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Voices for Gaza: lunedì a Parigi la serata di beneficenza per la popolazione della striscia

Voices for Gaza

Una delle testimonianze dice: “Abbiamo trovato lo scialle di mia madre: ma mia madre dov’é?”. Il 25 marzo scorso il collettivo francese La culture pour un cessez-le-feu, “La cultura per un cessate il fuoco”, attivo da dicembre con la richiesta di cessate il fuoco immediato a Gaza e di ritorno degli ostaggi in Israele, ha iniziato a pubblicare su un profilo Instagram dei video in cui artisti, intellettuali, personaggi noti – a inaugurare la serie è stata l’attrice e cantante francese di origine algerina Camélia Jordana – prestano la loro voce recitante e il loro volto a racconti che arrivano dall’inferno della Striscia: fra le prime testimonianze, quelle, oltre che di semplici civili palestinesi, del fotografo Belal Khaled, e di Léo Cans, specialista di medicina d’urgenza di Medici senza frontiere. Il grosso dei media non dà voce ai palestinesi di Gaza, ai medici e ai giornalisti che lavorano nella Striscia, agli operatori delle Ong e delle agenzie umanitarie che cercano di dare soccorso alla popolazione, pochissimo ce li mostra nelle immagini, né ci fa vedere i volti e sapere i nomi dei morti: si limita ad una asettica contabilità delle vittime. L’iniziativa del collettivo francese, intitolata Voices for Gaza, oltre che quello di mantenere alta l’attenzione sul massacro in corso a Gaza, ha lo scopo appunto di dare voce a chi non l’ha, di restituire una dignità ai morti e ai vivi nella Striscia. Da marzo sono un centinaio i video messi in circolazione. Ma dopo questa attività in rete, il collettivo ha pensato che fosse venuto il momento di un appuntamento fisico, in presenza: lunedì, primo luglio, Voices for Gaza sarà in un teatro di gloriosa tradizione, in piena Parigi, La Cigale, per una serata il cui ricavato sarà destinato alla Ong Medical Aid for Palestine. I biglietti per i 1.400 posti sono andati esauriti in un attimo, e non c’è da stupirsene, perché la serata prevede la partecipazione di una quarantina di artisti alcuni dei quali di grandissimo rilievo, a cominciare da Angèle: la cantante belga è oggi la più grande star francofona, e alla Cigale tornerà per la prima volta su un palco dopo la conclusione nel settembre scorso di un trionfale tour che l’ha tenuta impegnata per un anno e mezzo, in 95 date fra Europa e America del nord. Ma ci saranno altri grossi nomi, le cantanti Bonnie Banane, Eloi, Zaho de Sagazan, il Dj Kiddy Smile, il rapper Disiz, l’umorista Aymeric Lompret, un personaggio della moda come Michèle Lamy, l’attrice Béatrice Dalle. Quello che colpisce è la varietà delle adesioni e la distanza della maggior parte degli artisti coinvolti dal cliché dell’impegno di una volta. L’iniziativa in rete di Voices for Gaza, la serata della Cigale e la partecipazione di Angèle fanno una volta di più riflettere su meccanismi che abbiamo visto all’opera in questi mesi: il comportamento dei grandi media su Gaza, reticenti o complici, e su una sponda e sull’altra dell’Atlantico anche un pesante contrasto dall’alto all’espressione di posizioni pro-palestinesi – dalle università americane al caso clamoroso dell’ingresso in Francia negato ad un ex ministro di un paese europeo come Yanis Vaoufakis; ma tutto questo non è bastato ad impedire che fra le generazioni più giovani si diffondessero sentimenti di rifiuto morale di quello che sta avvenendo a Gaza e di sostegno ai palestinesi. Merito anche di tante iniziative comunicative, dal basso, in rete, anche non gigantesche, e di tante prese di posizione, anche di figure del mainstream, a volte inattese, che hanno contribuito a una sorta di contropotere mediatico.

  • Autore articolo
    Marcello Lorrai
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    "Aprire lo sguardo" (Garzanti) è un libro in cui Alessandra Mauro ha scelto 15 immagini che compongono un “mosaico visuale” dell'Italia. In una selezione di grande forza evocativa, sfilano volti, luoghi e momenti: dall’arresto Benito Mussolini, immortalato da Adolfo Porry-Pastorel nel 1915, ai ritratti di Wanda Wulz, ai manicomi documentati da Gianni Berengo Gardin nel 1968, fino alla fotografia di moda di Ferdinando Scianna e allo studio del tessuto urbano di Gabriele Basilico. L'intervista di Tiziana Ricci a Alessandra Mauro.

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    Gaza, Israele torna a colpire la Striscia mentre si aggrava la situazione umanitaria

    L’esercito israeliano dall’alba di oggi ha lanciato nuove incursioni sul sud della Striscia di Gaza, in particolare a est delle città di Rafah e a Khan Yunis. Al Jazeera riferisce anche di attacchi aerei e di spari da parte di elicotteri israeliani, ennesima violazione del cessate il fuoco sottoscritto da entrambe le parti. Intanto si aggrava la situazione umanitaria: le tendopoli degli sfollati restano allagate a causa delle violente piogge, mentre freddo e malnutrizione colpiscono soprattutto i bambini. Onu e organizzazioni umanitarie denunciano la mancanza adeguata di aiuti per la popolazione. A Deir al Balah abbiamo raggiunto Francesco Sacchi di Emergency. Ascolta l'intervista a cura di Diana Santini.

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