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Una Biblioteca vivente nel parco di Rogoredo

Una Biblioteca vivente nel parco di Rogoredo

#ParolediCuoreaRogoredo non è stata una delle tante iniziative di BookCity 2018, la kermesse che per tre giorni ha inondato Milano con presentazioni di libri e dibattiti con scrittori e critici letterari. #ParolediCuoreaRogoredo è stata qualcosa di più. Molto di più.

L’idea è venuta allo scrittore e critico letterario Gian Paolo Serino e a Cecco Bellosi, scrittore e coordinatore dell’associazione comunità “Il Gabbiano Onlus“. Insieme hanno convocato scrittori e cittadini sabato 17 novembre, alle 11, al “boschetto” della droga. Cinque ettari di “supermercato” di qualunque sostanza illegale, a poche decine di metri dalla fermata del metrò di Rogoredo. L’idea era usare gli autori presenti a BookCity per aprire una biblioteca vivente. Avvicinare la sofferenza e il dolore e far sentire la forza della parola.

Qui, nel discount delle droghe, un grammo di cocaina costa 50 euro, ma comprandolo in quattro la spesa diventa irrisoria. Una pastiglia di Crystal Meth (metanfetamina) costa 20 euro e sciogliendola in una bottiglietta basta per tre o quattro persone. E con meno di 5 euro ci si può fare un paio di fumate di eroina. Prezzi stracciati, per merce di pessima qualità e tagliata con ogni tipo di veleni. Ai ragazzi però non fa paura, forse perchè la memoria delle “stragi” degli anni Settanta e Ottanta è storia di ieri per gli adolescenti di oggi.

Nel “boschetto” si va a fare la spesa, ma qualcuno praticamente ci vive. È qui che gli scrittori si sono trasformati in “spacciatori” di cultura. Serino sulla sua pagina Facebook scrive:

“C’erano tanti ragazzi, ragazzini, ragazzine che tra quegli alberi dormivano, si drogavano, si iniettavano dosi in un tappeto di disumanità che è quella di tutti noi che chiudiamo gli occhi. Ho pianto per una ragazzina di 14 anni, fa il Liceo Classico, occhi azzurri e belli come il cielo, che fuma il crack e che al “perchè sei qui”?” mi risponde “Perchè è da quando avevo 12 anni che sognavo di fare la tossica”. Il dramma sono le centinaia di ragazzi che in tre ore sono passati, che considerano quel bosco la loro casa. Occhi iniettati di droga, ma mani tese per un aiuto, la bocca per dirci grazie che diventava gentile, come un ancora. Perchè hanno capito il senso: non volevamo niente da loro. Non arrestarli, non dissuaderli, non rimproverarli. Solo far loro sentire la magia delle parole che quando escono dai libri diventano una strana musica, una vicinanza”.

Se la scrittrice Annarita Briganti, prima di leggere una pagina del memoir con cui Karen Green ricorda il marito David Foster Wallace, dichiara che #ParolediCuoreaRogoredo “è la migliore iniziativa culturale in sette anni che esiste BookCity“, il sociologo Aldo Bonomi è convinto che si è messo un piccolo mattoncino “per la costruzione di una comunità della conoscenza e della cura, l’unico antidoto alle comunità del rancore e dell’odio“.

Ma leggere qualche pagina di un libro e mangiare qualche pizzetta insieme ai frequentatori del parco ha anche prodotto atti concreti perchè sabato tre ragazzi hanno chiesto fattivamente aiuto per essere ricoverati. Ha ragione Domenico Iannacone, autore e conduttore de ‘I Dieci Comandamenti’ su Rai3, che è convinto che quella di sabato a Rogoredo è stata “una piccola rivoluzione culturale, un evento dirompente che ha squarciato le tenebre di un luogo vivo, abitato da uomini muti che buco dopo buco vedono le loro vene atrofizzarsi e la parola morire dentro la loro anima. Parole morte abitano corpi morti che si muovono lenti. In questa terra desolata scrittori, pochi per la verità, poeti e gente comune hanno letto stralci di libri, poesie e si sono lasciati assorbire da quella terra grassa di sangue tumefatto. Una rivoluzione culturale che ha segnato il ritorno della luce in un luogo buio, senza lancio di lacrimogeni e senza sfollagente tra le mani, perché la vera rivoluzione si fa con le parole. Perché le parole arrivano prima dei passi e lasciano tracce che non si cancellano mai“.

  • Autore articolo
    Claudio Agostoni
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    Pubblica di giovedì 20/11/2025

    Tre anni di Chat Gpt. Il 30 novembre 2022 la società californiana Open AI metteva a disposizione degli utenti, gratuitamente, il primo software di intelligenza artificiale (IA). A distanza di tre anni c’è una bolla speculativa, generata dagli investimenti multi-miliardari nell’IA, che rischia di scoppiare su Wall Street. Non è escluso, però, che si sgonfi lentamente, senza provocare grossi danni. Un’ipotesi che i capi di Big Tech (le grandi società tecnologiche da Apple a Microsoft, da Google a Amazon, a Meta e a diverse altre) sembrano escludere, preferendo messaggi allarmistici. Sundar Pichai, amministratore delegato di Google-Alphabet qualche giorno fa ha detto: se scoppiasse una bolla nel settore dell'IA «nessuna azienda ne sarebbe immune, inclusi noi». Pubblica ha ospitato il giornalista e saggista Michele Mezza e la filosofa della scienza Teresa Numerico.

    Pubblica - 20-11-2025

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    Medicina: ricorso collettivo contro la ministra Bernini

    Al via le prove sulle tre materie del semestre filtro (chimia, fisica e biologia) per tutti i pre-iscritti a Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria, poi per tutti quelli che avranno passato i tre testi (scritti a risposta multipla) andranno in una graduatoria dove poi verranno ammessi a numero chiuso (per le università private e telematiche invece è rimasto lo sbarramento del test d’entrata). “Era difficile fare peggio del numero chiuso, ma la ministra c’è riuscita. Il numero chiuso spostato da settembre a gennaio è una ingiustizia in più e un favore ai privati”. Alessandro Bruscella, Coordinatore nazionale Unione degli Universitari, presenta il ricorso collettivo che da oggi verrà annunciato sotto il ministero con una manifestazione con Rete degli Studenti e altre organizzazioni. “Ci vuole un investimento strutturale, corsi di accesso aperti e poi specializzazioni anche a numero chiuso. Invece ci sono tagli ovunque”. Ascolta l'intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli ad Alessandro Bruscella.

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    A cura di Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 20-11-2025

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