Approfondimenti

Dopo la vittoria di Trump l’Europa si sveglierà?

Due schiaffi cosi’ dolorosi in cinque mesi sono difficili da digerire. Colpiscono il cuore e la testa dell’Europa. L’idea di un’Unione europea forte, irreversibile e unita è stata spazzata via dal No dei britannici a quest’Europa, lo scorso 23 giugno. Adesso l’inaspettata, non voluta, snobbata, vittoria di Donald Trump alla testa degli Stati Uniti è un altro grande colpo all’orgoglio e ai valori europei.

L’Europa non tifava per Trump: la destra come la sinistra tradizionali, tutto l’establishement del vecchio continente si era schierato con la candidata democratica. Molto più rassicurante avere una Clinton al potere che un imprevedibile, misogino e populista tycoon come Trump.

Ma non ha funzionato. Gli elettori americani, come quelli britannici, hanno altre priorità che quelle del mainstreaming di mantenere l’ordine mondiale. E in barba ai giornali, ai sondaggi, al rischio del cambiamento, o proprio per averlo, hanno votato per l’outsider, il success man Donald.

Ora andrà ancora peggio qui da noi. Ttip, lotta al cambiamento climatico, alleanze occidentali nel Mediterraneo o in Medio Oriente. Trump ha sempre detto in questi mesi “America first”: deciderà solo in base agli interessi nazionali e non più in nome di un paternalismo americano universale che vedeva gli Stati Uniti intervenire in tutti i teatri di crisi del mondo. Non sappiamo ancora se il Trump Presidente corrisponderà al Trump schioppettante e imprevedibile della campagna elettorale o, da domani, un po’ di realpolitik farà rientrare il nuovo Presidente nei ranghi.

Su un tema però le cose potrebbero davvero cambiare: la difesa europea. Finora gli inglesi hanno sempre bloccato la creazione di un vero esercito europeo. Non esiste, le nostre frontiere sono protette da basi e armamenti americani. In nome di una necessaria spending review in tutti i paesi europei, le spese per la difesa sono state tagliate quasi dappertutto negli scorsi anni. Ebbene ora gli europei dovranno cominciare a cavarsela da soli.

Trump ha più volte spiegato che il Trattato transatlantico è vecchio, bisognerebbe rivedere l’articolo 5, quello della mutua assistenza (in caso di attacco a un Paese Nato gli altri devono subito intervenire). “Col cavolo!” Ci ha detto Trump, “io interverrò se questi paesi hanno rispettato le regole Nato sul contributo di ognuno alle spese militari (minimo il 2% del Pil in ogni Paese) e se questo intervento corrisponderà agli interessi dell’America. Che sono, nella visione pragmatica di Trump, prima di tutto gli interessi commerciali. E allora paesi baltici, Polonia, Ungheria possono cominciare a tremare. Se la Russia, con cui proprio non navighiamo in buone acque in questo momento, dovesse un giorno invadere questo o quel Paese dell’est europeo, non aspettiamoci più l’arrivo immediato dei caccia americani.

I francesi si stanno fregando le mani. Loro spingono per una Difesa europea da sessant’anni e hanno sempre ricevuto un secco « NO » dai britannici. Ma ora che il Regno Unito se ne sta andando (forse) e Trump minaccia un fiero isolazionismo dall’altra parte dell’Atlantico, è possibile che almeno in materia di difesa europea, tedeschi, francesi, italiani e spagnoli si mettano d’accordo per fare qualcosa insieme.

E’ una cosa buona ? Certamente no. Noi, vecchi europei preferiremmo veder spendere i pochi soldi del budget europeo in eoliche, rinnovabili e progetti di formazione per i giovani.

Pero’ se l’Europa ritrova, anche grazie a Donald Trump, il suo orgoglio di Continente democratico, necessario per assicurare la Pace e speriamo anche la prosperità, tra un Putin, un Trump e un Erdogan che minacciano i nostri valori civili, beh.. ben venga anche un esercito europeo!

  • Autore articolo
    Maria Maggiore
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 14/07 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 14-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 14/07 18:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 14-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 14/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 14-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 14/07/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 14-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 14/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 14-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di lunedì 14/07/2025 delle 21:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 14-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di lunedì 14/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 14-07-2025

  • PlayStop

    Gaza è sull’orlo del collasso a causa della fame acuta e della mancanza d’acqua. È l’allarme lanciato dalla Caritas

    In Israele aumentano le critiche al progetto del governo Netnayhu di costruire delle cosidette “città umanitarie” nel sud della striscia, al confine con l’Egitto, dove spostare tutti i palestinesi di Gaza. Oggi l’ex primo ministro israeliano Ehud Olmert li ha definiti “campi di concentramento”. Intanto proseguono incessanti i bombardamenti israelian sulla Striscia , nelle ultime 24 ore sono oltre 100 le vittime. La Caritas oggi ha lanciato un drammatico appello : “siamo vicini al collasso le vite dei palestinesi sono appese ad un filo a causa della fame acuta, della mancanza d’acqua e delle malattie, serve un intervento umanitario urgente”. Danilo Feliciangeli responsabile Caritas per il Medio Oriente.

    Clip - 14-07-2025

  • PlayStop

    Popsera di lunedì 14/07/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 14-07-2025

  • PlayStop

    Il grande flop delle case della salute. Solo il 5% è pienamente funzionante. La denuncia del Pd lombardo

    Dovevano essere i presidi con cui ricostruire la sanità sul territorio in Lombardia, ma finora le case di comunità sono state un flop. 216 sono quelle previste entro la scadenza dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza che arriverà a giugno 2026. Al momento 140 hanno aperto, ma solo otto in tutta la regione (sei in provincia di Bergamo e due nel varesotto) hanno tutti i requisiti obbligatori previsti dalla legge. In totale sono meno del 6 percento. La denuncia è del gruppo consiliare del Partito democratico lombardo che ha fatto un accesso agli atti alla direzione generale Welfare per ognuna delle case di comunità attive in Lombardia. L’assessorato ha replicato che i numeri diffusi “sono usati in modo difforme dalla realtà. Le rilevazioni mostrano percentuali elevate di attuazione per la maggior parte dei servizi obbligatori”. Per il capogruppo del Pd al Pirellone, Pierfrancesco Majorino, “Regione Lombardia è in colpevole ritardo”.

    Clip - 14-07-2025

  • PlayStop

    Rock is dead di lunedì 14/07/2025

    Stagione XI - ep 6 - Zyriab e Paco De Lucia

    A tempo di parola - 14-07-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 14/07/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 14-07-2025

  • PlayStop

    Almendra di lunedì 14/07/2025

    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

    Almendra - 14-07-2025

  • PlayStop

    Rock is dead di lunedì 14/07/2025

    Stagione XI - ep 6 - Zyriab e Paco De Lucia

    Rock is dead - 14-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di lunedì 14/07/2025 delle 13:30

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 14-07-2025

Adesso in diretta