Negli Stati Uniti sono sempre più pesanti le conseguenze dello shutdown, che dopo 37 giorni è ormai diventato il più lungo nella storia del Paese. Dopo il blocco dei sussidi alimentari per le famiglie più povere e i licenziamenti dei dipendenti federali, da oggi si ferma il 10% dei voli in 40 aeroporti perché mancano i soldi per pagare i controllori di volo. Migliaia i voli cancellati.
42 milioni di americani sono rimasti senza sussidi per comprarsi da mangiare. 700.000 dipendenti federali sono stati lasciati a casa senza stipendio e, da oggi, in 40 aeroporti americani verrà tagliato il 10% dei voli. Si comincia con quelli nazionali: mancano, del resto, i controllori di volo. Lo shutdown più lungo della storia americana, quindi, comincia a far sentire i suoi effetti più pesanti sulla vita degli americani.
A Washington, intanto, si cerca una soluzione che però appare al momento ancora lontana. I repubblicani del Senato hanno presentato nelle scorse ore ai democratici un possibile compromesso, di cui però non si sa moltissimo, ma che dovrebbe prevedere un rifinanziamento temporaneo del governo federale in cambio di un impegno a votare l’estensione dei sussidi dell’Obamacare, senza i quali molte famiglie americane stanno pagando centinaia di dollari in più di premi assicurativi.
È tuttavia improbabile che da parte democratica si accetti la proposta. I repubblicani della Camera, infatti, molto più conservatori e intransigenti rispetto a quelli del Senato, hanno già detto che bloccheranno qualsiasi proposta di finanziamento dell’Obamacare. Oggi la proposta dei repubblicani del Senato dovrebbe comunque essere messa ai voti. Difficile prevedere se qualche democratico sia disposto a votarla. Per il momento, quindi, di veto in veto, di voto fallito in voto fallito, lo shutdown va avanti.


