Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Martedì 19 gennaio 2021

Giuseppe Conte al Senato

Il racconto della giornata di martedì 19 gennaio 2021 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia e nel Mondo allo scontro tra Renzi e Conte in Senato e la ricerca dei voti in corso fino all’ultimo minuto. Letizia Moratti corre ai ripari dopo le parole su Pil e vaccini col classico “non intendevo dire questo”. L’OMS bacchetta i Paesi sulla corsa al vaccino e l’approccio del “prima a me”. Dall’Egitto, intanto, prolungano di altri 15 giorni la carcerazione preventiva di Patrick Zaki. L’addio ad Emanuele Macaluso, lo storico dirigente Pci morto stamattina a 96 anni.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

L’epidemia da Coronavirus in Italia. Sono circa 10.500 i casi rilevati nelle ultime 24 ore. Ancora molto alto il numero di decessi: 603. Sono dati in crescita rispetto a ieri, ma la percentuale di tamponi positivi su quelli effettuati in realtà cala, al 4,1%: un effetto anche del fatto che da alcuni giorni il ministero include nel computo dei nuovi casi anche quelli emersi dai test antigenici, i cosiddetti tamponi rapidi: il che ha più che dimezzato il tasso di positività. A differenza di ieri, oggi diminuiscono anche i pazienti ricoverati nei reparti ordinari e in quelli di terapia intensiva.

Conte prova fino all’ultimo a cercare i numeri per la fiducia

(di Luigi Ambrosio)

Fino all’ultimo minuto utile Conte e la maggioranza provano ad aumentare il più possibile i sì. Palesemente, in aula, e discretamente, nei corridoi. 
La replica di Conte poco fa conteneva due messaggi nemmeno troppo in codice. L’impegno nella lotta alla mafia, che si può leggere come “senatore Giarrusso vota si” e il raccogliere la preoccupazione per la natalità che è un richiamo alla senatrice Drago. Due ex 5 Stelle che son ora nel misto e per tutto il giorno sono stati in bilico. Il successo, l’asticella ideale sarebbe arrivare a 158 voti, tre meno della maggioranza assoluta. Base per trattare coi centristi e il Pd le modifiche al programma e il rimpasto, facendolo da una posizione di forza. Cosa che non lascia tranquillo il Pd, che teme l’attivismo di Conte, il suo lavoro per raccogliere voti perfino tra forza Italia, per non dire l’udc. Per affermarsi definitivamente come perno centrale della politica italiana. Non necessariamente stasera daranno frutti, ma le trattative ci sono e almeno due senatori forzisti sono nella lista dei desideri. Per non dire del senatore udc che nel famoso corridoio afferma, con aria preoccupata “potrebbe fermarsi basso, a 154”. Ma quindi votate si? Risata sorniona. Risata da prima repubblica, si diceva ieri alla Camera.

Lo scontro Renzi-Conte al Senato

(di Anna Bredice)

Ci vuole abbastanza sangue freddo per ripetere come se niente fosse il discorso di ieri, sapendo di avere davanti a pochi metri di distanza i due protagonisti dei suoi due governi a cui ha chiuso la porta, come sliding doors, prima Salvini e poi Renzi. Salvini deve ancora parlare, ma Renzi invece lo ha già fatto e l’ha accusato di pensare solo alle poltrone, di avergli offerto il ministero degli esteri ma lui ha rifiutato perché contano, assicura, la politica e le idee, e ancora lo ha accusato di essersi arroccato a Palazzo Chigi, e invece sarebbe dovuto andare al Quirinale a dimettersi dopo le dimissioni delle due ministre renziane. Vuole creare un’altra maggioranza ma è solo raccogliticcia e quindi prima o poi Renzi promette che avrà ragione, vi aspettiamo dice a mo’ di minaccia. Ma tutto questo nella replica non è stato raccolto da Conte. È riuscito come stamattina e già da ieri, a non citare quasi mai Renzi, nonostante un’ora prima Renzi lo abbia provocato più volte. È come se gli dicesse che non ha più importanza, tanto da non fare più il suo nome, la speranza di Conte è anzi di separare il destino di Renzi dai renziani, facendoli tornare un po’ nella sua maggioranza. Se il discorso di Conte di questa mattina è stato quasi uguale a quello di ieri comprese quindi le accuse a Italia viva, ma già sentite, nella replica la preoccupazione di Conte è stata soprattutto di rispondere ai senatori intervenuti delle opposizioni e che potrebbero votargli la fiducia ma non ancora deciso.

Letizia Moratti corre ai ripari dopo le parole su Pil e vaccini

“Non intendevo dire questo”. Letizia Moratti corre ai ripari dopo aver chiesto di inserire il Pil tra i criteri per la suddivisione delle dosi di vaccino anti-Covid alle regioni. “Non ho mai pensato di declinare vaccini e reddito. Il Pil è un indicatore che attesta l’attività in una Regione, che, questo sì, ho detto, è il motore dell’Italia”, ha detto oggi la neo-assessora al welfare. Contro le sue parole diffuse ieri continuano ad arrivare reazioni sdegnate. “Ancora una volta la povertà è considerata una colpa che rende meno meritevoli”, ha scritto in un comunicato l’associazione milanese Naga, mentre dalla Sardegna le associazioni della regione che si occupano di volontariato e malattie croniche e rare hanno invitato Moratti a dimettersi. Ai nostri microfoni le reazioni della presidente dell’Arci Francesca Chiavacci e di Andrea Morniroli, che fa parte del Forum Diseguaglianze Diversità:


