Approfondimenti

450 soldati italiani in Iraq

L’Italia passa in prima linea nella lotta contro l’Isis. Matteo Renzi vuole inviare 450 soldati italiani in Iraq per proteggere un’azienda italiana che lavorerà al restauro della diga di Mosul. L’annuncio martedì sera durante la trasmissione Porta a Porta. “L’appalto e’ stato vinto da un’azienda italiana. Noi metteremo 450 nostri uomini insieme agli americani e la sistemeremo” ha detto il presidente del Consiglio. Mossul, nel nord Iraq, è controllata dallo Stato Islamico.

Renzi ne fa una questione di orgoglio per l’eccellenza delle aziende italiane. “Gli ingegneri e le maestranze italiane sono riconosciute nel mondo per la loro qualità”, ha spiegato. “Ovviamente toccherà al Parlamento decidere”, ha aggiunto Renzi “ma noi abbiamo dato questa disponibilità perché non ci tiriamo indietro”. L’impegno in Iraq “ci e’ stato chiesto nell’ottica dell’asse con gli Stati Uniti”, ha concluso. Il rapporto di vicinanza con Washington non è mai stato così ”forte in questi due anni di governo”.

Ecco dunque a cosa si riferiva il presidente statunitense Barak Obama quando martedì aveva parlato di un maggiore ruolo dell’Italia nella lotta all’Isis. I 450 soldati inviati a Mosul dovrebbero aggiungersi ai 750 militari italiani che già si trovano in Iraq (a Erbil e Baghdad) con compiti di addestramento. Questa volta però si tratterebbe di una missione diversa: difendere una diga molto importante dal punto di vista strategico e oggetto di violenti combattimenti fino a pochi mesi fa.

Nell’estate del 2014 l’Isis era riuscito a impadronirsi dell’impianto e si era temuto che potesse far saltare in aria la diga: una “bomba d’acqua” che avrebbe portato distruzione a valle per centinaia di km. Ma dopo due settimane di battaglia i guerriglieri curdi erano riusciti a riconquistare la diga. Ora la struttura è in parte danneggiata e l’azienda Trevi di Cesena ha vinto l’appalto per ripararla. L’Isis però è a pochi km di distanza. Una presenza italiana in quell’area significherebbe che il nostro paese passa in prima linea nella guerra contro l’Isis.

Ma il governo italiano lo nega. “In Iraq contro l’Isis noi ci siamo: non spariamo direttamente”, ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti, ospite alla trasmissione Agorà su Raitre. “Non andiamo a combattere bensì a compiere interventi per preservare la diga, un’infrastruttura fondamentale per il futuro dell’Iraq, che se abbandonata rischia di provocare un grave danno ambientale“. Il ministro ha confermato che i militari faranno da scorta a un’azienda privata italiana: “I nostri 500 militari andranno a proteggere il lavoro dell’impresa italiana che compirà il lavori sulla diga”.

Alberto Savioli è un archeologo che è appena tornato da quella zona dell’Iraq, dove lavora al progetto Terra di Ninive dell’Università di Udine. Così ci racconta la situazione attorno alla diga di Mosul.

Alberto Savioli

  • Autore articolo
    Michela Sechi
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 09/07 12:32

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 09-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 09/07 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 09-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 09/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 09-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 08/07/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 08-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Rock is dead di mercoledì 09/07/2025

    Stagione XI - ep 3 - Brian Wilson

    A tempo di parola - 09-07-2025

  • PlayStop

    Rock is dead di mercoledì 09/07/2025

    Stagione XI - ep 3 - Brian Wilson

    Rock is dead - 09-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di mercoledì 09/07/2025 delle 14:02

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 09-07-2025

  • PlayStop

    Migranti - 09/07/2025

    “Sulla pelle di chi fugge. Dal protocollo Albania al caso Almasri, i nuovi limiti oltrepassati dalla propaganda sui migranti” Incontro con Luca Casarini (Mediterranea Saving Humans), Lam Magok Biel Ruei (vittima e testimone delle torture di Almasri), Alice Basiglini (vice-presidente di Baobab Experience) e Davide Giacomino, advocacy officer di EMERGENCY. Modera Mattia Guastafierro. Il meglio della festa di Radio Popolare del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 09-07-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 09/07/2025

    Oggi a Cult Estate: l'artista italo-eritrea Mina Mussie ha presentato a Santarcangelo Festival il lavoro one-to-one "Cinema Impero", sulla colonizzazione italiana in Africa; Massimo Luconi dirige l'edizione 2025 del Radicondoli Festival; la seconda parte del Giardino delle Esperidi a Campsirago; il libro "Milano è città di quartieri" (NEOS) con 19 racconti, curati da Gian Luca Margheriti e Fiorenza Pistocchi; l'artista iraniano Taher Nikka apre le porte del suo studio milanese nel passante di Piazza della Repubblica...

    Cult - 09-07-2025

  • PlayStop

    Summertime di mercoledì 09/07/2025

    Il declino industriale, dall' ex Ilva a Stellantis. Con Luciano Manna, giornalista investigativo tarantino, attivista della piattaforma di inchiesta Veraleaks e Clelia Li Vigni dottoranda in scienza politica e sociologia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. I Brics danno battaglia al dollaro: tra dazi e protezionismo, il sud globale propone un'alternativa multipolare. Con Gabriele Battaglia. Pedro Sanchez alla prova del parlamento: con Giulio Maria Piantadosi parliamo della grave crisi del partito socialista spagnolo e di come il premier proverà ad uscirne. La maturità, così com'è, ha ancora senso? Microfono aperto insieme a Simone Giusti, ricercatore e docente di didattica della letteratura italiana all’Università di Siena ed editorialista de Il Domani. GKN, quattro anni di rabbia e lotta: con Dario Salvetti, del collettivo di fabbrica, raccontiamo il quarto anniversario dell'inizio della vertenza.

    Summertime - 09-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di mercoledì 09/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 09-07-2025

Adesso in diretta