Approfondimenti

La figuraccia politica del governo sul prezzo della benzina

prezzo della benzina

di Paolo Maranzano (Dip.  di Economia e Statistica dell’Università Milano-Bicocca) e Massimo Alberti

Se fosse un film giallo, si direbbe che il governo “brancola nel buio”. Un nuovo intervento sulle accise significherebbe ammettere di aver sbagliato; un rafforzamento dei controlli dei prezzi e dei poteri della finanza sulle pompe, in nome della presunta lotta alla speculazione, vorrebbe dire perseguire una strada che non porterà ad abbassare i prezzi. Che in tanti ne abbiano approfittato è palese, ma gli stessi dati del ministero dicono che l’aumento post fine sconto è in media con le accise ripristinate, indicando così chiaramente chi è responsabile degli aumenti.

Andiamo a vedere perché.

Il prezzo lordo alla pompa di benzina, gasolio e GPL è dato dalla somma di tre componenti [1]:

1) Prezzo del carburante al netto delle imposte (che deve coprire una quota denominata Platt’s raffinati, ossia il costo che il distributore deve pagare alla compagnia fornitrice, e il ricavo o margine industriale [2], ossia il ricavo lordo dei distributori e dei benzinai, che a sua volta deve remunerare i costi gestione e i lavoratori)

2) Accisa (quota fissa al litro)

3) IVA al 22% (calcolata sulla somma di prezzo netto e accisa).

Fatto 100% il prezzo lordo alla pompa (sia benzina che gasolio), le imposte (accise + IVA) pesano circa per il 53-57%, mentre il prezzo netto è tra il 43 e il 47% [3].

Il 21 marzo 2022 viene pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto-legge del Governo Draghi denominato “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”. Al suo interno trova spazio un intervento sul prezzo della benzina e del gasolio. In particolare, vengono ridotte le accise su benzina e gasolio di 0.25€/litro di euro più Iva pari a 0.305€/litro.

In base al decreto, le accise su benzina, diesel e GPL in vigore fino al 30 novembre 2022 sono:

– Benzina: 0.4784 €/litro (prima del 22 marzo 2022 era 0,7284);

– Gasolio usato come carburante: 0.3674 €/litro (prima del 22 marzo 2022 era 0,6174);

– GPL usato come carburante: 0.18261 €/kg (prima del 22 marzo 2022 era 0,26777).

La prima legge di bilancio del Governo Meloni (Dicembre 2023) destina la maggior parte delle risorse alla lotta al caro-energia     (circa 21 miliardi su 35 complessivi). Al contempo, però, vengono cancellati gli sconti sulle accise introdotte a Marzo dal Governo Draghi [4]. Tale cancellazione era già stata preceduta da una riduzione degli sconti dal 1 al 31 dicembre 2022 (decreto-legge con “misure urgenti in materia di accise e IVA sui carburanti“) [5]. I valori delle accise in vigore dal 1° al 31 dicembre 2022:

– Benzina: 0.5784 €/litro;

– Gasolio usato come carburante: 0.4674 €/litro;

– GPL usato come carburante: 0.21677 €/kg.

A partire dal 1 gennaio 2023 si tornare al regime di accise precedenti al 22 marzo 2022. L’aumento delle accise è quindi pari a 0.150€/litro (0.183€/litro con IVA al 22%). Tenendo conto di questo aumento, al 05/01/2023, il prezzo medio di benzina (self) è 1.81€/litro e per il gasolio (self) è 1.872€/litro [6].

Durante la primavera 2022, a partire dallo scoppio della crisi Ucraina, si era parlato di una possibile speculazione sui prezzi al pubblico operata dai distributori di benzina. Tale speculazione è stata messa in dubbio in quanto il differenziale tra il costo della materia prima greggio (Brent Spot o Platt’s raffinati) e il prezzo netto (CIF mediterraneo) è rimasto sostanzialmente invariato (tra 0 e 0.10€/litro) per tutta la durata del conflitto [7]. Nel corso del 2022, il differenziale ha subito una crescita durante l’estate (più per il gasolio per che la benzina), riassorbitasi ad inizio autunno [8].

La medesima accusa di speculazione è stata mossa ai distributori fin dai primi giorni di gennaio 2023 dopo l’aumento considerevole dei prezzi. Tale accusa è stata respinta a gran voce dalla Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti (FIGISC) [9]. Utilizzando i dati dell’Osservatorio sui Prezzi dei Caburanti del Minstero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica [10], FIGISC dichiara che dal 30/12/2022 al 05/01/2023:

– i prezzi alla pompa di benzina sono aumentati in media (servito e self) di 0,182€/litro;

– i prezzi alla pompa di gasolio sono aumentati in media (servito e self) di 0,178€/litro.

