilitate dai sindacati per protestare contro la legge di bilancio di Bayrou. (Veronica Gennari) 4) La tragedia umanitaria della guerra in Sudan, e i sudanesi che resistono. Premiata in Norvegia una rete di associazioni comunitarie che lavorano per favorire l’ingresso di aiuti. (Irene Panozzo, analista politica) 5) Donald Trump alla corte britannica. La luna di miele tra Keir Starmer e il presidente Usa è soprattutto una questione di business. (Marco Colombo, giornalista) 6) World Music. Together for Palestine, il concerto organizzato da Brian Eno a Londra contro il genocidio. (Marcello Lorrai)

    Esteri - 18-09-2025

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    Alessio Lega ricorda Fausto Amodei: "Sublime la sua scrittura, una persona tenera e ironica"

    È morto a 91 anni Fausto Amodei, figura cruciale per la canzone popolare italiana che alla fine degli anni cinquanta aveva contribuito a fondare il Cantacronache, il primo esperimento di canzone politica “d’autore” in Italia. Tra i suoi capolavori 'Per i morti di Reggio Emilia', una delle canzoni popolari e politiche più suonate nelle piazze d’Italia. Ma "le sue canzoni sono riuscite ad andare ben oltre il suo nome” diventando parte dell’immaginario collettivo, ricorda il cantautore Alessio Lega ai microfoni di Radio Popolare. Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia.

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    Poveri ma belli di giovedì 18/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    In compagnia di Niccolò Vecchia telefoniamo ad Alessio Lega per ricordare, nel giorno della sua scomparsa, Fausto Amodei, un vero simbolo della canzone politica d’autore italiana. Segue mini live in studio con il giovane jazzista Francesco Cavestri in vista del suo concerto al Blue Note di martedì prossimo. Nella seconda parte siamo in compagnia di Piergiorgio Pardo, nostro ospite fisso per la rubrica LGBT, con cui parliamo del film “I segreti di Brokeback Mountain” e alcuni eventi del weekend. Concludiamo con una telefonata a Marina Catucci da New York, per commentare l’improvvisa sospensione dello show di Jimmy Kimmel dalla rete Abc, a seguito di una frase “scomoda” su Charlie Kirk detta dal conduttore in trasmissione.

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    Il drammaturgo Christopher Adams vince il Premio Annoni sfidando gli stereotipi della mascolinità

    Venison è il testo teatrale che si è aggiudicato il Premio Annoni per la Drammaturgia LGBTQ+ 2025 nella sezione in lingua inglese. Il suo autore, il drammaturgo angloamericano Christopher Adams, porta sulla scena una storia d'amore queer fra due giovani uomini, le cui vicissitudini professionali finiscono per scatenare dinamiche di competizione e predominio, tipiche di una mascolinità stereotipata. Il testo li consegna a una specie di resa dei conti nel cuore di una foresta, vicino a un capanno da caccia. Lo abbiamo intervistato mentre, a Londra, era appena uscito da un corso di tip tap. L'intervista di Ira Rubini.

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    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

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