Approfondimenti

Mimmo Lucano a Radio Popolare

Il sindaco di Riace Mimmo Lucano  è stato ospite di Radio Popolare nella trasmissione After Snooze condotta da Alessandro Braga e Disma Pestalozza.

Riascolta l’intervista

Si aspettava un’accoglienza così dalla città di Milano?

No, sono rimasto ovviamente entusiasta di questa accoglienza e sono contento di poter trasmettere, anche attraverso la vostra radio, la storia di Riace che negli ultimi periodi è diventata così importante dal punto di vista mediatico.

Sono tanti anni che questo modello porta avanti le sue idee e viene raccontato.

Sì, io ricordo l’intervista Radio Popolare di qualche anno fa. Questo modello in realtà è semplicemente un’idea, anche banale se mi posso permettere. L’ho ribadito in diverse diverse circostanze, è una idea che nasce da casualità e che ha fatto scattare sensibilità umane in un’area particolare come la Locri della Calabria, dove ci sono forti spinte alla rassegnazione sociale e un’idea di futuro non possibile. Quel popolo in viaggio incontra una realtà col destino segnato, incontra poche persone con un sogno politico, incontra una parte di Chiesa che stranamente si lega a quel sogno. Queste istanze si incontrano e convergono e per me ricomincia un impegno politico che dentro non era mai finito. Ed è nata questa utopia.

Immagino che ieri a Palazzo Marino sia stato un momento molto emozionante per lei.

Sì, certamente. Non lo dico per modo di dire, ma secondo me quello che ha fatto di Riace una cosa così straordinaria è legato ad un ideale politico, non è stata un’accoglienza per buonismo, ma un processo di riscatto per delle realtà col destino segnato e anche per aprire il cuore, perchè gli immigrati che sono arrivati sono la testimonianza di una palese ingiustizia nel mondo, una ingiustizia che obbliga migliaia di esseri umani ad intraprendere questo viaggio della speranza.

Il riscatto i valori. Lei suo malgrado è diventato un simbolo in questo momento. Le pesa questo ruolo?

Sono io a ringraziare tutti per le emozioni che ho vissuto ieri sera. Quando vedi questa forte empatia e questa intensità emotiva, te ne vai cambiato. Mi porterò tutto dietro, questi ricordi vissuti in pochi attimi che danno entusiasmo per continuare a resistere. Bisogna ricondurre tutto alla dimensione della normalità. Ho ribadito il concetto del riscatto sociale di una terra condannata, ma questi luoghi comuni non sono dei veri luoghi comuni. Spesso l’unica dimensioni che viene data è quella della criminalità organizzata. Quando si trasmette un’immagine e si contribuisce a fare in modo che questo possa avvenire in una terra che è ultima in tantissime graduatorie sociali a livello europeo, questo dà un forte impulso di umanità, dimostra tutta la sensibilità umana. Nonostante la precarietà abbiamo aperto le porte per il Mondo e questo Mondo è il Mondo in cui c’è la narrazione dei drammi dell’umanità, delle persone che non hanno nulla e si mettono in fuga dalle guerra, ma anche dalla miseria, dalla povertà.
In tutto questo c’è una grande responsabilità dell’Occidente che ha provocato queste situazioni a livello globale. E il paradosso è che quando arrivano da noi rifiutiamo queste persone con le nostre politiche e i nostri Tribunali, persone che ingiustamente devono intraprendere questo viaggio della speranza come una soluzione per la loro vita.

Quello che avete fatto a Riace non va soltanto incontro a chi arriva qua in cerca di una speranza, ma va anche incontro anche allo spopolamento dei nostri piccoli comuni o borghi. Voi avete riportato in vita dei nuovi artigiani che hanno imparato nuovi mestieri, come accade anche in altri esempi sull’Appennino tosco-emiliano dove si cerca di creare integrazione nel recupero di vecchi mestieri grazie anche all’inserimento di migranti e richiedenti asilo. Voi avete ridato via ad un paese che si stava spopolando.