Quindi, l’aumento dei prezzi alla pompa corrisponde quasi specularmente all’aumento dell’accesia e della corrispondente IVA. La nota di FIGISC sottolinea anche che, dai contratti di distribuzione stipulati con le compagnie produttrici, il margine di guadagno fisso a loro spettante è di circa 0.035€/litro e che in caso di ‘over price’ (prezzo superiore a quello consigliato), le compagnie possono applicare penali proporzionali ai quantitativi venduti.

Analizzando direttamente i dati settimanali sui prezzi forniti dal Ministero, si evince che il prezzo della benzina al netto delle imposte è aumentato del 2.05% tra il 26/12/2023 e il 01/01/2023, per poi calare del -1.61% dal 01/01 al 09/01/2023. Tenendo conto che la speculazione dei distributori potrebbe essere attuata solo modificando il margine industriale, e quindi il prezzo netto, e che tale prezzo netto è rimasto quasi del tutto invariato nei primi 10 giorni del 2023, l’ipotesi di speculazione sembra remota e difficile da dimostrare.

Ovviamente, va sottolineato che i valori dei prezzi qui discussi sono medie nazionali e pertanto sintetizzano valori che possono essere sia superiori che inferiori al valor medio [11] e che possono risentire di dinamiche locali e della struttura di della rete di distribuzione oppure di speculazioni individuali, ma non sistematiche. Oltre alle speculazioni ‘legali’, dovremmo anche considerare che, stando ai report della Commissione Antimafia, l’occhio della criminalità organizzata si sta spostando sempre più verso il commercio internazionale di prodotti petroliferi per la realizzazione di frodi fiscali (evasione di IVA e accise) in grado di danneggiare il gettito erariale e produrre distorsioni di mercato, ad esempio vendendo carburanti di contrabbando a prezzi nettamente inferiori rispetto agli altri distributori [12].

Dall’analisi sui prezzi qui presentata, si può dire che gli aumenti dei prezzi siano dovuti ad una scelta politica ben precisa, ma non da condannare completamente.

Infatti, per essere onesti, bisogna ricordare che le accise costituiscono una delle grandi fonti di ingresso per le casse pubbliche [13] (insieme a a IRPEF e IVA), rendendo quasi impossibile una loro riduzione. Inoltre, si potrebbe anche sollevare il grande tema della scomparsa della industria di raffinazione italiana, che conta ora solamente 11 raffinerie attive [14] (a fronte delle 22 del 1950). Questa deindustrializzazione ha portato ad una enorme riduzione della capacità di raffinazione nazionale, passata da quasi 180 milioni di tonnellate annue nel 2018 a poco più di 80 milioni nel 2020 [15], e incrementando la dipendenza dalle importazioni da altri paesi produttori. Comunque la si guardi, è evidente che scelte politiche in merito al gettito fiscale sui carburanti e politica industriale hanno sempre un grande ‘prezzo’ sociale ed economico che non deve essere ignorato.

Il tempismo, spesso però è tutto: e la scelta dei tempi – in piena crisi inflattiva dovuta proprio ai costi dell’energia, e di fronte all’incertezza economica del 2023 – è stata perlomeno sconcertante ed al limite del dilettantismo.

Infatti l’ultimo aspetto cruciale è che la crisi energetica del 2022 [16], rincarata da questi nuovi aumenti, ha un costo sociale che grava principalmente sulle famiglie a reddito fisso (primi fra tutti i lavoratori dipendenti), che non possono aumentare il proprio ingresso con rendite o rivalutazioni degli assets [17].

Il governo si è difeso dicendo che è stato fatto per dare risorse ai più deboli, che se fosse stato fatto sarebbe anche una scelta con una logica. Ma l’elenco della manovra dice: flat tax ai professionisti, rottamazione delle cartelle, sconti alle società di calcio. Non proprio ai ceti deboli.

Sarà quindi scelta politica anche se e come trovare altre risorse, perché così il boomerang è quadruplo: dà l’idea di un governo che non mantiene le promesse – il taglio delle accise è tema storico propaganda della destra,  di  Salvini in particolare – scontenta i ceti sociali che in proporzione hanno più beneficiato del taglio, ossia la il decile  più abbiente che è anche parte importante dell’elettorato del governo, e quelli più deboli su cui, come abbiamo visto, pesa il rincaro nel pieno di una crisi inflattiva, perché influendo su tutta la filiera produttiva peggiorerà proprio il dato sull’inflazione di gennaio, già più alta che nel resto d’Europa proprio a causa delle scelte politiche sui beni energetici, e sui beni essenziali e di largo  consumo.


