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Il ricordo di Claudio Caligari un anno dopo

LA MADDALENA – Alessandro Borghi e Roberta Mattei hanno preso parte a uno dei film più struggenti e antropologici della stagione appena passata: Non essere cattivo di Claudio Caligari, il terzo film del regista di Provincia Meccanica e L’odore della notte, scomparso nel maggio del 2015 durante la lavorazione del film. Portato avanti dalla tenacia e determinazione di Valerio Mastandrea, che scrisse anche una lettera a Martin Scorsese per chiedere un aiuto nella produzione del film, e con l’aiuto di tutta la ‘banda Caligari’, Non essere cattivo è arrivato alla Mostra del Cinema di Venezia, è stato proposto dall’Italia agli Oscar (ma non passò) e ha avuto un grande successo di pubblico.

Ospiti entrambi a La Maddalena alla Valigia dell’Attore, Borghi e Mattei ricordano il dietro le quinte di quel film di culto a un anno dall’uscita.

Un attore e un’attrice con esperienze diverse, lui: studi in economia e commercio, un’esperienza da stuntman a Cinecittà, serie tv come Romanzo Criminale e Suburra di Stefano Sollima. Lei: cresciuta in una famiglia d’arte, tanto teatro visto, un’interpretazione di Cenerentola a dodici anni, laboratori di teatro in periferia e il Centro Sperimentale di Cinematografia. Recentemente la parte di una tossica in Veloce come il vento di Matteo Rovere con Stefano Accorsi.

“Quando abbiamo girato la scena drammatica del bagno a casa di Linda, Caligari non stava bene e io mi sentivo perso – racconta Borghi -. Per la riuscita di quelle scene e della mia interpretazione devo tutto a Valerio Mastandrea che ci ha fatto sempre da guida”.

Anche in Veloce come il vento, Roberta Mattei ha girato una scena drammatica in un bagno angusto. Se in Non essere cattivo provava a impasticcarsi per stare più vicina all’uomo che ama e Alessandro Borghi cerca di farla ragionare, nel film di Rovere è in preda a un’overdose nella vasca da bagno e Stefano Accorsi la aiuta a risvegliarsi. “Ho lavorato sul rallentamento – dice Mattei-. Ho provato a immaginarmi un’overdose, in mezzo al fumo dell’acqua calda e ho fatto ricorso alla biomeccanica”.

Ambientato nella periferia romana di Ostia, un’amicizia tra due personaggi (Alessandro Borghi e Luca Marinelli), in un contesto di tossicodipendenza, AIDS ereditato, povertà e assenza di lavoro. Temi già ritrovati nel cinema di Caligari, che con il suo ultimo lavoro ha voluto dare un seguito, temporale di quelle zone e di quella popolazione.

Ascolta l’intervista a Roberta Mattei e Alessandro Borghi, in cui ricordano Claudio Caligari.

 Ricordo Caligari

  • Autore articolo
    Barbara Sorrentini
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