Approfondimenti

La nuova Scene da un matrimonio da Venezia a Sky

scene da un matrimonio

Nel 1973 Scene da un matrimonio di Ingmar Bergman arrivò come un terremoto. In Italia la conosciamo più comunemente nella sua versione cinematografica (se siete curiosi, la trovate su Prime Video), ma in origine “Scene da un matrimonio” era un’opera televisiva, una miniserie in sei puntate trasmessa in prima serata dalla tv svedese. In un formato scarno e minimale, Erland Josephson e Liv Ullman interpretavano una coppia borghese, sposata da diversi anni, che lentamente, dolorosamente, inevitabilmente si disgregava.

Nel panorama culturale di allora, la miniserie suonò radicale non solo per le scelte estetiche: si trattava di un attacco diretto e consapevole all’istituzione del matrimonio, un pilastro intoccabile della società. L’anno successivo, dicono gli studi, in Svezia il tasso di divorzi raddoppiò: nessuno può dire quanto abbia influito l’opera bergmaniana, ma è certo che un ruolo l’abbia avuto. Quasi 50 anni dopo, Scene da un matrimonio torna in un remake per molti versi fedelissimo e per altri estremamente differente. Si tratta da una miniserie statunitense, di prestigiosa produzione HBO, pochi giorni fa presentata in pompa magna alla Mostra del cinema di Venezia, dove i due nuovi protagonisti, Oscar Isaac e Jessica Chastain, hanno incantato il red carpet sfoggiando una chimica elettrica e un fascino ineguagliabile. A scrivere e a dirigere la miniserie, che dal 20 settembre andrà in onda su Sky Atlantic e sulla piattaforma Now, c’è l’autore israeliano Hagai Levi, colui che 15 anni fa inventò il format di In Treatment, la serie con protagonista uno psicologo in cui ogni episodio è una seduta di terapia (abbiamo avuto anche la versione italiana, con Sergio Castellitto).

Cambia il contesto, dunque, dalla Svezia agli Stati Uniti, per la precisione Boston; cambia il tempo, dagli anni 70 a oggi; e cambiano, soprattutto, i tradizionali ruoli di genere ricoperti dai protagonisti. In questo nuovo Scene da un matrimonio è la metà femminile della coppia, Mira, ad avere il lavoro più prestigioso e meglio pagato, a essere sempre fuori casa, a dimostrare un’insoddisfazione latente ma sempre più evidente nei confronti del ménage familiare; lui, Jonathan, è un professore universitario che lavora da casa, che prevalentemente si occupa della figlioletta, che si mostra innamoratissimo e accomodante, quasi succube, a volte, della moglie.

Fatte queste premesse, Levi conserva moltissimi dialoghi e momenti invariati rispetto alla serie originale, ma il cambio di contesto e di ruoli riesce a far dire cose nuove alla vicenda umana e relazionale, e alla sua portata universale. Tre dei cinque episodi si svolgono praticamente in tempo reale e sono lunghe, struggenti, dolorose conversazioni tra i due attori, che dimostrano un’intimità sorprendente e una naturalezza nell’interpretazione da far presto dimenticare che si tratti di una finzione, orchestrata nel minimo dettaglio.

Attorno a loro, una scena dopo l’altra, la casa in cui si svolge quasi tutta la vicenda si evolve e si trasforma. Ecco, anche questa scelta di concentrare la quasi totalità dell’azione in un solo ambiente è un segno dei tempi: Levi aveva pensato così la serie già prima della pandemia, ma la lavorazione si è svolta proprio durante i lockdown, rispettando tutti i controlli sanitari, e dunque con una troupe ridotta al minimo e un senso di quiete e intimità aumentato.

Ora che la stagione televisiva è pronta a ripartire in forze, dopo quest’ultimo anno e mezzo sconvolgente, ecco che iniziamo a vedere nei racconti seriali gli effetti del COVID-19: non solo e non tanto personaggi in mascherina, quanto serie che integrano nelle proprie premesse un espediente per svolgersi interamente nello stesso luogo. Ne sono altri esempi The White Lotus e Nove perfetti sconosciuti, la prima su Sky e la seconda su Prime Video, entrambe ambientate in un isolato resort di lusso. Un’ottima scusa per riunire in un solo posto un gruppo di grandi attori e semplificare le riprese. In ogni caso, si riparte: buon rientro e buone visioni.