 

Egitto: altri 15 giorni di carcere per Patrick Zaki

Una detenzione illegale, arbitraria, infondata e immotivata: così Amnesty International Italia commenta la notizia del prolungamento per 15 giorni della carcerazione preventiva di Patrick Zaki. L’udienza si è svolta domenica, ma la decisione è stata resa pubblica solo oggi. Il sette febbraio sarà passato un anno dall’arresto dello studente dell’università di Bologna, accusato di incitamento alla protesta e alla sovversione. I suoi compagni dell’università di Bologna continuano a seguire la sua vicenda: Sofia Selighini, collega di Patrick al master di studi di genere:


 

Addio ad Emanuele Macaluso

“Ho condiviso con lui decenni di appassionato impegno politico”. Giorgio Napolitano ha ricordato così Emanuele Macaluso, lo storico dirigente Pci morto stamattina a 96 anni. Siciliano, aderì al partito comunista quando era clandestino, nel 1941. Divenne poi dirigente dell’ala migliorista, quella più moderata di cui faceva parte proprio Napolitano. Il presidente Mattarella oggi ha definito Macaluso “un protagonista della storia repubblicana”. Negli anni ’80 è stato direttore dell’Unità, per cui ai tempi lavorava Michele Serra. Michele Migone lo ha intervistato:


 

Vaccini anti-COVID. L’OMS critica l’approccio dei Paesi

Sulla corsa all’acquisto dei vaccini anti covid oggi c’è stata una dura presa di posizione dell’Organizzazione Mondiale della sanità.
“L’approccio del “prima a me” da parte di alcuni paesi e produttori sta mettendo a rischio un accesso equo a questi trattamenti salvavita”, ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Finora le dosi somministrate in tutto il pianeta sono circa 42 milioni, ma l’unica nazione in via di sviluppo entrata per ora in classifica è la Guinea, dove la campagna di immunizzazione è arrivata a quota 25 iniezioni. Il rischio, ha detto ancora Ghebreyesus, è che il sovranismo farmaceutico “diventi una catastrofe morale per tutti visto che i giovani e gli adulti sani nella parte più ricca della terra saranno vaccinati prima degli infermieri e degli anziani di quella meno abbiente”.

COVID-19, la situazione nel Mondo

La Germania ha deciso di prolungare il lockdown fino al 15 febbraio; lo hanno concordato oggi la cancelliera Angela Merkel e i presidenti dei Laender; le nuove regole impongono anche l’uso di mascherine chirurgiche nei negozi e sui mezzi pubblici.
Anche Londra ha confermato che manterrà le stringenti misure in vigore almeno fino alla metà di febbraio; oggi in Gran Bretagna sono state comunicate 1600 morti per COVID, il numero più alto mai registrato nel paese, che è attualmente quello con il più alto tasso di mortalità al mondo.
La California è invece diventato il primo stato Usa a superare la soglia dei 3 milioni di casi; negli ultimi due mesi, in quello che è lo Stato americano più popoloso, i contagi sono triplicati.
Aumentano i casi anche in Israele: nonostante il lungo lockdown in corso, oggi si sono registrati 10mila nuovi positivi, un record nel paese.
La Cina intanto starebbe costruendo un gigantesco centro alla periferia della città settentrionale di Shijia – zhuang; la struttura dovrebbe essere terminata entro pochi giorni e sarà utilizzata per la quarantena da Covid. Potrà ospitare più di 4mila persone.

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    Redazione
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    Astensionismo, il popolo che non vota. Secondo i sondaggi oltre il 40% dell’elettorato non andrà ai seggi per le europee. Che cosa fanno le forze politiche per riportare elettrici ed elettori alle urne? Necessarie, ma non sufficienti, operazioni come quella del voto agli studenti fuori sede. La campagna elettorale è entrata nel vivo. A destra Meloni punta sull’operazione “Giorgia” per accaparrarsi le preferenze. Altro che “persona del popolo”, come dice lei. Qui siamo di fronte a qualcosa di più: alla costruzione di un culto della persona qualunque. Più che la persona del popolo, Meloni aspira a diventare la persona che si è fatta popolo, che chiede di usare il suo nome sulla scheda come prova di un legame affettivo: «se volete dirmi che credete ancora in me – ha detto la leader di Fd’I nel comizio di Pescara - mi piacerebbe che lo faceste scrivendo sulla scheda semplicemente "Giorgia"». Meloni non chiede agli elettori di votarla, ma sembra chiedere ai suoi fans di votarsi a lei, alla leader. A sinistra, invece, Schlein ha scelto di candidarsi con moderazione, non in tutti i collegi. E il suo nome non comparirà nel simbolo elettorale. Alla retorica meloniana, la leader del Pd sostituisce l’attenzione per le “passioni elementari” del popolo: sanità, lavoro, salario minimo. La campagna di Conte, infine, si tiene lontano sia dalle candidature personalistiche che dalla sindrome del momento, la sindrome onomastica. “Giuseppi” finirebbe per oscurare l’agenda Conte: pace, questione morale, lavoro.

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