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Quirinal Party 29/12/21. Omicron è la bomba che può cambiare il gioco del Quirinale

quirinale omicron ANSA

I maghi del pallottoliere, i professionisti della conta dei voti, in queste ore stanno impazzendo.
Mai come stavolta la corsa al Quirinale è diventata imprevedibile. Troppe varianti: la variante B come Berlusconi, la variante D come Draghi, la variante R come Renzi. E adesso arriva la variante delle varianti. La Omicron. Sì proprio lei, quella vera, quella del COVID.

Alla Camera si ingegnano per organizzare il voto in sicurezza. Ma non è tanto un problema di sicurezza nei giorni del voto. Il problema vero è: quanti grandi elettori saranno sani e negativi a fine gennaio? Impossibile prevederlo. Impossibile calcolare oggi quanti si ammaleranno, quanti saranno positivi, quanti saranno in quarantena preventiva. Impossibile sapere come saranno distribuite le defezioni. A meno di infilarli tutti adesso in una campana di vetro, cosa di non semplice realizzazione diciamo. E siccome gli scenari si stanno disegnando attorno a ipotesi piuttosto aleatorie, dove si contano i voti, Omicron è la bomba che cambia il gioco.

La prospettiva di una manciata di positivi di qua o di là rende ogni calcolo complicato se non vano.
Una strada c’è, per evitare la roulette, lo scenario drammatico. Trovare un accordo ampio. Magari non sul Mattarella bis, anche solo per pochi mesi, che sarebbe davvero l’ultima sponda. Ma su un nome condiviso. Quanti vecchi DC staranno dicendo, in queste ore, “però, questa variante?” Poi ci sono i nomi già spesi. Vero che sono tutti più o meno bruciati, Draghi compreso, però vero anche che Omicron potrebbe costringere a ripensare pure queste logiche. Un voto rapido, ad ampia maggioranza, in un giorno solo. Là dove non riuscivano i partiti, potrebbe riuscire la pandemia.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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