Approfondimenti

I perseguitati dalla Corea del Nord

L’intervista condotta l’11 gennaio dalla rete televisiva statunitense Cnn al pastore evangelico canadese di origine coreana condannato ai lavori forzati per attività eversive ha chiarito con estrema evidenza non solo la durezza delle condizioni nei campi di lavoro nordcoreani ma anche la spregiudicatezza del regime che governa con pugno di ferro 24 milioni di cittadini.

Nell’ora di intervista, obbligatoriamente in coreano nonostante Hyeon Soo Lim conosca ottimamente l’inglese, il detenuto ha parlato delle sue condizioni di detenzione: in totale isolamento in una struttura dove è costretto a scavare buche per otto ore al giorno. Uno dei trattamenti – e nemmeno il più cruento – per i 150mila ospiti involontari stimati nei centri di detenzione del regime che sono costati a Pyongyang la denuncia all’Alto Commissariato Onu per i Diritti umani e la richiesta al Consiglio di sicurezza di un deferimento alla Corte penale internazionale dell’Aja per crimini contro l’umanità.

La sua condanna a vita è stata sentenziata il 16 dicembre 2015 dalla Corte suprema nordcoreana e se fosse confermato lo stato in detenzione per un altro coreano-americano, Kim Dong Chul, Hyeon sarebbe il secondo cittadino nordamericano al momento in carcere in Corea del Nord.

In Canada, a Toronto, Lim guida una delle chiese evangeliche con più alto seguito di fedeli del Paese. A febbraio era stato arrestato durante un soggiorno in Corea del Nord e a luglio aveva confessato pubblicamente i suoi crimini contro lo Stato. Entrato con un visto per attività umanitarie, il canadese avrebbe – secondo le accuse – raccolto informazioni da utilizzare all’estero per propiziare la fine del regime come atto divino. Per la sua Chiesa, la Light Korean Presbyterian Church, Lim, che sarebbe in cattive condizioni di salute, avrebbe visitato il Paese un centinaio di volte dal 1997, fondandovi un orfanotrofio e una clinica.

La sua vicenda è solo l’ultima di una lunga serie che riguarda cittadini stranieri, almeno in parte coinvolti in iniziative religiose proibite o di sostegno alla fuga dal regime. Un altro pastore di origine sudcoreana, lo statunitense Kenneth Bae, era stato liberato dopo due anni di detenzione e una condanna a 15 anni di lavori forzati, uno dei tre cittadini Usa rilasciati nel 2014.

Per quanto riguarda l’anno scorso, a giugno un tribunale di livello inferiore ha condannato due sudcoreani con l’accusa di spionaggio, sempre ai lavori forzati a vita. Complessivamente sono tre i cittadini del Sud in detenzione in Corea del Nord.

Diverso il caso di Matthew Todd Miller, il 24enne statunitense condannato a sei anni di lavori forzati per “atti illegali” verso il Paese. Nello specifico, per esservi entrato illegalmente il 10 aprile 2014 dopo avere strappato il visto all’arrivo all’aeroporto internazionale di Pyongyang, e di avere tentato di compiere azioni spionistiche. Una sorte paradossale, per il giovane che aveva dichiarato di volere chiedere asilo in Corea del Nord e l’intenzione di “conoscere da vicino un carcere nordcoreano”. Anche lui è stato rilasciato, insieme a Bae, l’8 novembre 2014, con una mossa che per il regime è stata una concessione a richieste statunitensi.

Lo scorso autunno, il regime ha diffuso un rapporto di 50mila parole in cui si confutano le accuse internazionali, anche di fonte Onu, riguardo abusi dei diritti umani, carcerazioni e torture, in particolare nei campi di lavoro. Nel rapporto di fonte ufficiale si definisce la Commissione Onu per i diritti umani “una marionetta degli Stati Uniti e dei loro satelliti” e “a loro volta condannabili organizzatori di abusi dei diritti umani”. Nello stesso testo si definiscono i fuggiaschi nordcoreani che hanno fornito la maggior parte delle testimonianze raccolte dall’Onu, “feccia umana che ha tradito la propria madrepatria e la propria gente”.

Proprio per avere favorito l’espatrio di nordcoreani, il 30 agosto 2015 sono stati condannati rispettivamente 10 e 7 anni di carcere Li Mingshun e Zhang Yonghu, cristiani protestanti cinesi. Processati, la prima, sotto l’accusa di “tratta di esseri umani attraverso il confine”, il secondo per avere trasportato cittadini nordcoreani in transito sul territorio cinese. La pena severa comminata in prima istanza da un tribunale cinese della Mongolia interna e stigmatizzata dalle organizzazioni cinesi per la difesa dei diritti umani, contribuisce a gettare una ulteriore luce sul calvario dei nordcoreani che cercano di passare dal territorio della Repubblica popolare cinese per raggiungere ambasciate amiche a Pechino, oppure per cercare, attraverso viaggi lunghi ed estenuanti – che sovente si concludono con l’arresto e la deportazione – di raggiungere la Corea del Sud.

