Approfondimenti

Nuovo ordine, vecchia battaglia

L’ordine esecutivo firmato lunedì da Donald Trump cancella l’ordine precedente, quello di gennaio, che bandiva dall’entrata negli Stati Uniti i cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana e, a tempo indeterminato, i profughi siriani.

Ma cosa è davvero cambiato e quali sono le prossime, probabili sfide legali e politiche?

Le differenze – Il nuovo ordine riduce a sei i Paesi oggetto del bando: Iran, Siria, Libia, Somalia, Yemen, Sudan. Non c’è più l’Iraq, alleato nella lotta al terrorismo che il Pentagono ha chiesto di cancellare dalla lista. Anche i profughi siriani, che nel testo precedente venivano banditi a tempo indeterminato, verranno ora trattati in modo non differente da tutti gli altri profughi. Il divieto all’entrata è, per tutti, fissato a 120 giorni. Il nuovo ordine esplicitamente esenta dal bando i detentori di green cards e visti validi (la cosa non era precisata nel vecchio testo, ciò che aveva fatto nascere differenti interpretazioni da parte dei diversi uffici di immigrazione). Sparisce anche la disposizione che dava priorità, nell’accoglienza, alle minoranze religiose “nei loro Paesi”: una norma che era stata interpretata come un modo per privilegiare i cristiani rispetto ai musulmani. Nell’insieme, il nuovo testo cerca di dissipare le accuse di essere un bando nei confronti di alcune nazionalità e confessioni – soprattutto una, quella musulmana. E’ previsto che entrerà in vigore il 16 marzo, ciò che dovrebbe dare alle agenzie del governo federale il tempo di prepararsi.

Il contesto – Dopo che una corte d’appello di San Francisco aveva confermato la sospensione del bando decisa da un giudice di Seattle, Donald Trump aveva twittato: “Ci rivedremo alla corte!” Sottinteso: alla Corte Suprema. Non è stato così. Trump ha preferito cancellare il vecchio ordine e presentarne uno nuovo. Nella scelta ha probabilmente giocato la constatazione delle incertezze legali che il vecchio ordine comportava. Di più: la Corte Suprema è al momento composta da otto giudici (il nominato da Trump, Neil Gorsuch, è in attesa di conferma del Senato). L’amministrazione rischiava quindi, sul vecchio ordine esecutivo, una sostanziale parità – i quattro giudici liberal contro i quattro conservatori – che avrebbe quindi lasciato in vigore la sentenza della corte d’appello. Troppo pericoloso; meglio, molto meglio, arrivare a un nuovo testo limato e purgato dalle troppe incongruenze.

Le sfide – Con ogni probabilità anche questo ordine esecutivo verrà portato in tribunale. E, con ogni probabilità, questa volta, finirà per arrivare sino alla Corte Suprema. La giustificazione legale del nuovo ordine poggia sullo stesso pilastro del testo precedente. E cioè, che una legge del 1952 dà al presidente questo tipo di poteri. Ecco il testo: “Ogni qualvolta il presidente ritenga che l’entrata di stranieri o di qualche classe di stranieri possa andare a detrimento degli interessi degli Stati Uniti, egl ipuò, per proclamazione, e per il periodo che ritenga necessario, sospendere l’entrata a tutti gli stranieri o a una certa classe di stranieri”. L’amministrazione pensa di aver eliminato dall’ordine ogni sospetto di pregiudizio anti-musulmano e di aver offerto anche le ragioni di sicurezza nazionale che giustificano l’ordine. Alla presentazione del bando, il segretario alla giustizia Jeff Sessions ha per esempio indicato che ci sono circa 300 rifugiati sotto inchiesta per terrorismo da parte dell’ABI; e il segretario alla sicurezza nazionale John Kelly ha ricordato gli attacchi dell’11 settembre. Questa impostazione verrà comunque, con ogni probabilità, messa in discussione. Sessions non ha infatti precisato l’origine nazionale dei 300 rifugiati sotto inchiesta; e gli attacchi dell’11 settembre furono condotti da cittadini originari dell’Arabia Saudita, dell’Egitto, degli Emirati Arabi e del Libano. Probabile dunque che uno degli argomenti degli oppositori sarà proprio la mancanza di prove sulla reale pericolosità dei cittadini provenienti dai sei Paesi incriminati. Come pure a essere ripescata dai rivali di Trump sarà una legge votata dal Congresso nl 1965, che stabilisce che nessuno possa essere discriminato, in termini di visto d’ingresso negli Stati Uniti, “sulla base dell’etnia, sesso, nazionalità, luogo di nascita o residenza”.

