
Donald Trump ha annunciato nuovi dazi all’India. Motivo: il continuo acquisto di petrolio russo da parte di New Dehli nonostante la guerra in Ucraina e i ripetuti attacchi russi sul territorio ucraino.
L’India è uno degli alleati asiatici più importanti per gli Stati Uniti, soprattutto in chiave anti-cinese. Le dichiarazioni del presidente americano sembrerebbero quindi confermare, in maniera importante, il suo nuovo approccio alla Russia e alla guerra in Ucraina.
Appena arrivato alla Casa Bianca Donald Trump aveva ristabilito le relazioni con Mosca nello sconcerto generale: non solo degli ucraini ma anche degli alleati europei. Una serie di telefonate dirette con Putin e l’invio dei suoi emissari al Cremlino.
La prossima visita, di Steve Witkoff, dovrebbe essere mercoledì 6 agosto, a sole 48 ore dalla scadenza dell’ultimatum della Casa Bianca per un accordo di cessate il fuoco.
In caso contrario Trump ha minacciato nuove sanzioni, anche sanzioni secondarie, cioè quelle ai paesi che nonostante l’embargo occidentale abbiano continuato a fare affari con Mosca, a partire – il caso indiano e cinese – dall’acquisto dell’energia russa che prima finiva sul mercato europeo.
Servirà a forzare Putin ad accettare un compromesso? È molto difficile. Ancora in questi giorni il presidente russo si è detto pronto a trattare ma come al solito alle sue condizioni: il controllo delle regioni parzialmente occupate, la neutralità ucraina, il ridimensionamento delle forze armate di Kyiv. In sostanza la resa ucraina.
La vera domanda è se Trump manterrà fede alle sue ultime dichiarazioni. Se introdurrà sul serio sanzioni alla Russia e se aumenterà sul serio il supporto militare a Kyiv. Questo è per esempio quello che spera e si aspetta Zelensky.
In ogni caso nulla che possa portare alla fine del conflitto.