Approfondimenti

Decreto Dignità, ci vorrà la fiducia?

Luigi Di Maio

Tra la grottesca opposizione da destra del Partito Democratico e i litigi dentro la maggioranza, il Decreto Dignità, provvedimento simbolo del Movimento 5 Stelle, stenta a decollare. Tutto rimandato alla prossima settimana, dunque, per una discussione in Commissione fin qui molto faticosa. E non è detto che l’Aula sia meno complicata.

A rendere più difficili le cose c’è l’opposizione sempre più esplicita di Confindustria. Non solo quella del Presidente nazionale Vincenzo Boccia, che ha definito il testo “antitetico al contratto di programma” perchè si aumenta il costo dei contratti a tempo determinato, ma anche nel cuore del bacino elettorale della Lega, il Veneto, dove gli industriali legati a Confindustria hanno preso duramente posizione:

“Ad accendere la polemica erano state due riunioni di Confindustria Veneto-Centro con la propria base. Centinaia di imprenditori riuniti a Treviso e a Padova dal Presidente Massimo Finco avevano attaccato il provvedimento accusando sostanzialmente il decreto di disincentivare le assunzioni”.

E gli imprenditori se la sono presa in particolare con la Lega, attaccando frontalmente il partito, reo secondo loro di averli traditi, compreso il Presidente della Regione, Zaia. Ma dal Veneto viene anche quel Massimo Colombari, imprenditore vicino ai 5Stelle, che insieme all’imprenditore milanese Arturo Artom è fautore di quella tessitura di ottimi rapporti tra le piccole imprese e l’attuale governo. In una relazione costruita da anni già da Gianroberto Casaleggio e consolidata col fondo per le piccole e medie imprese, dove i Parlamentari 5 Stelle versavano le eccedenze dei loro stipendi.

I nodi da sciogliere restano però legati soprattutto al lavoro, dai voucher all’indennità per le imprese che licenziano, ma anche le norme anti delocalizzazione. Restano anche i consueti contrasti con il Ministro dell’Economia Giovanni Tria, blindato da Mattarella che chiede di rispettare i vincoli dell’Unione Europea quando buona parte del programma economico di Lega e M5S va invece a lavorare in deficit:

“Molto significative ritengo anche le misure che sono state adottate per contrastare la delocalizzazione delle attività produttive e delle attività imprenditoriali” – Giuseppe Conte

I dubbi sull’efficacia di queste norme arrivano anche dai sindacati. Prendiamo proprio le delocalizzazioni, difficile intanto fare dei numeri. Ci ha provato la Cgia di Mestre: tra il 2009 e il 2015 il numero delle partecipazioni all’estero delle aziende italiane è aumentato di quasi il 13%. Se verso la fine del decennio scorso i quasi erano quasi 32mila, nel 2015 hanno sfiorato i 36mila.

Ancora più difficile capire il numero di imprese che hanno chiuso l’attività in Italia per trasferirsi all’estero. Ci hanno provato due ricercatori, Matteo Gaddi e Nadia Garbellini, elaborando i dati del 2016 di Eurofound dedicati alle ristrutturazioni di impresa negli otto Paesi europei più industrializzati: 222mila posti di lavoro persi. Gran Bretagna, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Italia nell’ordine i Paesi che demoralizzano di più. La domanda è ovviamente come evitarlo.

In Italia una legge esiste già. Un articolo del 2014 passato proprio grazie al Movimento 5 Stelle prevede che se un’azienda beneficia di contributi pubblici ed entro 3 anni va all’estero con riduzione di almeno il 50% del personale, perderà quel beneficio. I 5Stelle, con la loro proposta, continuano dunque su questa strada fin qui, però, poco o per nulla incisiva.

“Si va in aula giovedì con la discussione generale. Io sarò in Aula in questi giorni per seguire tutto” – Luigi Di Maio

Intanto alla Camera il via libera definitivo atteso per il 2 agosto va in là. Al Senato il Decreto Dignità sarà esaminato dal 6 agosto e se i tempi si restringessero ulteriormente si alzerebbero le quote dell’ipotesi della richiesta di una fiducia. Ci sarà poi una pausa estiva, ma il decreto scade il 12 settembre e questo rende forte la preoccupazione che i tempi per approvarlo prima della pausa estiva non ci siano. Non farebbe una grande differenza sul piano concreto, ma per Di Maio sarebbe uno smacco clamoroso sul piano dell’immagine.

Luigi Di Maio

  • Autore articolo
    Massimo Alberti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 17/09 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 17-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 17/09 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 17-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 17/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 17-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 17/09/2025 delle 07:14

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 17-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Gaza. L’Europa non può più fare finta di niente

    La Commissione europea oggi proporrà la sua condanna di Israele e delle sanzioni al Consiglio di Europa che ha un mese per pronunciarsi. Si vede che non c’è urgenza per una politica comune su Gaza. L’esperto Paolo Bergamaschi, già consigliere politico della Commissione esteri del Parlamento europeo, ricorda le 30 sanzioni votate dall’Europa e commenta: “Le sanzioni europee sarebbero un gesto simbolico di valenza politica notevole ma non avrebbero degli effetti concreti”. Italia e Germania finora si sono opposte. L’intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 17-09-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 17/09/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 17-09-2025

  • PlayStop

    Una «Costituzione per la Terra», la risposta allo smantellamento del diritto internazionale

    Luigi Ferrajoli, giurista, allievo di Norberto Bobbio, propone una «Costituzione della Terra» per rispondere allo smantellamento in corso del diritto internazionale da parte dei vari Netanyahu, Putin e Trump. «Si tratta di inserire una serie di garanzie», racconta a Pubblica Ferrajoli. «E’ la prima volta nella storia – aggiunge – che l’umanità rischia l’estinzione». Ferrajoli è professore emerito di filosofia del diritto all’Università Roma Tre.

    Clip - 17-09-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di mercoledì 17/09/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 17-09-2025

  • PlayStop

    HANNELORE CAYRE - LE DITA MOZZATE

    HANNELORE CAYRE - LE DITA MOZZATE - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 17-09-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di mercoledì 17/09/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 17-09-2025

  • PlayStop

    Anna Foa: non si deve smettere di agire per fermare israele

    Ora che l’invasione di Gaza City è in corso, la sola cosa che rimane a cui appellarsi è l’utopia. Lo spiega Anna Foa, intellettuale, scrittrice, autrice de “Il suicidio di Israele” in questa intervista a Luigi Ambrosio nella trasmissione L’Orizzonte, in onda dalle 18 alle 19 dal lunedi al venerdi su Radio Popolare. E mentre Israele invade Gaza City il premier Netanyahu paragona il suo paese a Sparta. Una dichiarazione di intenti politica e culturale su cui torna Anna Foa.

    Clip - 17-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 17/09/2025

    I fatti del giorno analizzati dai nostri esperti, da studiose e studiosi. I protagonisti dell'attualità intervistati dai nostri conduttori.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 17-09-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 17/09/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 17-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 17/09/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 17-09-2025

Adesso in diretta