  • Autore articolo
    Roberto Festa
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 06/07 13:00

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 06-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 06/07 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 06-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 06/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 06-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 04/07/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 04-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Puntata di domenica 06/07/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 06-07-2025

  • PlayStop

    La Pillola va giù di domenica 06/07/2025

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese che cerca di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 06-07-2025

  • PlayStop

    Camera a sud di domenica 06/07/2025

    Un'ora di radio per anime volatili

    Camera a sud - 06-07-2025

  • PlayStop

    C'è di buono di domenica 06/07/2025

    La cucina e il cibo hanno un ruolo essenziale nella nostra vita, influenzano il nostro benessere e riflettono chi siamo. Scegliere consapevolmente cosa mangiare è cruciale e dovrebbe essere affrontato con conoscenza e divertimento. Niccolò Vecchia, nel programma "C'è di buono", racconta ogni settimana di prodotti e cucina, raccogliendo storie contadine antiche e moderne, esplorando una cultura gastronomica che è allo stesso tempo popolare e raffinata.

    C’è di buono - 06-07-2025

  • PlayStop

    Onde Road di domenica 06/07/2025

    Autostrade e mulattiere. Autostoppisti e trakker. Dogane e confini in via di dissoluzione. Ponti e cimiteri. Periferie urbane e downtown trendaioli. La bruss e la steppa. Yak e orsetti lavatori. Il mal d’Africa e le pastiglie di xamamina per chi sta male sui traghetti. Calepini e guide di viaggio. Zaini e borracce. Musiche del mondo e lullabies senza tempo. Geografie fantastiche ed escursioni metafisiche. Nel blog di Onde Road tutti i dettagli delle trasmissioni.

    Onde Road - 06-07-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di domenica 06/07/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Ricordi d’archivio - 06-07-2025

  • PlayStop

    Itaca di domenica 06/07/2025

    Itaca, viaggio nel presente. I giornali, l’attualità, il colloquio con chi ci ascolta. Ogni sabato dalle 8.45 alle 10.30.

    Itaca - 06-07-2025

  • PlayStop

    Apertura musicale classica di domenica 06/07/2025

    La musica classica e le sue riverberazioni per augurare un buon risveglio a “tutte le mattine del mondo”. Novità discografiche, segnalazioni di concerti, rassegna stampa musicale e qualunque altra scusa pur di condividere con voi le musiche che ascoltiamo, abbiamo ascoltato e ascolteremo per tutta la settimana.

    Apertura musicale classica - 06-07-2025

  • PlayStop

    Guida nella Jungla di sabato 05/07/2025

    Nata da un'idea di Paolo Minella e Luca Boselli, GnJ "Guida nella Jungla" è un programma dedicato alla cultura musicale underground contemporanea. Dalla metà degli anni '90, offre chart, interviste, dubplate corner e news, con ospiti come Mr. Finger, Apparat, Hype, Phil Asher, Ian O’Brien, Dj Kool Herc, Snowgoons, Tech N9ne, Dj Gruff, Dj Skizo, Club Dogo, Looptroop Rockers, Foreign Beggars e molti altri. Evolvendosi con il panorama musicale, è ora condotta da Matteo (East Milan) in collaborazione con la crew di Loopsessions Milano e O'Red. #prestaciascolto www.facebook.com/gnjradio www.instagram.com/gnjradio

    Guida nella Jungla - 05-07-2025

Adesso in diretta