Approfondimenti

L’esecuzione di Mosén Shekari, la marcia dei No Tav, il sogno di Massimiliano e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di giovedì 8 dicembre 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Sdegno per l’uccisione di Mosén Shekari, 23 anni, da parte del regime iraniano. Teheran ha eseguito la condanna a morte decisa ieri con l’accusa di “inimicizia con Dio”. Subito è arrivata la condanna di Germania, Francia, Gran Bretagna. Dall’Italia, silenzio. Perché? Il gelo complica la situazione in Ucraina: in diverse regioni dell’Ovest il ghiaccio danneggia i cavi elettrici e questo si somma ai bombardamenti russi contro le infrastrutture energetiche. Mosca continua a colpire i civili ucraini lasciandoli al buio e al gelo. Una delle promesse del centrodestra in campagna elettorale era l’innalzamento delle pensioni minime. Berlusconi addirittura parlava di mille euro. Oggi il sottosegretario al lavoro Durigon, della Lega, ha detto la verità: “Non ci sarà un aumento delle minime. Ora non ce lo possiamo permettere”. E’ morto oggi col suicidio assistito in una clinica in Svizzera, Massimiliano, il 44enne toscano da 6 anni malato da sclerosi multipla.

Mosén Shekari è stato giustiziato dal regime iraniano

Le più importanti cancellerie europee oggi hanno espresso sdegno per l’uccisione di Mosén Shekari, 23 anni, da parte del regime iraniano. Teheran ha eseguito la condanna a morte decisa ieri, con l’accusa di “inimicizia con Dio”. Mosén Shekari è stato ucciso perché aveva preso parte alle rivolte contro il regime degli Ayatollah. Da alcune testimonianze si deduce che la sua confessione sia stata estorta con la tortura. Sul suo volto comparivano segni di violenza. La Gran Bretagna è “indignata”. Lo ha affermato su Twitter il ministro degli Esteri James Cleverly. “Il mondo non può chiudere un occhio di fronte all’aberrante violenza commessa dal regime iraniano contro il suo stesso popolo”, ha affermato il titolare del Foreign Office. La Francia esprime la sua “più profonda condanna”. “Questa esecuzione si somma ad altre violazioni gravi e inaccettabili”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Parigi, Anne-Claire Legendre.
“Il disprezzo dell’umanità del regime iraniano è senza confini. Moshen Shekari è stato condannato e giustiziato con un perfido processo veloce, perché aveva una opinione diversa dal regime”. Lo scrive la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, su Twitter. “Ma la minaccia dell’esecuzione capitale non soffocherà la volontà di libertà della gente”, aggiunge. Così Germania, Francia, Gran Bretagna. Dall’Italia, silenzio. Perché? Lo abbiamo chiesto a Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia

Shekari era accusato anche di avere ferito un militare. Noi abbiamo raggiunto e intervistato una attivista iraniana in Italia. Il suo nome è Taraneh

“Ordine e pulizia” va bene, ma se riguarda gli altri

(di Alessandro Braga)

Se Giorgia Meloni, in tema di giustizia, dovesse seguire la tradizione della destra a cui fa riferimento, dovrebbe essere tutta “ordine e polizia”. Insomma, giustizialista che più giustizialista non si può. E, in qualche modo, le prime mosse del ministro Piantedosi in quella direzione sono andate. Come sempre, verso i più deboli: immigrati (vedasi braccio di ferro sugli sbarchi) e giovani (vedasi legge antirave). Ma sui temi più cari non alla destra classica, ma a quella italiana dal 1994 in poi (ossia quella berlusconiana) la direzione è opposta, garantista e liberale. Le dichiarazioni del ministro Nordio sulle intercettazioni sono un’apertura a Berlusconi e Forza Italia, è chiaro. E, un po’ paradossalmente, vista la linea dura ufficiale leghista, pure a Salvini e alla Lega che di guai giudiziari sono esperti. Insomma, una Giorgia Meloni molto decisionista e accentratrice, coi suoi proclami da donna del “faccio tutto io”, anche le ultime rivendicazioni sulle scelte dentro la manovra vanno in questa direzione, sembra fare un regalo agli alleati. Ma, guardando bene, anche a se stessa, se si pensa a quanti dirigenti, quadri e iscritti a Fratelli d’Italia siano stati negli ultimi mesi interessati da indagini giudiziarie. Perché “ordine e polizia” va bene, ma se riguarda gli altri.

