Approfondimenti

Università contro le mafie, lavori in corso

Fate di più contro la mafia e la corruzione.

È la richiesta della presidente della Commissione antimafia Rosi Bindi alle università italiane.

L’occasione è stata un seminario che si è svolto ieri alla “Statale” di Milano dal titolo “Le Università contro le mafie”.

Gli atenei italiani erano rappresentati dal presidente della Conferenza dei Rettori Gaetano Manfredi e dall’ospite dell’incontro, il rettore dell’Università degli Studi di Milano Gianluca Vago.

Con la richiesta agli atenei, la presidente della Commissione antimafia Bindi ha voluto ricordare che la formazione della futura classe dirigente non può escludere temi come mafia e corruzione.

All’incontro alla Statale di Milano hanno partecipato anche tre docenti che in Italia rappresentano le punte più avanzate della ricerca sul tema della mafia e della corruzione.

Nando dalla Chiesa, sociologo, all’Università degli studi di Milano tiene – tra gli altri – l’unico corso in Italia in Sociologia della criminalità organizzata (ideato dallo stesso dalla Chiesa); il professor dalla Chiesa ha poi fondato l’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata dell’Università degli Studi di Milano che produce sul tema una rivista scientifica di studi e ricerche.

All’incontro c’era anche Isaia Sales, che insegna Storia delle mafie all’Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. Studioso dei poteri criminali, autore di numerose ricerche e studi sulla camorra e la mafia. Le ultime sono state raccolte in un volume uscito di recente dal titolo Storia dell’Italia mafiosa (Edizioni Rubbettino).

E poi, terzo ospite ieri all’Università Statale di Milano, Alberto Vannucci che insegna Scienza Politica all’Università di Pisa. Dal 2010 coordina il Master universitario in “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione”. Tra i suoi lavori Atlante della corruzione (Edizioni Gruppo Abele, 2012). Il professor Vannucci è stato l’ospite della puntata di oggi di Memos.

«È stato un incontro – dice Vannucci – estremamente importante. Non il primo. C’era già stata una prima occasione di riflessione congiunta all’università di Arcavacata, in Calabria, qualche mese fa. Proprio in quell’occasione era emersa l’esigenza di avviare una riflessione un po’ più organica su quello che è stato il ruolo molto lacunoso dell’università nell’offrire i suoi strumenti chiave: l’analisi e la ricerca da un lato, e la formazione ad ogni livello dall’altro, sui temi del contrasto e della prevenzione delle mafie, della criminalità organizzata e di tutti i fenomeni criminali che ruotano intorno, come la corruzione politica e amministrativa. Direi – prosegue Vannucci – che l’idea di fondo maturata nell’incontro all’Università degli Studi di Milano è la seguente: così come i mafiosi lo fanno a tempo pieno, o meglio dedicano una notevole parte del loro impegno allo sviluppo di competenze professionali avanzate nell’esercizio di attività criminali che portano ad un saccheggio delle risorse comuni, così occorre sviluppare professionalità avanzate per chi vuole prevenire questo tipo di attività criminali. Non possiamo delegare tutto all’azione delle forze di polizia, alla magistratura. Occorre sviluppare – sottolinea il professore dell’Università di Pisa – una serie di sensibilità, conoscenze e competenze diverse che chiamano in causa l’attuale e la futura classe dirigente. A voler essere ottimisti, c’è stata un’amnesia, un disinteresse, di un gran parte della classe dirigente di questo paese nel voler mantenere questo silenzio, connivente e complice. È quanto emerge da alcune inchieste recenti. E non riguarda solo la politica e l’amministrazione, ma anche le professioni e l’imprenditoria. È un silenzio nei confronti dei poteri criminali, della corruzione, delle mafie con i quali spesso si preferisce fare affari».

Perché, professor Vannucci, l’università italiana è rimasta indietro su un tema così importante?

«Credo che rientri in quella diagnosi di amnesia nella classe dirigente, di cui parlavo prima».

