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Lega trionfa, PD sopravvive, gli altri a pezzi

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L’Italia è il Paese più a destra d’Europa. Lega e Fratelli d’Italia insieme viaggiano intorno al 40 per cento. Con tutto il rispetto per l’Ungheria o la Polonia, il peso politico dell’Italia che vira a destra è decisamente superiore.

E anche il governo, di conseguenza, vira sempre più a destra. Salvini è egemone e detta l’agenda al Movimento 5 Stelle. I rapporti di forza sono invertiti rispetto alle politiche. Da oggi, Salvini fa quello che vuole. Sta nel governo, e impone la sua agenda, finendo di distruggere il Movimento 5 Stelle. Rompe e va a votare con il centrodestra in versione tradizionale, e si prepara a vincere visto che i partiti che compongono la vecchia coalizione, insieme ‘vedono’ il 50 per cento.

Il Movimento 5 Stelle è molto più in crisi di quanto non dicano i numeri. Solo se avesse il coraggio di rompere in maniera radicale con Salvini e di rivedere completamente la propria politica, sia quella dei programmi che quella delle alleanze, potrebbe sperare di riprendersi. Certo che un anno di governo è stato un disastro. Subalternità alla Lega, nessuna visione, una classe dirigente a volte imbarazzante. Inseguire la destra sul suo terreno non ha pagato anche perché la destra in Italia non ha bisogno di stampelle.

Il Pd ottiene un risultato insperato, recuperando parte del voto che aveva perso verso i 5 Stelle e assorbendo qualcosa che altrimenti sarebbe andato alla sua sinistra. Nonostante il suo segretario abbia tenuto un atteggiamento molto, troppo, defilato. Il Pd si è accontentato di riprendersi dopo la batosta delle politiche ma il nuovo progetto per l’Italia di cui parla il segretario ha bisogno di una spinta propulsiva diversa rispetto a quella vista fino a oggi per avere qualche speranza di successo. Anche perché, mentre Zingaretti parlava di centrosinistra, alla sinistra del Pd ci sono delusione e irrilevanza, ancora una volta. Sono andati divisi, incapaci di trovare accordi, perseverando negli errori del passato, e hanno perso tutti, ancora una volta.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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