La legge 18 del 2009, una legge regionale che in pratica nasce a Riace dall’esperienza concreta, riguarda il ruolo del fenomeno migratorio nelle cosiddette ali interne della Calabria che si sono spopolate per effetto dell’emigrazione, per effetto della questione meridionale o perché sono delle realtà con i destini segnati. Riace era imboccata verso quell’orizzonte, io dico spesso che quella nave che il vento ha portato a Riace non ha segnato soltanto un punto di svolta per la nostra comunità, ma ha anche contribuito a costruire una speranza per il futuro.
Da quello sbarco c’è stata una nuova storia ed è davvero indescrivibile quello che è venuto dopo, la questione sociale e il recupero di attività che erano state abbandonate, soprattutto artigianali. È nato una sorta di turismo dell’accoglienza. Abbiamo tantissime altre case che erano abbandonate nel centro storico e che sono state recuperate per costruire quello che comunemente viene chiamato villaggio-albergo. Tante persone sono arrivate a Riace dall’Europa anche per condividere questo processo e accompagnarlo. Questa è stata una delle cose più importanti perché ha aperto
l’orizzonte a relazioni sociali e relazioni umane, abbiamo contribuito a rendere il Mondo migliore per molte persone che hanno avuto la possibilità di conoscere da vicino il Mondo coi suoi drammi attraverso i protagonisti veri, quelli che hanno subito le guerre e che avevano come unica prospettiva quella di andare via dalle loro terre. Questo credo abbia formato delle coscienze nuove.
E tutto questo è avvenuto in una realtà insignificante rispetto a quelle che sono le grandi città e metropoli.

Ricordiamo infatti che Riace fa 1.500 abitanti, non 20.000

Diciamo che da un punto di vista strutturale Riace è costituito da due agglomerati urbani, il centro storico che è il nucleo originario e la Marina, che sta a 7 chilometri di distanza. Nella parte alta, dove vivo anche io, siamo in 600 e siamo circa metà popolazione di riacesi e metà immigrati. Nel 2015 siamo arrivati ad avere più popolazione immigrata che riacesi, perché quel periodo è coinciso col cosiddetto flusso dei minori stranieri non accompagnati che arrivavano con gli sbarchi. Quell’estate è stata un po’ impegnativa, ma allo stesso tempo è stata anche la dimostrazione di come non è vero, come questo fenomeno viene spesso descritto, che ha portato paura o emergenze. Proprio per nulla. Questo numero di persone, anche semplicemente come dimensione, non ha spaventato nessuno a Riace. Anzi si è rivelato utile visto il percorso che Riace aveva imboccato grazie ai progetti SPRAR con la Prefettura, al turismo solidale, al recupero della scuola e delle attività economiche che hanno trovato una ragione di essere proprio per la straordinaria presenza di persone.
La propaganda che è stata fatta contro i flussi migratori è stata un’operazione squallida che ha generato odio, ha generato divisioni, ha generato delle cose che hanno prodotto divisioni profonde tra poveri. Chi ha avuto questa intuizione di creare ad arte l’industria della paura ha prodotto questi risultati.

Le sue parole smuovono emozioni.

Questo fenomeno a Riace è stato così e io ovviamente sono contento che apra delle speranze anche per ripensare ad una strategia politica. Io però non sono molto esperto in questo, anche se mi porto dietro il sogno di una uguaglianza sociale che ovviamente ha condizionato l’evoluzione di questo fenomeno, perchè le persone sono centrali in questi processi al di là delle idealità.
Ieri la presenza delle persone di Lodi mi ha emozionato molto, mi sono immedesimato nell’amarezza che provavano quelle persone che hanno costituito quel fronte a partire da una grande ingiustizia. Vogliamo giustizia: come si può impossibile che si possa fare discriminazione su dei bambini, decidere chi ha diritto e chi non ha diritto? Qui anche dal punto di vista legale l’accesso ai servizi sociali deve essere garantito per tutti allo stesso modo. Che senso ha fare il sindaco e non rispettare la Costituzione italiana? Quello che mi ha guidato come sindaco è stata proprio la Costituzione italiana. Forse questo sindaco dovrebbe andarsela a leggere.

Qualcuno le ha proposto una candidatura o un ruolo politico a livello nazionale?

Guardi, venendo qui a Milano ho incontrato almeno due persone che mi hanno fatto rivivere. Il mio sogno è quello racchiuso nelle due parole “democrazia proletaria” e io in questi anni non ho mai abbandonato questo sogno, anzi probabilmente tutto quello che ho fatto in questi anni è legato a questo sogno.

Lei lo farebbe a livello nazionale se arrivasse questa proposta?

Non mi sono mai arrivate proposte, neanche quando ci sono state le elezioni del 4 marzo scorso. Credo che si possa dare un contributo anche semplicemente partecipando emotivamente e mettendoci l’anima a prescindere da tutto. Dobbiamo cercare di dare un contributo in qualsiasi modo e in qualsiasi momento.

Purtroppo Mimmo Lucano non può tornare a Riace. Ci sono novità sul fronte della vicenda giudiziaria in cui è stato coinvolto?

