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Unioni civili, i nodi restano

Un’ampia maggioranza ha bocciato le pregiudiziali di costituzionalità. Il voto era palese e non c’erano dubbi a riguardo, visto che tutto il Pd, i Cinque Stelle e la truppa di verdiniani hanno sempre dichiarato che il testo non è incostituzionale.

Ora si apre la discussione generale, molto lunga, circa 20 ore, più di cinque giorni, un tempo che serve a cercare un accordo, ovvero a capire se la legge sulle unioni civili debba rimanere una riforma della sola maggioranza, votata quindi solo dalle forze di governo, oppure se si può osare una maggioranza trasversale.

Nel frattempo, i cinquemila emendamenti restano in campo, perché Lega e Pd chiedono garanzie reciproche che al momento non ci sono. Il punto è quello sulle adozioni e al momento la situazione è di stallo. Alfano ha chiesto di stralciare, cioè di eliminare dalla legge l’articolo 5 sulle adozioni, in cambio garantisce il voto, senza cercare consensi nella sinistra.

Ufficialmente la posizione del Pd è no, il testo rimane quello di Monica Cirinnà e su questo si cerca un accordo con Sel e Cinque Stelle. Ma sulle adozioni il capogruppo del Pd Luigi Zanda fa capire che alcune modifiche sono possibili, pur lasciando l’impianto della legge così com’è, cambiamenti che potrebbero introdurre un affido rafforzato e una tutela del giudice prima dell’adozione vera.

I difensori del testo Cirinnà storcono il naso, Area popolare, l’alleanza tra Nuovo centrodestra e Udc, che farà? Nei voti segreti voterà no per convinzione ideologica, oppure proprio perché è segreto, qualcuno andrà in soccorso di Renzi, proprio ora che i ministri e i sottosegretari del partito di Alfano si sono moltiplicati, compreso il ministro Costa, con delega alla Famiglia?

  • Autore articolo
    Anna Bredice
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