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Verso la fase 2: la situazione a Nosate

Comune di Nosate

La fase 2 è ormai alle porte. Com’è la situazione a Nosate, il comune più piccolo della Città Metropolitana di Milano, a pochi giorni dalla prima riapertura e dopo settimane di emergenza e di isolamento? Il sindaco Roberto Cattaneo fa il punto della situazione a Radio Popolare, illustrando le preoccupazioni per la mancanza di chiarezza a pochi giorni dall’inizio della fase 2.

L’intervista di Serena Tarabini a Fino Alle Otto.

Nosate è il comune più piccolo della Città Metropolitana di Milano. Dove si trova e quanti abitanti ha?

Nosate ha 700 abitanti e si trova ai confini della Città Metropolitana, verso la zona di Lonate-Varese. Siamo immersi nel parco del Ticino, c’è il Naviglio e il Comune si sviluppa su due livelli, Nosate Sopra e Nosate Sotto. In qualità di sindaco posso ritenermi soddisfatto dell’atteggiamento dei miei cittadini. L’attività amministrativa è cambiata moltissimo, all’inizio è stato difficile ma poi si sono tutti adeguati alle misure di chiusura. Abbiamo avuti due casi di contagio e purtroppo uno di questi è deceduto. Io sono in contatto telefonico costante con le persone bisognose di aiuto, per dare supporto anche psicologico. Abbiamo attivato, anche insieme alla Protezione Civile, la consegna di alimenti per le persone più bisognose. La mia preoccupazione è la fase 2.

Quali aspetti la preoccupano?

Mi preoccupano le riaperture. Sono in costante contatto con gli altri sindaci della zona per capire cosa fare, come comportarci. Per il momento io riapro il cimitero, ma non i parchi pubblici. Spero che i cittadini riescano a rispettare le regole e tutelare loro stessi e gli altri. La nostra comunicazione è costante. Tramite i social e la pagina web del comune i cittadini sono sempre informati. Però la fase 2 è preoccupante per noi perché c’è questa voglia di uscire. Il messaggio che io cerco di fare passare è quello di restare a casa e di usare la mascherina. Lo dico personalmente alle persone per strada. Anche se il paese è piccolo questo problema c’è, ma la mia preoccupazione è che si lascino andare con queste regole che non sono chiare. Già prima mi chiedevano spiegazioni, figuriamoci ora.

L’economia di Nosate è stata intaccata?

Non abbiamo grossi centri per fare la spesa, abbiamo dovuto fare delle convenzioni con i centri più grossi. Abbiamo due o tre bar e un piccolo ristorante, tutti a gestione familiare, ma comunque anche loro sono difficoltà, non sono sicuri di riaprire. Devono capire come gestire la distanza fra i clienti, non sanno se riusciranno ad andare avanti in quelle condizioni.

Sentite il bisogno di avere delle indicazioni più chiare?

Sì, con gli altri sindaci ci siamo confrontati e abbiamo anche scritto una lettera al Presidente della Regione con tutta una serie di domande. Per esempio, i mercati all’aperto: noi non ne abbiamo, vengono dei camion che portano la frutta e la verdura, siamo un po’ all’antica, ma altri questo problema ce l’hanno. Dobbiamo capire cosa possiamo cambiare rispetto alle indicazioni generali, anche sullo sport. Sono questioni che poi dobbiamo gestire noi, mi spiacerebbe che poi i cittadini venissero multati perché non hanno capito.

Avete ricevuto le risorse per i buoni spesa e avete famiglie in difficoltà?

Sì, devo dire che i soldi sono arrivati subito. Già da domani daremo delle smart card e sono arrivati altri fondi. Le persone in difficoltà sono quelle che hanno perso il lavoro o che già non lo avevano, e in quel caso siamo intervenuti. Stiamo distribuendo con la Protezione Civile i pacchi alimentari anche per sopperire alle lungaggini della burocrazia. Sono una decina le situazioni bisognose, io chiedo direttamente alle persone per sapere se hanno bisogno.

Foto dalla pagina Facebook del Comune di Nosate

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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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