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“Grazie Gino!” Nel week end il saluto collettivo nella sede milanese di Emergency

“Gino Strada è stato fondatore, chirurgo, direttore esecutivo, l’anima di EMERGENCY.
‘I pazienti vengono sempre prima di tutto’, il senso di giustizia, la lucidità, il rigore, la capacità di visione: erano queste le cose che si notavano subito in Gino. E a conoscerlo meglio si vedeva che sapeva sognare, divertirsi, inventare mille cose. Non riusciamo a pensare di stare senza di lui, la sua sola presenza bastava a farci sentire tutti più forti e meno soli, anche se era lontano. Ti vogliamo bene Gino”

Con questo comunicato l’Ong fondata da Gino Strada e Teresa Sarti ha annunciato l’apertura della camera ardente per un saluto collettivo al medico morto in Normandia una settimana fa. Da sabato 21 agosto (dalle 16 alle 22) e poi ancora domenica (dalle 10 alle 22) e lunedì 23 agosto (dalle 10 alle 14) sarà possibile accedere alla camera ardente –  rispettando le norme sul distanziamento –  nella sede di Milano di Emergency, in via Santa Croce 19.

Ecco l’intervista di Claudio Jampaglia a Pietro Parrino, direttore dei programmi umanitari di Emergency, riascoltabile nel podcast della puntata di Prisma di venerdì 20 agosto 2021.

Abbiamo pensato di cominciare a ricordarci di lui dando la possibilità a tanti milanesi di salutarlo. Gino aveva la capacità di trasmettere forza, sicurezza e la sua voglia di occuparsi degli altri. Soprattutto di quelli dimenticati. Tutti riconoscevano la purezza del suo messaggio e a fronte di questa purezza davano, dimostravano e si rendevano disponibili. Abbiamo fatto delle esperienze incredibili in paesi come il Sudan e l’Afghanistan, perché  la gente vedeva che quello che Gino prometteva il primo giorno poi arrivava. Questa attenzione veniva colta e veniva gratificata con un’amicizia. Anche per questo sono nati rapporti di amicizia e rispetto con tante persone, ministri e personaggi in giro per il mondo. La lucidità tipica di Gino Strada è la cosa che più abbiamo cercato di imparare in questi anni. Poteva fare qualsiasi cosa da solo, ma era un grandissimo uomo di squadra. Ha trasmesso i suoi valori e il suo modo di lavorare a tutti quelli che lo hanno seguito, supportato e realizzato le sue idee.

Che cosa succederà questo week end nella sede di Emergency di Milano?

La sede rimarrà aperta per la camera ardente. Ci siamo confrontati con il Comune per capire come organizzare la manifestazione in sicurezza. Abbiamo deciso di farla durare tre giorni per permettere alla gente di non arrivare tutta insieme e di non ammassarsi. Il giardino di casa Emergency è abbastanza grande per consentire il deflusso delle persone. Speriamo, in questi giorni, di riuscire a dedicare qualche minuto al Dottore.
Abbiamo organizzato tutto questo perché ci siamo accorti che c’è veramente tantissima gente che ha capito la forza di quell’uomo. Volevamo dare a tutti la possibiltà di dedicare cinque minuti di pensiero a questo personaggio che, per quanto mi riguarda, ha cambiato il modo di fare cooperazione e aiuto. Siamo stati vent’anni in Afghanistan senza che nessuno dovesse difendere il nostro ospedale con le armi. Come diceva Gino, se si vuole aiutare le persone è inutile mandare i militari. Mandate i medici e coloro che possono davvero fare qualcosa.

Vorrei che tutti potessimo ricordare una cosa che Gino Strada ripeteva sempre e che in Italia si dimentica spesso: “I diritti devono essere di tutti, se no, sono privilegi”

  • Autore articolo
    Claudio Jampaglia
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    Venison è il testo teatrale che si è aggiudicato il Premio Annoni per la Drammaturgia LGBTQ+ 2025 nella sezione in lingua inglese. Il suo autore, il drammaturgo angloamericano Christopher Adams, porta sulla scena una storia d'amore queer fra due giovani uomini, le cui vicissitudini professionali finiscono per scatenare dinamiche di competizione e predominio, tipiche di una mascolinità stereotipata. Il testo li consegna a una specie di resa dei conti nel cuore di una foresta, vicino a un capanno da caccia. Lo abbiamo intervistato mentre, a Londra, era appena uscito da un corso di tip tap. L'intervista di Ira Rubini.

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    Stati Uniti, la politica della guerra civile. Perchè l'assassinio di Charlie Kirk è una svolta in questa guerra civile? Le identità politiche della vittima e del suo assassino. Kirk era un "political performer". Tyler Robinson appartiene al mondo dei gamer online. Benvenuti "nel nuovo mondo", ha scritto l'ospite di Pubblica Mattia Diletti, sociologo politico, studioso della politica americana, autore di «Divisi. Politica, società e conflitti nell’America del XXI secolo», pubblicato da Treccani.

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    A cura di Sara Milanese. Puntata dedicata alla guerra in corso in #Sudan e alla situazione umanitaria; con #IrenePanozzo facciamo una fotografia del conflitto sul campo e degli interessi regionali; con #ClaudiaPagani di #Emergency raccontiamo la situazione a #Khartoum.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 18-09-2025

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    Come voleva Silvio, la separazione delle carriere è (quasi) legge

    Il Senato approva in seconda lettura la riforma della giustizia della destra. Per Meloni serve a "liberare la magistratura da quella degenerazione correntizia", mentre Antonio Tajani parla di "battaglia storica fatta non per Berlusconi, che ci guarda da lassù, ma per ogni cittadino italiano". In primavera il referendum confermativo della riforma. I magistrati si preparano a mobilitarsi per il “no”. Per le opposizioni lo scopo finale della riforma è mettere la magistratura inquirente sotto il controllo politico del governo. Sul modello Trump. Ai nostri microfoni il Vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati, Marcello De Chiara: “Questa riforma cambierà l'assetto costituzionale del nostro Paese di fatto introducendo un quarto potere". Lo scopo finale della riforma non è togliere potere ai PM ma metterlo sotto il controllo politico per farlo diventare strumento delle politiche del governo. Come già fa Trump negli USA. L’intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

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