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Ucraina, la dura condanna del governo Draghi all’attacco russo

Conferenza stampa Mario Draghi

Una condanna dura da parte del governo italiano. È arrivata immediatamente da parte di Draghi con la convocazione degli organismi di controllo per la sicurezza e la difesa del paese. Ma il Parlamento ancora non si è riunito e il Pd chiede che si faccia al più presto. Oltre a questo, alcuni partiti, in particolare il partito democratico, hanno già convocato manifestazioni, oggi pomeriggio Letta sarà davanti all’Ambasciata russa a Roma. E l’ambasciatore russo è stato convocato alla Farnesina questa mattina e a lui il ministero degli Esteri ha espresso la condanna per l’aggressione di Mosca, che costituisce, fa sapere il governo, “una chiara e netta violazione del diritto internazionale”.

Domani Draghi verrà a riferire ai capigruppo le ultime informazioni, non ancora all’intero Parlamento, e questo è contestato da Letta, che poco fa ha chiesto al presidente del Consiglio di riferire alla Camera e al Senato, che devono, secondo il segretario del Pd, esprimersi subito per una ferma condanna dell’aggressione russa. Letta quindi vuole un voto già domani del Parlamento. Si vedrà se Draghi cambierà qualcosa nel corso delle ore rispetto a questa richiesta. Questa mattina si è riunito a Palazzo Chigi il Comitato per la sicurezza, nel pomeriggio Mattarella riunisce il Consiglio di difesa. Draghi parteciperà stasera al Consiglio europeo a Bruxelles. Una condanna è arrivata anche da Salvini, ma nel suo comunicato non ha citato, come hanno fatto gli altri, la Russia, si è fermato a esprimere una condanna di ogni aggressione militare, una definizione generica, subito sottolineata dal Pd per la sua ambiguità.

Salvini nel corso di una conferenza stampa ha voluto già da subito entrare nel merito delle conseguenze economiche che questa guerra causerà all’Italia per la diminuzione del gas e del caro bollette e per due volte ha chiesto a Draghi di rivedere tutti gli stanziamenti di bilancio prevedendo anche uno scostamento di bilancio per far fronte alla possibile crisi economica

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    Anna Bredice
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