C’è una ragione specifica che spiega questa “amnesia”?

«La mia esperienza. Quando ho avviato il master universitario – racconta Alberto Vannucci – ho realizzato che si trattava del primo master che si teneva in Italia sulla corruzione. Era il 2010 e non c’era nulla nel panorama della formazione avanzata universitaria italiana su questi temi. Perché? Ci sono delle cause endogene, interne al sistema universitario e forse anche delle cause di sistema. Le cause endogene sono, come veniva ricordato anche ieri, rappresentate dal fatto che per lungo tempo su questo tipo di studi non si costruivano carriere, anzi. Spesso chi avviava ricerche su questi temi veniva un po’ messo da parte nei meccanismi che producono avanzamenti delle carriere. Quanto alla cause di sistema c’è stato un più generale disinteresse da parte della classe dirigente di questo paese alle tematiche di cui stiamo discutendo. In Italia abbiamo dovuto aspettare Tangentopoli per accorgerci che avevamo un tessuto di corruzione sistemica. Abbiamo dovuto aspettare il maxiprocesso o gli attentati per scoprire che c’era un apparato mafioso sanguinario che soggiogava buona parte del paese. Insomma, c’è sempre stata una reazione emergenziale basata soprattutto sulla chiave repressiva. L’università, per definizione, dovrebbe avere una funzione diversa: investire nella formazione, nella conoscenza su questi temi con uno sguardo lungo. Da un lato, formando strumenti di conoscenza e di consapevolezza civica sulla rilevanza di questi temi; dall’altro, offrire anche alla future classi dirigenti gli strumenti che permettano loro di leggere queste realtà complesse. Realtà – conclude il professor Vannucci – che nel nostro paese hanno una rilevanza anomala rispetto a quella di altri paesi democratici».

Ascolta tutta la puntata di Memos

  • Autore articolo
    Raffaele Liguori
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 04/07 07:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 04-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 04/07 10:32

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 04-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 04/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 04-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 03/07/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 03-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Cult di venerdì 04/07/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 04-07-2025

  • PlayStop

    Summertime di venerdì 04/07/2025

    Il fallimento di Donald Trump sulla guerra in Ucraina, con Alessandro Colombo docente relazioni internazionali alla statale di Milano. La crisi del labour inglese dopo i tagli al welfare, con Leonardo Clausi giornalista, corrispondente de Il Manifesto da Londra. Intervista di Raffaele Liguori a Chris Hedges, giornalista e scrittore, corrispondente per anni del New York Times in Medio Oriente. Nel 2002 ha vinto il Premio Pulitzer. Il suo ultimo libro si intitola “Un genocidio annunciato. Storie di sopravvivenza e resistenza nella Palestina occupata” (Fazi editore). I centri estivi: come vi state organizzando? Microfono Aperto. Quinta e ultima puntata di Racconto Lucano a cura di Sara Milanese.

    Summertime - 04-07-2025

  • PlayStop

    Caldo, scarsa igiene, sovraffollamento. La difficile vita nel carcere di San Vittore

    Sovraffollamento, celle chiuse per la presenza di cimici, caldo infernale e nemmeno un condizionatore per i detenuti. È un quadro preoccupante quello che l’Osservatorio sulle condizioni di detenzione dell’associazione Antigone ha trovato nella sua visita a San Vittore. A fronte di una capienza regolamentare di 450 posti, sono oltre 1100 detenuti, la stragrande maggioranza stranieri. Circa duecento hanno meno di 24 anni. Una situazione che purtroppo non è un’eccezione, ci ha detto Valeria Verdolini, presidente di Antigone Lombardia…

    Clip - 04-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di venerdì 04/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 04-07-2025

  • PlayStop

    PoPolaroid di giovedì 03/07/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 03-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 03/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 03-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di giovedì 03/07/2025 delle 21:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 03-07-2025

Adesso in diretta