Una delle mete, rese disponibili recentemente dalla loro legislazione che consente a chi vi arrivi da perseguitato, di ripartire verso la Corea del Sud. I due condannati sono parte di un gruppo clandestino di cristiani che hanno finora consentito il passaggio nelle provincie settentrionali cinesi e fino alla salvezza entro i confini mongoli di 61 fuggiaschi. Il loro arresto risale al 29 aprile.

Negli ultimi anni, come conseguenza congiunta della grave situazione economica, che costringe alla fame un terzo degli adulti e il 37 per cento dei bambini, e delle violazioni dei diritti umani e della libertà religiosa, migliaia di nordcoreani hanno cercato di lasciare il paese, correndo il rischio di una viaggio difficoltoso e di un rimpatri che significa pene severissime in campi di lavoro o anche la pena capitale. Pechino – unico alleato di peso del regime nordcoreano – nega ai fuggiaschi il riconoscimento di rifugiato nonostante sia firmataria della Convenzione Onu e del Protocollo sulla condizione di rifugiato firmati da Pechino nel 1982. Si stima che da 20 a 30mila nordcoreani, impossibilitati a raggiungere paesi terzi, vivano tra i cinesi in uno stato di semiclandestinità.

  • Autore articolo
    Stefano Vecchia
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 01/07 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 01-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 01/07 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 01-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 01/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 01/07/2025 delle 19:46

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Music Revolution di martedì 01/07/2025

    Puntata nr 1 - 01 - Shawn Phillips: L Ballade 02 - Nick Drake: River Man 03 - Ray Lamontagne: Be Here Now 04 - Paul McCartney: The Back Seat of My Car 05 - Beach Boys: Surf’s Up 06 - Keith Moon: Don’t Worry Baby 07 - David McWilliams: The Days of Pearly Spencer 08 - Anna B Savage: Lighthouse 09 - Soulsavers: Through My Sails 10 - Souad Massi: Mirage 11 - Bill Frisell: Shutter, Dream 12 - Erich Leisdorf: Coro a Bocca Chiusa 13 - Robert Downey Jr: Smile 14 - Franco Battiato: Se Mai 15 - Tommy Peltier ft Judee Sill: Pocket-Socket 16 - Gentle Giant: Pantagruel’s Nativity 17 - Rufus Wainwright: Waiting for a Dream 18 - Verve: Lucky Man

    Music Revolution - 01-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 01/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 01-07-2025

  • PlayStop

    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 01-07-2025

  • PlayStop

    Poveri ma in ferie di martedì 01/07/2025

    quando le piante dei nostri balconi tirano un sospiro di sollievo, perché finalmente qualcuno che la sa lunga ci spiega come e quando bagnarle, come trattarle, reinvasarle, esporle al sole. Ospite della puntata Ambra Pagliari (pianteinveranda su Instagram). A seguire microfono aperto con tutti gli scempi da pollice nero di cui siete e siamo capaci. Con Vittoria Davalli e Alessandro Diegoli

    Poveri ma belli - 01-07-2025

  • PlayStop

    Almendra di martedì 01/07/2025

    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

    Almendra - 01-07-2025

  • PlayStop

    Addio all’architetto Francesco Borella

    E’ morto l’architetto Francesco Borella, per tanti il papà del Parco Nord Milano. Lo ha diretto per venti anni dagli inizi degli anni ‘80, quando lo ha progettato insieme al paesaggista Adreas Kipar. Cava dopo cava, orto spontaneo dopo orto spontaneo, aziende agricole in dismissione dopo aziende agricole a fine ciclo, ha rigenerato e riconesso con percorsi ciclopedonali l’ampia area che tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si estende a Cusano Milanino, Cormano e ai quartieri milanesi di Affori, Bruzzano, Niguarda e Bicocca. Un parco che negli anni ‘70, quando è stato voluto con le mobilitazioni popolari, sembrava impensabile che potesse avere le presenze che ha il più noto e storico Parco di Monza. Fabio Fimiani ha chiesto un ricordo dell’attuale presidente del Parco Nord di Milano, Marzio Marzorati. Radio Popolare si stringe affettuosamente con un abbraccio ai figli Joanna, Cristiana, Giacomo e Sebastiano Borella.

    Clip - 01-07-2025

  • PlayStop

    Dodici Pollici del 1/7/25 - Enrico Gabrielli

    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi. Enrico Gabrielli è stato il secondo ospite che ha raccontato quali sono i suoi vinili di riferimento: polistrumentista, compositore e arrangiatore, ha collaborato con artisti come Muse e PJ Harvey, e fa parte dei gruppi Calibro 35, Winstons e Mariposa (in passato anche negli Afterhours). Complessivamente compare in oltre 200 dischi. Ha anche suonato il flauto traverso nella sigla di Dodici Pollici.

    A tempo di parola - 01-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di martedì 01/07/2025 delle 14:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 01-07-2025

  • PlayStop

    L'informazione al tempo del nuovo (dis)ordine mondiale - 01/07/2025

    Con Andrea Fabozzi (direttore del Manifesto), Luciano Fontana (direttore del Corriere della Sera) e Agnese Pini (direttrice di Quotidiano Nazionale). Coordina Lorenza Ghidini (direttrice di Radio Popolare).

    All you need is pop 2025 - 01-07-2025

  • PlayStop

    Cult di martedì 01/07/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 01-07-2025

Adesso in diretta