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Cosmo presenta a RadioPop il nuovo disco “La terza estate dell’amore”

la terza estate dell'amore cosmo

Cosmo è tornato. Lo ha fatto il 21 Maggio con “La terza estate dell’amore”, un disco che, per citare il suo sito ufficiale, nasce da “una necessità di socialità e amore collettivo che si fa sempre più forte“. Si capisce subito che il disco è di quelli importanti. È stato un piacere quindi parlarne con lui a Jack, in una chiacchierata che ha toccato la sua genesi, il momento di cui è figlio e la realtà nella quale si inserisce.

Cosa rappresenta per te questo disco?

Mi sono reso conto, di aver messo in questo disco tutto quello che non si è potuto fare, tutto quello che ci è mancato, tutto quello che più ci ha ferito in questo ultimo anno e mezzo. Con questo disco ho cercato di esorcizzare il presente e di esprimere la mia voglia di futuro.

Nella prima parte del disco si nota molto la tua volontà di fare musica senza cercare di scrivere canzoni che debbano per forza diventare delle Hit.

Sì, la musica alla fine è solo musica. Non dev’essere un mezzo per un fine.
Questo periodo mi ha dato una spinta nella direzione in cui stavo già andando, quindi se già avevo dei dubbi prima figurati dopo tutto quello che è successo. Voglio fare quello che voglio, non so perché, ma quello che ho assorbito da questo periodo è questo.
Le certezza vanno fatte crollare.

Raccontaci la genesi di questo disco, quando hai iniziato a vedere questo progetto e quando hai capito che era finito?

La svolta musicale per me è avvenuta soprattutto grazie ai DJ set e agli ascolti. Questo disco, come gli altri è frutto della nuova musica che ho ascoltato in questo periodo. Alla fine del 2019 volevo iniziare a cambiare il suono dei miei set, volevo un sound più ricercato, più rallentato. All’inizio della primavera 2020 ho deciso seriamente di cominciare a lavorare al disco, ma è arrivata la pandemia, che mi ha bloccato completamente.
Insieme a Ivreatronic e altri amici abbiamo creato una radio online che è andata in onda per tutto il mese di aprile e ovviamente, facendo radio, mi sono ritrovato a mettere musica che non avrei mai suonato. È stata una bellissima esperienza, mi ha costretto a vedere la musica come l’ho sempre vissuta: senza confini di genere, senza limiti o paura di osare.
Quando poi a maggio hanno riaperto le “gabbie” è esploso tutto, ho scritto “la terza estate dell’amore” nel giro di sette mesi.

Per lanciare la terza estate dell’amore hai sfruttato delle installazioni artistiche che si trovano in alcuni dei punti più importanti per la musica live in Italia.
È interessante vedere la continuità nella tua volontà di volerti riappropriare degli spazi che ci sono stati negati, soprattutto quelli della musica dal vivo.

Non poter suonare dal vivo è stata una delle più grosse mancanze durante la pandemia, fortunatamente cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel.
Adesso sentiamo l’adrenalina che comincia a salire perché ci rendiamo conto che, per quanto rigidi e surreali siano i protocolli, presto si ripartirà. Penso che tutte queste privazioni si trasformeranno in una bella energia. La prima cosa da rivendicare saranno gli spazi. Soprattutto lo spazio pubblico che è stato interdetto come mai prima d’ora. Questo periodo di negazioni mi ha fatto capire quanto sia importante il modo in cui occupiamo lo spazio con i nostri corpi. Mi chiedo perché siamo costretti a vivere in dei luoghi dove si rischia di morire tutti i giorni perché le città e gli spazi pubblici sono impostati in modo da dare priorità ai mezzi di trasporto piuttosto che alle persone.

Come hai impiegato il tempo che non hai potuto passare sul palco?

Come tante persone mi sono dedicato completamente alla mia famiglia, abbiamo addirittura fatto il terzo figlio. Questa è un’altra cosa che è scaturita dalla scorsa primavera, abbiamo pensato ancora uno e poi basta, è nata tre settimane fa.
Mi sono dedicato soprattutto a questo.

Possiamo aspettarci di rivederti presto dal vivo?

Sì, succederà! A breve ci saranno notizie e allora faremo veramente dei degeneri!

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    1) “La gente non lascia Gaza City perché non sa dove andare o perché non può permetterselo”. Migliaia di persone restano nella città della striscia, mentre l’esercito continua a bombardarla. (Jacob Granger - MSF) 2) “Israele sta commettendo un genocidio, ma gli altri paesi hanno l’obbligo giuridico di fare tutto ciò che possono per impedirglielo”. In esteri la seconda puntata dell’intervista a Chris Sidoti, giudice della commissione Onu. (Valeria Schroter, Chris Sidoti - Commissione Onu d'inchiesta per i territori palestinesi) 3) La Francia ancora in piazza. Un milione di persone mobilitate dai sindacati per protestare contro la legge di bilancio di Bayrou. (Veronica Gennari) 4) La tragedia umanitaria della guerra in Sudan, e i sudanesi che resistono. Premiata in Norvegia una rete di associazioni comunitarie che lavorano per favorire l’ingresso di aiuti. (Irene Panozzo, analista politica) 5) Donald Trump alla corte britannica. La luna di miele tra Keir Starmer e il presidente Usa è soprattutto una questione di business. (Marco Colombo, giornalista) 6) World Music. Together for Palestine, il concerto organizzato da Brian Eno a Londra contro il genocidio. (Marcello Lorrai)

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Inizia la Milano Green Week! gli eventi e iniziative le presenta l'assessora al verde, Elena Grandi. Rachele di Magiafiori, la nostra chef vegetale ci sugegrisce poi un menù tutto...green. Marcello ed Elisa, infine, ascoltatori/educatori ci han scritto per raccontarci La Rosa dei Venti, l'associazione che da anni nel comasco, lavora per l'inclusione di persone con disturbi di personalità. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    In compagnia di Niccolò Vecchia telefoniamo ad Alessio Lega per ricordare, nel giorno della sua scomparsa, Fausto Amodei, un vero simbolo della canzone politica d’autore italiana. Segue mini live in studio con il giovane jazzista Francesco Cavestri in vista del suo concerto al Blue Note di martedì prossimo. Nella seconda parte siamo in compagnia di Piergiorgio Pardo, nostro ospite fisso per la rubrica LGBT, con cui parliamo del film “I segreti di Brokeback Mountain” e alcuni eventi del weekend. Concludiamo con una telefonata a Marina Catucci da New York, per commentare l’improvvisa sospensione dello show di Jimmy Kimmel dalla rete Abc, a seguito di una frase “scomoda” su Charlie Kirk detta dal conduttore in trasmissione.

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