NOTE

[1]                  https://www.figisc.it/blog/2023/01/05/quale-speculazione/

[2]                  https://www.figisc.it/blog/2022/08/21/margini-lordi-benzina-e-gasolio-medie-nazionali-2015-2022/

[3]                  https://www.lavoce.info/archives/94267/prezzi-dei-carburanti-la-truffa-che-non-ce/

[4]                  https://www.milanofinanza.it/news/benzina-il-prezzo-sale-di-20-centesimi-nel-2023-ecco-quanto-costa-fare-il-pieno-202301021151367638 e  https://www.milanofinanza.it/news/la-manovra-non-proroga-lo-sconto-sui-carburanti-prezzi-in-rialzo-gia-dal-primo-gennaio-2023-202212301718478081

[5]                  Il metano auto ha visto invece confermati l’azzeramento dell’accisa (che comunque era minima) e l’Iva ridotta al 5% fino al 31 dicembre 2022.

[6]                  https://www.figisc.it/blog/2023/01/05/quale-speculazione/

[7]                  https://www.lavoce.info/archives/94267/prezzi-dei-carburanti-la-truffa-che-non-ce/

[8]                  https://www.figisc.it/blog/2023/01/07/prezzi-giornalieri-medi-nazionali-gennaio-dicembre-2022/

[9]                  https://www.figisc.it/blog/2023/01/05/quale-speculazione/ e  https://www.figisc.it/blog/2023/01/09/speculazione-i-gestori-ultimo-anello-della-catena-criminalizzati/

[10]                https://dgsaie.mise.gov.it/analisi-prezzi-settimanali-carburanti

[11]                Per dirla con una battuta, parafrasando la media dei polli di Trilussa in termini petroliferi,
se un distributore aumenta di 0.20€/litro e un distributore aumenta di 0.15€/litro,
mediamente il prezzo è aumentato di 0.18€/litro.

[12]                https://www.assopetroli.it/sq-mafia-e-carburanti-lanalisi-del-generale-gdf-zafarana/

[13]                Nel 2021 le accise hanno portato un ingresso di circa 23.8 miliardi di €.

[14]                https://www.linkiesta.it/2019/09/raffineria-italia/

[15]                https://www.greenlifeblog.it/2021/03/04/le-raffinerie-oggi-presenti-in-italia/

[16]                https://www.figisc.it/blog/2022/01/16/dinamiche-del-costo-dei-fondamentali-energetici-2020-2021/

[17]                https://sbilanciamoci.info/inflazione-come-redistribuzione-di-reddito/

  • Autore articolo
    Massimo Alberti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR sabato 18/05 12:59

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 18-05-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 17/05/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 17-05-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 17/05/2024 delle 19:51

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 17-05-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Good Times di sabato 18/05/2024

    Torna il WeWorld Festival; Bellezze Interiori 2024: la cultura riapre i Giardini Segreti di Como; Alessandro Vallin, il consiglio di lettura e il Festival di circo e teatro di strada Camera d'Aria ad Arese; Il Medioevo di UniMi, un evento dedicato al Medioevo e alla Milano medievale. Barbara Sorrentini con il regista Roberto Minervini; il teatro con Ira Rubini e lo spettacolo Nina; la fotografia con Tiziana Ricci. E GialloCrovi su Napoli.

    Good Times - 18-05-2024

  • PlayStop

    Terzo tempo di sabato 18/05/2024

    Nel rugby il terzo tempo è il dopo partita, quando gli animi si rilassano, si beve e si mangia insieme: questo è lo spirito con cui nasce questa trasmissione, che potrebbe essere definita una sorta di “spin off” di Esteri – in onda tutte le sere dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 19:30 – oppure, prendendo in prestito la metafora sportiva, un “terzo tempo” di Esteri. Sarà una mezz’ora più rilassata rispetto all’appuntamento quotidiano, ricca di storie e racconti, ma anche di musica. A cura di Martina Stefanoni

    Terzo tempo – il settimanale di Esteri - 18-05-2024

  • PlayStop

    Il giorno delle locuste di sabato 18/05/2024

    Le locuste arrivano come orde, mangiano tutto quello che trovano sul loro cammino e lasciano solo desertificazione e povertà. Andrea Di Stefano si addentra nei meandri della finanza cercando di svelare paradisi fiscali, truffe e giochi borsistici in Italia e all’estero. Una cronaca diversa dell’economia e della finanza nell’era della globalizzazione e del mercato come icona assoluta.

    Il giorno delle locuste - 18-05-2024

  • PlayStop

    Una puntuale bugia

    Nella puntata del 18 maggio, vi abbiamo raccontato di una strana anomalia su cui ha lavorato la Redazione di Fanpage: visite registrate a orari falsi in ospedali convenzionati con il Sistema sanitario nazionale. Per raccontarci tutti i dettagli, abbiamo ospitato la giornalista Chiara Daffini di Fanpage.