L’ex procuratore nazionale antimafia De Raho sulle intercettazioni

Continuano le polemiche sugli annunci del ministro Nordio sull’uso delle intercettazioni. Nel pomeriggio anche Libera, l’associazione antimafia fondata da don Ciotti, si è espressa molto criticamente. “Ridurre o limitare l’impiego di questi strumenti – secondo l’associazione – rischia di impedire di sapere da dove trae origine e dove si annida l’illegalità criminale in tutte le sue forme”. L’associazione nazionale magistrati ha diffuso una durissima nota, in cui si sottolinea come dalle parole di Nordio si possa arrivare a una riforma che limiti di fatto l’utilizzo di questo strumento. E anche il deputato del Movimento5stelle Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale antimafia, si è scagliato contro il ministro: “Non può non essere consapevole che una scelta di questo tipo indebolirebbe il contrasto a mafie e corruzione”. Ascoltiamolo

In Val Susa tornano a marciare i No Tav

In Val Susa questa mattina si sono verificati momenti di tensione tra i manifestanti NO TAV e la polizia. La marcia popolare del movimento, in piazza per celebrare la liberazione della parte di Venaus dove ora sorge il presidio permanente NO TAV, avvenuta l’8 dicembre 2005, sarebbe stata attaccata da idranti e lacrimogeni da parte della polizia, dopo che alcuni manifestanti avrebbero lanciato sassi e petardi contro il cantiere. Abbiamo intervistato Paola, attivista di Ecologia Politica Torino, che questa mattina era presente al corteo

E proprio mentre in Val Susa era in corso il corteo, il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini è di nuovo intervenuto sulla questione TAV durante un punto stampa al quartiere Gratosoglio a Milano: “Tireremo dritti come treni sulla realizzazione dell’opera” ha detto Salvini, che ha poi annunciato una riunione tra Italia, Francia e un commissario europeo sul tema per il prossimo 13 dicembre.

Addio a Massimiliano: “Finalmente ho raggiunto il mio sogno”

E’ morto oggi col suicidio assistito in una clinica in Svizzera, Massimiliano, il 44enne toscano da 6 anni malato da sclerosi multipla, che lunedì aveva lanciato un appello per “essere aiutato a morire a casa mia”, in Italia. L’uomo è stato accompagnato in Svizzera da Felicetta Maltese, 71 anni, iscritta all’associazione Luca Coscioni, e da Chiara Lalli, giornalista e bioeticista, che domani andranno ad autodenunciarsi ai carabinieri di Firenze. “Finalmente ho raggiunto il mio sogno”, ha detto Massimiliano nel suo ultimo messaggio. Sentiamolo

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 02/07 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 02-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 02/07 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 02-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 01/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 01/07/2025 delle 19:46

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Dodici Pollici del 2/7/25 - Ricky Gianco

    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi e dedicato al mondo dei vinili. Oggi è di scena Ricky Gianco: cantante, chitarrista e compositore, ha iniziato la sua carriera negli anni ’60 col primo nucleo dei Dik Dik, collaborando poi coi Ribelli e coi Quelli (in seguito diventati PFM), nonché con artisti come Tenco e Jannacci. Negli anni ’70, Ricky porta avanti alcuni progetti musicali (e in seguito teatrali) con il cantautore Gianfranco Manfredi, e parallelamente fonda come discografico la Intingo e La Ultima Spiaggia. Complessivamente ha inciso oltre 20 album come solista. Sul palco si è esibito assieme al musicista Stefano Covri.

    A tempo di parola - 02-07-2025

  • PlayStop

    La politica delle donne, obiettivi raggiunti e sfide ancora aperte - 02/07/2025

    Con Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati, Marilena Grassadonia, responsabile diritti Sinistra Italiana, Valentina Barzotti, deputata del Movimento 5 Stelle. Conduce Barbara Sorrentini con Luigi Ambrosio.

    All you need is pop 2025 - 02-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di mercoledì 02/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 02-07-2025

  • PlayStop

    Music Revolution di martedì 01/07/2025

    Puntata nr 1 - 01 - Shawn Phillips: L Ballade 02 - Nick Drake: River Man 03 - Ray Lamontagne: Be Here Now 04 - Paul McCartney: The Back Seat of My Car 05 - Beach Boys: Surf’s Up 06 - Keith Moon: Don’t Worry Baby 07 - David McWilliams: The Days of Pearly Spencer 08 - Anna B Savage: Lighthouse 09 - Soulsavers: Through My Sails 10 - Souad Massi: Mirage 11 - Bill Frisell: Shutter, Dream 12 - Erich Leisdorf: Coro a Bocca Chiusa 13 - Robert Downey Jr: Smile 14 - Franco Battiato: Se Mai 15 - Tommy Peltier ft Judee Sill: Pocket-Socket 16 - Gentle Giant: Pantagruel’s Nativity 17 - Rufus Wainwright: Waiting for a Dream 18 - Verve: Lucky Man

    Music Revolution - 01-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 01/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 01-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 01-07-2025

  • PlayStop

    Popsera di martedì 01/07/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 01-07-2025

Adesso in diretta