Ancora no. È giusto parlare anche di questi aspetti giudiziari. Io dal 2 ottobre ero agli arresti domiciliari per due reati, favoreggiamento all’immigrazione clandestina e per aver affidato la raccolta dei rifiuti a due cooperative sociali di Riace che secondo l’accusa non avevano i requisiti, mancava la loro iscrizione all’albo delle cooperative sociali regionali. Nel corso del dibattito il mio avvocato ha sottolineato che il reato era inesistente perché l’albo delle cooperative regionali non esisteva nel periodo per cui vengono contestati i fatti.
Ma io qua vorrei soffermarmi su una novità che forse non ho ancora mai detto, una novità che è un paradosso. Io sono stato arrestato per questi due reati. Due cooperative sociali di Riace, una delle quali anche con due ragazzi rifugiati presenti a Riace. Anche la costruzione delle cooperative era veramente legata al senso sociale vero e proprio, non è un escamotage. Il settore dei rifiuti in Calabria è dominato dalla ‘ndrangheta perché si tratta di un settore – non voglio fare nominativi e imboccare una strada che potrebbe portarmi nuove accuse – ad alto rischio di condizionamento da parte della criminalità organizzata. Noi con quella strategia, però, siamo riusciti a tenere lontano quel mondo ed è stata una cosa molto importante, anche sul fronte dei risultati: siamo riusciti a fare il porta a porta, eliminare i contenitori stradali e tenere le strade pulite a Riace. Nell’ultimo anno, proprio in questo contesto, abbiamo dovuto fare il bando che prima non era stato fatto facendo l’assegnazione diretta a quelle due cooperative.
Qualcuno mi sta dicendo che a Riace in questo momento la società che si è aggiudicata questo appalto pare abbia dei legami col mondo della criminalità organizzata. Lo dico e di questo mi assumo la responsabilità, perché magari questa ditta deciderà di querelarmi. Io dico però che c’è questo rischio, quello che noi abbiamo tenuto distante con l’azione politica e amministrativa. Appena io vengo arrestato, ecco qual è il risultato.

Gli ascoltatori chiedono se c’è un modo per dare un aiuto diretto a Riace, anche soltanto per la vicenda giudiziaria e le spese legali.

Da un punto di vista dell’aiuto concreto dico semplicemente che i miei avvocati non vogliono essere pagati. Forse non avrei avuto nemmeno la possibilità di poter sostenere i costi di una cosa così. Ovviamente anche gli avvocati hanno la consapevolezza che questo è un processo diventato di dominio pubblico a livello nazionale.

Di seguito il video dell’intervista:

[youtube id=”Ckgbi9Oshi4″ align=”center” mode=”normal” autoplay=”no” parameters=”https://www.youtube.com/watch?v=Ckgbi9Oshi4″]

20181031_Mimmo Lucano Radio Popolare

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR venerdì 26/04 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 26-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 26/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 26-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 26/04/2024 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 26-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 27/04/2024

    La nuova frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalle 23.45. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 26-04-2024

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 26/04/2024

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 26-04-2024

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 26/04/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 26-04-2024

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 26/04/2024

    Psicoradio, la radio della mente Nasce nel 2006, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Bologna e l’associazione Arte e Salute Onlus. Il progetto PSICORADIO è composto da due momenti intrecciati: un corso di formazione per operatori radiofonici rivolto a utenti dei servizi psichiatrici del dipartimento di salute mentale di Bologna e provincia, tenuto da professionisti della comunicazione guidati dalla direttrice della testata, prof. Cristina Lasagni (Università della Svizzera italiana). una testata radiofonica, Psicoradio, regolarmente registrata al tribunale di Bologna, che si occupa dei temi della salute mentale. I programmi di Psicoradio privilegiano i territori della psiche nei suoi incroci con il sociale e la cultura. Tutti gli argomenti – dalla cronaca all’arte – sono guardati da un punto di vista prevalentemente psicologico. Nelle trasmissioni si incrociano vari registri: poetici, informativi, ironici, scientifici, narrativi, autobiografici, assieme alle voci di chi la sofferenza psichica la sta attraversando. l corso di formazione per operatori radiofonici, articolato in tre anni, è tenuto da professionisti della comunicazione, della cultura, dell’arte, della psichiatria. Nel corso si apprendono i saperi classici del “fare radio”: quelli tecnici (registrazione, montaggio, regia); quelli giornalistici (l’intervista, l’inchiesta, ecc); quelli che servono per ideare e costruire una trasmissione, un palinsesto; e ciò che riguarda la programmazione musicale. Oltre ai contenuti prettamente comunicativi il corso aggiunge ambiti “psi”: per esempio, la psichiatria e la psicologia, nelle loro storie ed evoluzioni, ma anche terreni meno conosciuti ma oggi importanti come quelli dell’etnopsichiatria. Nei primi 5 anni di attività Psicoradio ha realizzato più di 220 trasmissioni nazionali, circa 20 trasmissioni per altre testate e 20 trasmissioni in diretta. Ha anche realizzato campagne di sensibilizzazione e comunicazione e convegni su temi cari alla redazione: nel 2008 la ricerca Follia scritta, sulle parole della salute mentale nella stampa nazionale, nel 2010 la campagna Basaglia piace solo in tv?, per la difesa della legge 180 e contro alcuni progetti di legge di modifica e nel 2011 Cronisti della mente, incontro delle radio che trattano la salute mentale.