    37 e 2 - 18-05-2024

  • PlayStop

    Itaca di sabato 18/05/2024

    Itaca, viaggio nel presente. I giornali, l’attualità, il colloquio con chi ci ascolta. Ogni sabato dalle 8.45 alle 10.30.

    Itaca - 18-05-2024

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 18/05/2024

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 18-05-2024

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 18/05/2024

    La nuova frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalle 23.45. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 17-05-2024

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 17/05/2024

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 17-05-2024

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 17/05/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 17-05-2024

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 17/05/2024

    Psicoradio, la radio della mente Nasce nel 2006, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Bologna e l’associazione Arte e Salute Onlus. Il progetto PSICORADIO è composto da due momenti intrecciati: un corso di formazione per operatori radiofonici rivolto a utenti dei servizi psichiatrici del dipartimento di salute mentale di Bologna e provincia, tenuto da professionisti della comunicazione guidati dalla direttrice della testata, prof. Cristina Lasagni (Università della Svizzera italiana). una testata radiofonica, Psicoradio, regolarmente registrata al tribunale di Bologna, che si occupa dei temi della salute mentale. I programmi di Psicoradio privilegiano i territori della psiche nei suoi incroci con il sociale e la cultura. Tutti gli argomenti – dalla cronaca all’arte – sono guardati da un punto di vista prevalentemente psicologico. Nelle trasmissioni si incrociano vari registri: poetici, informativi, ironici, scientifici, narrativi, autobiografici, assieme alle voci di chi la sofferenza psichica la sta attraversando. l corso di formazione per operatori radiofonici, articolato in tre anni, è tenuto da professionisti della comunicazione, della cultura, dell’arte, della psichiatria. Nel corso si apprendono i saperi classici del “fare radio”: quelli tecnici (registrazione, montaggio, regia); quelli giornalistici (l’intervista, l’inchiesta, ecc); quelli che servono per ideare e costruire una trasmissione, un palinsesto; e ciò che riguarda la programmazione musicale. Oltre ai contenuti prettamente comunicativi il corso aggiunge ambiti “psi”: per esempio, la psichiatria e la psicologia, nelle loro storie ed evoluzioni, ma anche terreni meno conosciuti ma oggi importanti come quelli dell’etnopsichiatria. Nei primi 5 anni di attività Psicoradio ha realizzato più di 220 trasmissioni nazionali, circa 20 trasmissioni per altre testate e 20 trasmissioni in diretta. Ha anche realizzato campagne di sensibilizzazione e comunicazione e convegni su temi cari alla redazione: nel 2008 la ricerca Follia scritta, sulle parole della salute mentale nella stampa nazionale, nel 2010 la campagna Basaglia piace solo in tv?, per la difesa della legge 180 e contro alcuni progetti di legge di modifica e nel 2011 Cronisti della mente, incontro delle radio che trattano la salute mentale.

    Psicoradio - 17-05-2024

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 17/05/2024

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 17-05-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di venerdì 17/05/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 17-05-2024

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 17/05/2024

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci Data di nascita: 6 ottobre 2003 (magazine domenicale di un’ora dalle 11.30 alle 12.30) Ogni giorno Chawki Senouci e Martina Stefanoni scelgono alcuni fatti che ritengono interessanti da segnalare agli ascoltatori e li propongono sotto forma di racconto, rubriche, reportage, piccole storie, interviste, approfondimenti e analisi. Essendo Esteri un magazine radiofonico i modi per “comunicare “ sono i titoli, un breve notiziario e i servizi lunghi. Il tutto inframezzato dai cosiddetti “intrusi” (notizie telegrafiche) e da stacchi musicali.

    Esteri - 17-05-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di venerdì 17/05/2024

    Quando le prime luci della sera… no, non è l’incipit di un romanzo. E’ l’orario in cui va in onda “Muoviti, muoviti” la trasmissione che vi accompagna nel rientro a casa dopo una giornata di lavoro, di studio o di semplice e puro fancazzismo (voluto o subito). Il racconto dei fatti principali della giornata, le piccole notizie che assurgono a tema di interesse generale, gli argomenti più dibattuti sui social, l’andamento del primo anno scolastico in presenza post-Covid, le elezioni (amministrative e del Presidente della Repubblica ma anche quelle dei consiglieri di condominio nel caso…), il presente e il futuro dell’atletica leggera dopo i successi di Tokyo. Tutto questo e molto altro lo trovate in “Muoviti muoviti” dalle 17.30 alle 19 dal lunedì al venerdì su Radio Popolare con Davide Facchini, Luca Gattuso e Marta Zambon.

    Muoviti muoviti - 17-05-2024

Adesso in diretta