Iniziative

 

 

I Balcani di Radio Popolare

In crociera sul Danubio serbo – 28 luglio – 04 agosto

Uccelli pescatori, campagne ricche di colture, reperti archeologici, città pregne di storia, musiche a iosa e rakija che scorre a fiumi. Questi alcuni degli ingredienti della crociera lungo il Danubio serbo che anche quest’anno proponiamo a cavallo tra luglio e agosto. Meno di cento chilometri a bordo del Kovin, un battello storico datato 1922. Il nome è mutuato da una città della Vojvodina a 80 km da Belgrado, famosa perché ospita un ospedale psichiatrico, a tal punto che nel linguaggio comune, in Serbia, dire “Sei di Kovin” equivale a dire “Sei matto”. Ed è probabile che proprio per questo motivo sia stato adottato da Emir Kusturicaper le riprese di Underground. Tuttora appartiene alla marina fluviale jugoslava, una delle rare istituzioni serbe che ancora portano il nome “Jugoslavia. Ha solo il ponte di coperta, tra l’altro diviso in due dalla cabina di comando. Quindi metà viaggiatori a poppa, e l’altra metà a prua. Il più delle volte avranno le gambe sotto due grandi tavoloni dove non mancherà mai qualcosa da mangiare, e men che meno da bere. Numerosi anche gli ospiti: scrittori, pittori, giornalisti, ornitologi, musicisti, ballerine… La partenza della crociera è da Novi Sad, una città che si distende sotto la fortezza di Petrovaradin. E’ la capitale della Voivodina e un vero e proprio crogiolo di etnie. Un crogiolo vitale e operoso che nemmeno Milosevic, nemmeno la guerra, nemmeno le bombe Nato e i nostri pregiudizi sono riusciti a intaccare. L’università funziona, sforna i migliori esperti d’informatica d’Europa. Laboratori producono film, musica, editoria. Comincia qui il mondo ortodosso, con le icone e i pope nerovestiti. Una città multiculturale, con tante culture, e inevitabilmente con tante musiche. Lo testimonierà una delle nostre guide, Roni Beraha che con il quartetto d’archi Panonija ci regalerà un concerto di musica klezmer all’interno della locale sinagoga. Molta musica anche a bordo del Kovin, tra cui quella di Aleksandar Vasov, un pastor / agricoltor / musicista che vive in una fattoria a cavallo tra Serbia, Bulgaria e Macedonia. E’ membro del popolo Šopi, gente divisa tra tre nazioni ma unita da una cultura antica e da una musica altrettanto antica. Sono loro a detenere il copyright della Šopska salat, un’insalata di pomodori, cetrioli, cipolla e un formaggio simile alla Feta con cui iniziano i pranzi nella regione balcanica. A Belgrado, visitandone l’area, faremo il punto sul progetto “Belgrade on the Waterfrontper il quale sono stati stanziati 3.5 miliardi di dollari e 30 anni di lavori. Un progetto contro cui da anni lottano i cittadini belgradesi del gruppo civico “Non facciamo affondare Belgrado”, che non vogliono Abu Dhabi sulla Sava. Mirjana Ostojic, di Slow Food Serbia, invece curerà i frequenti incontri ravvicinati con l’enogastronomia locale: dai presidi alimentari in essere a quelli in arrivo, dall’invenzione di un ‘pranzo neolitico’ presso il sito archeologico di Vinča alle degustazioni di vini e rakjia…

Qui puoi riascoltare la puntata di Onde Road

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Alla scoperta dell’Albania – 21 – 31 agosto

Se per i primi due viaggi stanno arrivando le prime prenotazioni, per questo i posti stanno andando a ruba (e un primo viaggio dal 10 al 20 agosto è già sold out). Geograficamente così vicina, ma sino a pochi anni ‘politicamente’ lontanissima l’Albania ha un territorio grande come la Sicilia in cui convivono un codice sanguinario come il Kanun (il dovere di vendicare l’offesa subita dalla famiglia) con rave party di musiche techno che ogni estate animano i campeggi selvaggi di Vuno. Una terra dove vige ancora la cultura dell’avash, avash (piano, piano): un caffè dev’essere bevuto seduto a tavola, anche in mezz’ora. Un paese che ha un sorprendente animo punk, un gusto per l’eccentrico e un carattere dissacrante. La capitale, Tirana, cresce a un ritmo di 50 persone al giorno, 20 mila l’anno (molti arrivano dalle campagne, altri sono emigrati di ritorno). In città sono aperti un centinaio di cantieri e sconta gravi problemi nelle periferie. Mancano fognature e marciapiedi, l’abusivismo edilizio è diffuso a tal punto che è difficile stabilire il numero degli abitanti della città. E’ però una città viva, che negli ultimi anni è cambiata profondamente. E’ una ragazza di vent’anni che per imitare le sorelle maggiori – le capitali europee – esagera col trucco, solo per farsi guardare. Il nostro viaggio ci porterà a scoprire una natura affascinante: dalle saline Vjosa al Parco Nazionale Llogara, dove i Monti Acrocerauni si innalzano per 2000 metri a picco sopra le acque turchesi del Mar Ionio. Ma anche monumenti che hanno fatto la storia, come il Castello di Ali Pasha che troneggia nella bellissima baia di Porto Palermo, il Parco Nazionale di Butrinto, sito archeologico patrimonio UNESCO notevole sia per il valore naturale che culturale e il castello di Argirocastro, famosa fortezza con palazzi ottomani. Senza dimenticare ovviamente tappe al mare, come quella prevista a Himara. Ci si arriverà dopo una strada tutta curve, ma si verrà premiati da acque trasparenti e una spiaggia tappezzata da tende di tela bianca…

Qui puoi riascoltare la puntata di Onde Road

Spiagge-Albania

 

 

  • Autore articolo
    Claudio Agostoni
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    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi e dedicato al mondo dei vinili. Oggi è di scena Ricky Gianco: cantante, chitarrista e compositore, ha iniziato la sua carriera negli anni ’60 col primo nucleo dei Dik Dik, collaborando poi coi Ribelli e coi Quelli (in seguito diventati PFM), nonché con artisti come Tenco e Jannacci. Negli anni ’70, Ricky porta avanti alcuni progetti musicali (e in seguito teatrali) con il cantautore Gianfranco Manfredi, e parallelamente fonda come discografico la Intingo e La Ultima Spiaggia. Complessivamente ha inciso oltre 20 album come solista. Sul palco si è esibito assieme al musicista Stefano Covri.

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    Puntata nr 1 - 01 - Shawn Phillips: L Ballade 02 - Nick Drake: River Man 03 - Ray Lamontagne: Be Here Now 04 - Paul McCartney: The Back Seat of My Car 05 - Beach Boys: Surf’s Up 06 - Keith Moon: Don’t Worry Baby 07 - David McWilliams: The Days of Pearly Spencer 08 - Anna B Savage: Lighthouse 09 - Soulsavers: Through My Sails 10 - Souad Massi: Mirage 11 - Bill Frisell: Shutter, Dream 12 - Erich Leisdorf: Coro a Bocca Chiusa 13 - Robert Downey Jr: Smile 14 - Franco Battiato: Se Mai 15 - Tommy Peltier ft Judee Sill: Pocket-Socket 16 - Gentle Giant: Pantagruel’s Nativity 17 - Rufus Wainwright: Waiting for a Dream 18 - Verve: Lucky Man

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 01-07-2025

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