Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Lunedì 14 settembre 2020

ritorno a scuola

Il racconto della giornata di lunedì 14 settembre 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dalla riapertura delle scuole, da alcuni tanto temuta, all’inchiesta sui fondi neri della Lega. Laura Boldrini ribadisce la necessità di una legge contro l’omotransfobia; in Bielorussia si rincontrano Putin e Lukashenko. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

Il giorno di riapertura delle scuole

Sei mesi dopo la chiusura, oggi le scuole hanno riaperto. Sono tornati in classe 5 milioni e mezzo di alunni. Restano ancora chiuse in Puglia, Calabria, Basilicata, Abruzzo e Campania: la riapertura è stata rinviata a lunedì prossimo.
In Friuli il 16, in Sardegna il 22.

Ma oggi, certo, è una giornata che segna il tentativo di tornare alla scuola che conosciamo, con bambini e ragazzi nelle aule con i loro insegnanti e non più davanti a uno schermo come nei mesi del lockdown.

Il presidente della Repubblica Mattarella ha voluto essere a Vò Euganeo, nel padovano, uno dei paesi simbolo nella prima fase dell’epidemia.

Mascherine, banchi distanziati, misure di igiene, entrate e uscite differenziate per evitare assembramenti. Sono tutte novità a cui ci dovremo abituare e che oggi hanno avuto i primi momenti di verifica.

Il primo giorno ha confermato le difficoltà previste.
In particolare sui banchi necessari a garantire il distanziamento sulle carenze di organico degli insegnanti.

Le interviste di Michele Migone al presidente dell’Associaizone nazionale presidi Antonello Giannelli e alla responsabile scuola della Cisl Maddalena Gissi

Il primo giorno di scuola a Roma

(di Anna Bredice)

Dalla scuola elementare Viscontino in centro storico che ha fatto lezione all’aperto in piazza del Pantheon, a quella in piazza Bologna che ha accolto gli studenti con la canzone “Don’t worry be happy”, fino alla scuola di Garbatella dove mancano ancora i banchi monoposto e si sta in quelli a due, di traverso e con la mascherina da seduti, in attesa dei banchi che arriveranno a fine mese.

A Roma e nel Lazio la campanella è suonata e ha svelato situazione diverse, con le criticità legate più alla mancanza di insegnanti e banchi, che al comportamento degli studenti, che alle 8 del mattino sono entrati quasi sempre distanziati, con la mascherina, in fila indiana e piuttosto tranquilli. Chi forse si è mostrato più agitato sono stati i genitori che, per fortuna dotati di mascherine, all’uscita davanti a molte scuole hanno formato degli assembramenti in attesa dei loro figli.

La cronaca del primo giorno a Roma ha visto il 90% delle scuole aperte, nel resto del Lazio sono state il 70%, perché alcuni comuni hanno deciso di posticipare l’apertura. Sono cinquemila in tutto il Lazio le cattedre vacanti, di cui la metà sono quelle di sostegno, ad Amatrice l’unica scuola non ha aperto perché il dirigente scolastico non ha accettato l’incarico. Naturalmente molta attenzione a Roma, per capire se reggeva il sistema scuola-trasporti. Si è calcolato oggi sulle metropolitana l’11 per cento in più di passeggeri rispetto a lunedì scorso.

La capitale quindi si è rimessa in moto quasi completamente e dopo 193 giorni di chiusura dalle finestre delle scuole finalmente si è sentita la voce e le risate degli studenti, ma in molte scuole gli spazi sono ridotti per la mancata manutenzione dei locali o per cantieri ancora aperti. Nessun caso di contagio e comunque dalla Regione hanno fatto sapere che i certificati medici sono da presentare dopo i tre giorni di assenza per i bambini fino a sei anni, e dai 5 giorni in poi per quelli dai sei in avanti.

L’inchiesta sui fondi neri della Lega

(di Fabio Fimiani)

Ci sono altri tre indagati nell’inchiesta sui fondi della Lega per cui sono finiti in carcere i tre commercialisti Alberto Di Rubba, Andrea Manzoni, Michele Scillieri.
La notizia è presente nella richiesta di rogatoria della procura della Repubblica di Milano alle autorità svizzere, necessari per capire il flusso di denaro della compravendita di un capannone a Cormano da parte della Fondazione Lombardia Film Commission, ente della Regione, verso una fiduciaria panamense basata nella confederazione elvetica.
Si tratta di Elio Foiadelli, Pierino Maffeis, e Vanessa Servalli, quest’ultima cognata di Di Rubba, è nota perché dopo otto giorni dall’apertura della società Vadolive di Brescia ottenne un contratto da 480.000 euro per gestire i social della Lega al Senato. In un’inchiesta della trasmissione di Rai Tre Report è stato ricostruito come solo una parte furono erogati, e girati ad alcune delle persone che gestivano i social del segretario Matteo Salvini mentre era ministro per l’interno. La donna gestisce un bar a Clusone, in provincia di Bergamo.
Maffeis, anche lui bergamasco, riceve tramite la propria società 480.000 euro degli 800.000 pagati dalla Lombardia Film Commission per acquistare l’immobile. 390.000 li gira alla società di Francesco Baracchetti, il vicino di casa di Di Rubba, che con la sua impresa ha effettuato la ristrutturazione del capannone.
In questi anni l’imprenditore, anche lui bergamasco, avrebbe ricevuto dalla Lega commesse per due milioni di euro.
Tra i testimoni dell’inchiesta c’è anche l’ex assessore alla cultura Cristina Cappellini. L’esponente della giunta di Roberto Maroni ha confermato nelle deposizioni che Di Rubba era un uomo di fiducia del segretario Matteo Salvini, della svolta per competenza e serietà, e che oltre ai conti della Film Commission avrebbe messo a posto quelli della Lega.