    Psicoradio - 26-04-2024

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 26/04/2024

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 26-04-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di venerdì 26/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 26-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 26/04/2024

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci Data di nascita: 6 ottobre 2003 (magazine domenicale di un’ora dalle 11.30 alle 12.30) Ogni giorno Chawki Senouci e Martina Stefanoni scelgono alcuni fatti che ritengono interessanti da segnalare agli ascoltatori e li propongono sotto forma di racconto, rubriche, reportage, piccole storie, interviste, approfondimenti e analisi. Essendo Esteri un magazine radiofonico i modi per “comunicare “ sono i titoli, un breve notiziario e i servizi lunghi. Il tutto inframezzato dai cosiddetti “intrusi” (notizie telegrafiche) e da stacchi musicali.

    Esteri - 26-04-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di venerdì 26/04/2024

    Quando le prime luci della sera… no, non è l’incipit di un romanzo. E’ l’orario in cui va in onda “Muoviti, muoviti” la trasmissione che vi accompagna nel rientro a casa dopo una giornata di lavoro, di studio o di semplice e puro fancazzismo (voluto o subito). Il racconto dei fatti principali della giornata, le piccole notizie che assurgono a tema di interesse generale, gli argomenti più dibattuti sui social, l’andamento del primo anno scolastico in presenza post-Covid, le elezioni (amministrative e del Presidente della Repubblica ma anche quelle dei consiglieri di condominio nel caso…), il presente e il futuro dell’atletica leggera dopo i successi di Tokyo. Tutto questo e molto altro lo trovate in “Muoviti muoviti” dalle 17.30 alle 19 dal lunedì al venerdì su Radio Popolare con Davide Facchini, Luca Gattuso e Marta Zambon.

    Muoviti muoviti - 26-04-2024

  • PlayStop

    Playground di venerdì 26/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 26-04-2024

  • PlayStop

    Meraviglie di venerdì 26/04/2024

    Canzoni per le quali vale la pena stupirsi, tra passato, presente e prossimo futuro. Un compendio di canzoni per cui stupirsi ogni mese in compagnia di Tommaso Toma, pescando dal presente e dal passato tra nuove scoperte, ristampe di catalogo e composizioni che possono dare indizi sul prossimo futuro.

    Meraviglie - 26-04-2024

  • PlayStop

    Jack di venerdì 26/04/2024

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 26-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di venerdì 26/04/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che oggi ha ospitato Massimo Vacchetta del @centro Recupero Ricci La Ninna di Novello per parlarci della situazione dei Ricci in questo periodo, ma anche di @Fiera dei Librai di Bergamo e @Bruno Bozzetto

    Considera l’armadillo - 26-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 26/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 26-04-2024

  • PlayStop

    Giorni migliori di mercoledì 26/04/2024

    Con Francesca Albanese, relatrice speciale Onu su territori occupati palestinesi, esaminiamo la crisi senza fine della comunità internazionale nel fermare la guerra e i massacri a Gaza. Albertina Soliani, vicepresidente Anpi e presidente Casa Cervi, analizza il significato di questo 25 aprile. Daniele Macheda segretario Usigrai ci presenta le ragioni dello sciopero dei giornalisti Rai proclamato per il 6 maggio: è a rischio la liberta d'informazione: Climatologie con Sara Milanese svela le bufale sulle case green. Danilo Lillia dell'Anpi di Dongo ci racconta la mobilitazione antifascista contro la parata nostalgica per i gerarchi fucilati il 28 aprile 1945. E la storica Iara Meloni ci presenta i "passi della libertà" che sempre domenica sulle colline piacentina vi accompagnerà in u trekking teatrale e resistente,

    Giorni Migliori – Intro - 26-04-2024

Adesso in diretta