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Trump e la guerra dei dazi: reazioni e conseguenze globali

La guerra dei dazi di Trump

La guerra dei dazi lanciata da Trump sembra stia davvero entrando nel vivo. Dal centro America, alla Cina, al Canada, all’Europa: il neo presidente degli Usa ha aperto diversi fronti, da cui iniziano ad arrivare risposte e reazioni, ed anche le prime contromisure. Ancora difficili da misurare, per ora, le conseguenze sul commercio globale, se non una riduzione dei commerci che impatterà sul Pil, una nuova crescita dei prezzi, una fiammata dell’inflazione. Tanto che lo stesso Trump mette le mani avanti: “ci sarà sofferenza, ma servirà a fare l’America più forte”.
In ordine di fuso orario, le prime reazioni sono arrivate da Messico e Canada. Due paesi che hanno un forte interscambio con gli Usa. Dal Canada, che Trump ha ribadito che vorrebbe come 51simo stato, arriva una buona parte del petrolio raffinato in Texas. Il Messico è il primo esportatore verso gli Usa soprattutto di merci a basso costo, dopo l’avvio della guerra commerciale con la Cina. Il che vuol dire aumento dei prezzi. Anche perché nelle relazioni commerciali tra i tre paesi un prodotto, prima di essere finito, varca i confini diverse volte. Ora non sarà più a costo zero.

Trump parla già di sacrifici e l’inflazione si sa, colpisce soprattutto i più deboli. Il Canada ha già reagito imponendo infatti dazi sulle merci statunitensi. Il Messico, il cui governo Trump ha accusato di aiutare il narcotraffico, li ha promessi. Anche la Cina contro i dazi al 10% ha assicurato l’adozione di “contromisure corrispondenti”. E poi c’è il terzo fronte, l’UE, dove è soprattutto un già tramortito settore automotive a tremare per una guerra commerciale. “Pronti a rispondere con fermezza ai dazi” è la dichiarazione un po’ di rito di un portavoce della Commissione Ue, nell’ipotesi che dopo Cina Messico e Canada tocchi appunto all’Europa. Che forse è il fronte più debole, viste difficoltà del sistema produttivo, l’attuale dipendenza dal gas naturale liquido americano ed il rallentamento dei rapporti con la Cina. Anche perché un pezzo d’Europa, Meloni in testa, con Trump va a braccetto, e potrebbe rompere il fronte comune sperando di ottenere la clemenza di colui che oggi è il capo della destra estrema internazionale. La partita politica e commerciale è solo all’inizio.

  • Autore articolo
    Massimo Alberti
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    1) La linea della morte. A Gaza nonostante il cessate il fuoco ogni giorno i palestinesi vengono uccisi per aver oltrepassato la linea gialla. Ma nessuno sa davvero dove si trova. (Giulio Cocchini - CESVI) 2) Netanyahu chiede la grazia al presidente Herzog. Se concessa, il premier israeliano porterebbe definitivamente a termine lo smantellamento dello stato di diritto. (Meron Rapoport - +972) 3) Guerra in Ucraina, Zelensky a Parigi cerca l’appoggio europeo nel pieno dello scandalo corruzione e delle pressioni statunitensi. (Francesco Giorgini) 4) La concretezza del cambiamento climatico. I morti per le inondazioni che hanno colpito il sud est asiatico sono più di mille e la popolazione chiede ai governi azioni più efficaci. (Alice Franchi) 5) Nessun accordo in vista. Trump parla al telefono con il leader venezuelano Maduro e gli offre un ultimatum, ma intanto chiude lo spazio aereo sopra il paese. (Alfredo Somoza) 6) Germania, migliaia di persone hanno manifestato contro la fondazione della nuova formazione giovanile di Afd. (Alessandro Ricci) 7) 70 anni fa il “no” più famoso di sempre. Il primo dicembre 1955 Rosa Parks si rifiutò di cedere il posto sul bus a un bianco, gesto simbolo della lotta degli afroamericani. (Roberto Festa)

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    “Regole a Milano” sempre più spietate: i Delta V raccontano il nuovo album

    E’ da poco uscito “In Fatti Ostili”, nuovo album della storica formazione milanese Delta V. Durante il tour promozionale del disco, Martina e Carlo sono passati a Volume per raccontarcelo e suonarci alcuni pezzi dal vivo. A legare le nuove tracce, raccontano, “è stato il senso di spaesamento” ma anche “la sensazione di vivere in un mondo sempre più ostile e rivolto unicamente a se stesso”. Nella forma di un elegante cantautorato elettronico, l’album offre una lucida fotografia della società di oggi, in cui concetti di fiducia, altruismo e speranza paiono sempre più lontani. La metafora che la band utilizza per affrontare questi temi è spesso quella della città da cui proviene: “Milano ricorda molto Dorian Grey, si specchia e si vede sempre bella e giovane ma manca sempre più di sostanza”. Ascolta l’intervista e il MiniLive dei Delta V, a cura di Dario Grande.

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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