Boldrini: “Legge contro l’omotransfobia, occorre fare sul serio”

L’ex presidente della Camera ha commentato al microfono di Luigi Ambrosio il recente omicidio di Maria Paola Gaglione a Caivano, in provincia di Napoli, e ha ribadito la necessità di dotarsi di una legge contro l’omotransfobia, una priorità per il nostro Paese.
Perché è importante la legge contro l’omotransfobia, anche alla luce di quanto accaduto a Caivano?

La legge Zan è una legge che prevede la formazione, l’educazione al rispetto e alla diversità. Un punto importante in una società come la nostra, ancora arretrata, dove non c’è libertà di amare. Quanto accaduto a Mariapaola è grave perché il fratello si è ritenuto in diritto di dare una lezione perché “infetta” [continua a leggere]

Bielorussia: incontro Putin-Lukashenko

(di Emanuele Valenti)

Putin ha confermato il suo appoggio a Lukashenko.
Lo ha fatto dando il via libera a un nuovo prestito, ribadendo la cooperazione militare e chiedendo che la crisi venga risolta senza interferenze esterne. Un riferimento all’Occidente caro al presidente bielorusso.
Lukashenko ha ricambiato, sulla carta accettando un ulteriore avvicinamento a Mosca, come il Cremlino chiedeva da anni.

Nonostante tutto questo i rapporti tra i due leader rimangono complessi. Non è da escludere che la Russia stia lavorando per l’uscita di scena del presidente bielorusso, lasciando però intatto il regime di Minsk.
Tra le ex-repubbliche sovietiche la Bielorussia è quella più legata a Mosca, economicamente, politicamente e culturalmente. Putin non può quindi permettersi un cambio di regime, ma nemmeno che il capo dello Stato venga fatto cadere dalla piazza. La valutazione verrà fatta strada facendo.

Il senso è che quella tra Mosca e Minsk è un alleanza obbligata, che per forza di cose diventerà probabilmente ancora più solida.
Per ora il Cremlino si appoggia a Lukashenko, forte anche del fatto che l’opposizione e la piazza non siano anti-russe. Ma se la repressione non si dovesse fermare e non ci dovessero essere della aperture, delle concessioni, la mobilitazione potrebbe prendere di mira anche lo sponsor di Lukashenko, Putin appunto, e a quel punto la crisi potrebbe entrare in territorio sconosciuto.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 01-07-2025

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    Poveri ma in ferie di martedì 01/07/2025

    quando le piante dei nostri balconi tirano un sospiro di sollievo, perché finalmente qualcuno che la sa lunga ci spiega come e quando bagnarle, come trattarle, reinvasarle, esporle al sole. Ospite della puntata Ambra Pagliari (pianteinveranda su Instagram). A seguire microfono aperto con tutti gli scempi da pollice nero di cui siete e siamo capaci. Con Vittoria Davalli e Alessandro Diegoli

    Poveri ma belli - 01-07-2025

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    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

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    Addio all’architetto Francesco Borella

    E’ morto l’architetto Francesco Borella, per tanti il papà del Parco Nord Milano. Lo ha diretto per venti anni dagli inizi degli anni ‘80, quando lo ha progettato insieme al paesaggista Adreas Kipar. Cava dopo cava, orto spontaneo dopo orto spontaneo, aziende agricole in dismissione dopo aziende agricole a fine ciclo, ha rigenerato e riconesso con percorsi ciclopedonali l’ampia area che tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si estende a Cusano Milanino, Cormano e ai quartieri milanesi di Affori, Bruzzano, Niguarda e Bicocca. Un parco che negli anni ‘70, quando è stato voluto con le mobilitazioni popolari, sembrava impensabile che potesse avere le presenze che ha il più noto e storico Parco di Monza. Fabio Fimiani ha chiesto un ricordo dell’attuale presidente del Parco Nord di Milano, Marzio Marzorati. Radio Popolare si stringe affettuosamente con un abbraccio ai figli Joanna, Cristiana, Giacomo e Sebastiano Borella.

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    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi. Enrico Gabrielli è stato il secondo ospite che ha raccontato quali sono i suoi vinili di riferimento: polistrumentista, compositore e arrangiatore, ha collaborato con artisti come Muse e PJ Harvey, e fa parte dei gruppi Calibro 35, Winstons e Mariposa (in passato anche negli Afterhours). Complessivamente compare in oltre 200 dischi. Ha anche suonato il flauto traverso nella sigla di Dodici Pollici.

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