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Salvini non fermerà i migranti

Matteo Salvini

La linea dura di Salvini nel Mediterraneo ha il fiato corto. Non ci sono più le Ong ma i migranti continuano a partire esattamente come prima. Nessuna diminuzione, e la stagione è favorevole.

In Libia ci sono, secondo stime, dai 500mila al milione di potenziali migranti pronti all’imbarco. Sono una sorta di capitale, denaro sonante in mano ai trafficanti che, ovviamente non ci vogliono rinunciare. Ogni imbarco, a circa mille dollari a passeggero, li trasforma in denaro per le milizie libiche che controllano questo business. Per limitarlo o fermarlo i trafficanti vogliono più denaro di quanto ne guadagnerebbero imbarcandoli. Ecco perchè il flusso non diminuirà.

Salvini sarà perennemente alle prese con una nave, un peschereccio, un gommone che chiede un porto. Potrà continuare all’infinito a negarli. L’Europa non ne prende, lui non ha la forza di chiedere all’Austria, alla Francia, alla Svizzera di aprire le frontiere del Brennero, di Ventimiglia, di Como. L’Italia continuerà ad essere – per effetto del trattato di Dublino – un imbuto e del resto lui, Salvini, è alleato con tutti i governi di destra europei che vogliono che i migranti restino in Italia.

Insomma il Ministro dell’Interno ha lanciato una sorta di boomerang che prima o poi gli ritornerà indietro.
L’unica possibilità è adottare la cosiddetta “strategia Minniti“, cioè dare ai trafficanti più soldi di quanti ne guadagnerebbero facendo partire i barconi. Una strategia dai costi umanitari enormi e poi le milizie in Libia sono fluide: oggi sono forti e domani vengono sconfitte da altre che chiederanno altri soldi. Insomma il Mediterraneo continuerà ad essere solcato da migranti.

Matteo Salvini
Foto dal profilo FB di Matteo Salvini https://www.facebook.com/salviniofficial/
  • Autore articolo
    Raffaele Masto
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    Stati Uniti, la politica della guerra civile. Perchè l'assassinio di Charlie Kirk è una svolta in questa guerra civile? Le identità politiche della vittima e del suo assassino. Kirk era un "political performer". Tyler Robinson appartiene al mondo dei gamer online. Benvenuti "nel nuovo mondo", ha scritto l'ospite di Pubblica Mattia Diletti, sociologo politico, studioso della politica americana, autore di «Divisi. Politica, società e conflitti nell’America del XXI secolo», pubblicato da Treccani.

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    Il Senato approva in seconda lettura la riforma della giustizia della destra. Per Meloni serve a "liberare la magistratura da quella degenerazione correntizia", mentre Antonio Tajani parla di "battaglia storica fatta non per Berlusconi, che ci guarda da lassù, ma per ogni cittadino italiano". In primavera il referendum confermativo della riforma. I magistrati si preparano a mobilitarsi per il “no”. Per le opposizioni lo scopo finale della riforma è mettere la magistratura inquirente sotto il controllo politico del governo. Sul modello Trump. Ai nostri microfoni il Vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati, Marcello De Chiara: “Questa riforma cambierà l'assetto costituzionale del nostro Paese di fatto introducendo un quarto potere". Lo scopo finale della riforma non è togliere potere ai PM ma metterlo sotto il controllo politico per farlo diventare strumento delle politiche del governo. Come già fa Trump negli USA. L’intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

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