  • Autore articolo
    Alice Cucchetti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 16/12 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 16-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 16/12 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 16-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 16/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 16-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 16/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 16-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 16/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 16-12-2025

  • PlayStop

    Volume di martedì 16/12/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 16-12-2025

  • PlayStop

    Premi Ubu: miglior spettacolo 2025 ai Kepler-452 a bordo della nave in soccorso ai migranti

    Il Premio Ubu 2025 per il miglior spettacolo di teatro è stato assegnato a A place of safety. Viaggio nel Mediterraneo centrale della compagnia Kepler-452. Lo spettacolo nasce da un’indagine teatrale condotta da Enrico Baraldi e Nicola Borghesi a bordo di una nave di ricerca e soccorso con Emergency e Sea-Watch, e mette in dialogo teatro, testimonianza diretta e responsabilità politica. In scena, oltre ad attori e attrici, anche protagonisti delle reali navigazioni, con le loro intense testimonianze. Lo spettacolo conferma il metodo drammaturgico e performativo della compagnia, da sempre impegnata a rappresentare le urgenze del contemporaneo, dopo un lungo lavoro di ricerca. Enrico Baraldi e Nicola Borghesi sono stati ospiti di Cult poco dopo il debutto assoluto dello spettacolo, nel marzo 2025. L'intervista di Ira Rubini.

    Clip - 16-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 16/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 16-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 16/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 16-12-2025

  • PlayStop

    Cult di martedì 16/12/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: Maurizio Schmidt presenta "Sketches and Short PLays" di Harold Pinter al Teatro Out Off e lo spazio di formazione BAS alla Barona; al Teatro alla Scala torna "La bella addormentata" con la storica coreografia di Nuereyev; "A Place of Safety" della compagnia Kepler -452 ha vinto il Premio UBU 2025 come Miglior Spettacolo; la rubrica EXtraCult a cura di Chawki Senouci...

    Cult - 16-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di martedì 16/12/2025

    Il tesoretto russo al servizio dell'Ucraina? Come finanziare per i prossimi due anni la difesa militare di Kiev dall'aggressione di Mosca con i soldi congelati di proprietà russa? E’ questa la difficile operazione finanziaria (e politica, ovviamente) in corso tra Bruxelles (Unione e Commissione europea) e le principali capitali della UE. Il caso Euroclear, la società belga con sede a Bruxelles, «cassaforte» degli oltre 200 miliardi di euro di asset russi. Un caso delicatissimo. I rischi connessi alla stabilità di Euroclear potrebbero portare un ad nuovo crack "Lehaman Brothers" (lo storico crack finanziario del 2008 di una delle più grandi banche americane dell’epoca)?

    Pubblica - 16-12-2025

  • PlayStop

    Chi vuole Repubblica? Il destino del gruppo Gedi e la libertà di informazione

    Il gruppo editoriale Gedi è in vendita: John Elkann se ne vuole disfare e la trattativa con l’armatore ed editore greco Theodore Kyriakou è ben avviata. Il gruppo Gedi include Repubblica e La Stampa (rispettivamente il secondo e terzo tra i più venduti quotidiani generalisti in Italia), il sito di news HuffPost e le radio Deejay, Capital e m2o. Le redazioni sono in mobilitazione, ci sono già stati degli scioperi: i timori per l’occupazione dei lavoratori e per l’autonomia e la libertà editoriale delle testate. Una questione che, peraltro, va anche oltre il destino di Gedi e si allarga al panorama dell’informazione in Italia. Nella trasmissione Tutto scorre, Luigi Ambrosio ha ospitato Zita Dazzi, giornalista di Repubblica, rappresentante del comitato di redazione.

    Clip - 16-12-2025

  • PlayStop

    A come America di martedì 16/12/2025

    Donald Trump e la svolta conservatrice della democrazia USA. A cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonello.

    A come America - 16-12-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di martedì 16/12/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 16-12-2025

  • PlayStop

    CLAUDIO GATTI - NOI, IL POPOLO

    CLAUDIO GATTI - NOI, IL POPOLO - presentato da Michele Migone

    Note dell’autore - 16-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di martedì 16/12/2025

    Si apre la conferenza di Doha su Gaza indetta dagli USA per la presunta seconda fase del piano di pace, Laura Silvia Battaglia ci racconta le posizioni comuni dei Paesi del Golfo sul riconoscimento di uno stato di Palestina e le divergenze nelle relazioni con USA e con Israele. Lorenzo Cremonesi, inviato speciale del Corriere, ritiene che il piano di Israele sia svuotare la Striscia dei palestinesi. Sabato Angeri analizza il post Berlino nelle trattative tra Europa, Stati Uniti ed Ucraina, Zelensky incassa l'Ok dell'amministrazione Trump su la forza di interposizione europea ma deve rinunciare definitivamente alla Nato. Ilaria Lenzi Referente Clean Cities Italia ci racconta il rapporto sul trasporto pubblico che dimostra come le nostre città abbiano la metà di offerta dei Paesi europei comparabili e che con questo governo che depotenzia ulteriormente il fondo del trasporto pubblico.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 16-12-2025

Adesso in diretta