Approfondimenti

The Bear, la serie tv sul mondo culinario da non perdere

the bear

Non capita spessissimo, ma ogni tanto sì: arriva, apparentemente dal nulla, una nuova serie tv che sembra mettere tutti d’accordo. La critica la ricopre di elogi, gli amici se la consigliano via passaparola, le testate più o meno specializzate ci scrivono sopra articoli d’approfondimento. Quest’anno quella serie è The Bear, ed è interamente disponibile da qualche giorno su Disney+ anche in Europa, mentre negli Stati Uniti è andata in onda su FX on Hulu tra giugno e luglio, ed è stata immediatamente definita “la serie dell’estate”. È una serie di quelle chiamate dramedy, cioè che mescolano dramma e commedia, con un formato episodico breve – tra i 20 e i 30 minuti, tranne il finale che oltrepassa i 40 – per sole otto puntate – insomma, quel tipo di serie che, volendo, si trangugiano in fretta, in una sera o due. Ma di cosa parla, dunque, The Bear? La risposta semplice sarebbe: di un ristorante. O meglio, una tavola calda, o una paninoteca, per usare un termine oggi un po’ desueto: il fittizio The Original Beef of Chicagoland, protagonista dello show, è ricalcato su uno dei tanti locali che a Chicago vendono un tipico sandwich italoamericano inventato proprio nella Città del vento, una mezza baguette farcita di fette di roast beef a cottura lentissima condite con una giardiniera di verdure sott’aceto o sott’olio. Carmen “Carmy” Berzatto – interpretato dal bravissimo Jeremy Allen White che molti spettatori hanno conosciuto come il Lip Gallagher di Shameless, un’altra serie ambientata tra la working class di Chicago – è uno chef fenomenale, che ha vinto i più importanti premi di settore e ha lavorato nel più prestigioso ristorante stellato di New York. All’inizio di The Bear, però, lo troviamo nella malmessa cucina dell’Original Beef of Chicagoland, per l’appunto, e nel corso dei primi due episodi scopriamo, più o meno, il perché: il negozio apparteneva al fratello di Carmy, Michael, che si è suicidato e gliel’ha lasciato in eredità, insieme a una quantità insormontabile di debiti e a qualche altro segreto. Invece di disfarsene, magari vendendolo a chi è già pronto ad associarlo a una catena di fast food, Carmy si mette in testa di “salvarlo”: riorganizzare la cucina con il sistema della brigata utilizzato nei grandi ristoranti, trasformare il business in un successo tale da ripagare i debiti e tenersi a galla. Il fatto è che – come già accadeva, in modi diversi, anche in Shameless – quando si cammina su un confine tanto sottile, è matematicamente certo che qualcosa andrà storto, e in The Bear succede molto spesso, dalla corrente che salta al gabinetto che s’intoppa, dall’ispezione sanitaria imprevista alle risse sul marciapiede. La particolarità di The Bear, la caratteristica che colpisce fin dall’adrenalinico episodio pilota, è l’autenticità con cui racconta una mondo che parrebbe ormai sfruttato all’inverosimile, se pensiamo alla quantità infinita di talent e cooking show e documentari culinari che popolano i nostri canali tv e streaming, da MasterChef a Chef’s Table. Ma in The Bear non siamo nella cornice asettica e immacolata di un grande ristorante dalla clientela selezionata e raffinata, ma nella cucina incasinata e chiassosa di un posto affollato, che a pranzo e a cena deve sfornare panini e piatti a ripetizione. La serie racconta il cibo, certo, e le procedure con cui viene trasformato in voluttuose pietanze, ma racconta anche tutto il resto: le postazioni da pulire, i pavimenti da sgrassare, i costi impossibili di gestione, i rapporti di lavoro, le tasse da pagare, le multe da evitare e, appunto, un sacco di cose, piccole e grandi, che possono andare storte. A creare la serie e a dirigerne cinque episodi su otto (gli altri tre sono co-firmati dalla co-showrunner Joanna Calo) è stato Christopher Storer, che precedentemente aveva lavorato alla bella serie Ramy e a una molteplicità di special di stand-up comedian anche celebri, e che ha raccontato in diverse interviste di aver sperimentato la carriera da chef prima di decidere che la produzione televisiva e cinematografica era molto meno stressante. Fin dal primo episodio, The Bear scaraventa lo spettatore in un’esperienza unica, insieme disorientante e immediatamente appassionante, che neanche troppo lentamente rivela i suoi molteplici livelli di lettura. Sì, The Bear è una serie sulla cucina di una paninoteca di Chicago, ma è anche l’esatta rappresentazione dell’impossibilità folle del ritmo lavorativo odierno, è la cronaca di un sistema tardocapitalista che implode, è la storia di una famiglia elettiva, è l’elaborazione di un trauma, è uno studio di personaggi in uno spazio chiuso, è un’enorme prova di regia, scrittura e interpretazione. Insomma, è la serie che quest’autunno non potete perdervi.

  • Autore articolo
    Alice Cucchetti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 29/12 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 29-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 29/12 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 29-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 29/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 29-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Musica leggerissima di lunedì 29/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 29-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 29/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 29-12-2025

  • PlayStop

    Ucraina, dopo l’incontro Trump-Zelensky dichiarazioni di ottimismo ma nessuna svolta

    Dichiarazioni di ottimismo, soprattutto da parte di Trump, ma nessuna svolta concreta. L’incontro di Mar-a-Lago tra il presidente degli Stati Uniti e quello ucraino Zelensky prolunga le trattative sulla possibile fine della guerra, che però continuano a non mostrare segnali di accelerazione. Ne abbiamo parlato con Gianluca Pastori, che insegna storia delle relazioni politiche tra il Nord America e l’Europa all’Università Cattolica di Milano. L'intervista di Andrea Monti.

    Clip - 29-12-2025

  • PlayStop

    Absolute Beginners - ep.1 Irish Invasion

    Negli ultimi tempi l’Irlanda ha invaso le mappe della cultura pop. In particolare la sua scena musicale alternativa, che non sono solo Fontaines DC e Kneecap ma tutta una nuova generazione di band post punk e artisti di colore figli dell’immigrazione, che stanno ridefinendo il concetto stesso di identità irlandese.

    A tempo di parola - 29-12-2025

  • PlayStop

    La conversazione di lunedì 29/12/2025

    Incontri radiofonici con autori, musicisti, giornalisti, personaggi del mondo della radio e della televisione. Il tempo lungo di una conversazione per raccontare storie, biografie, progetti e mondi. Dal lunedì al venerdì, dalle 10.35 alle 11.30 fino al 3 gennaio

    La conversazione - 29-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 29/12/2025 - ore 10:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 29-12-2025

  • PlayStop

    Radiosveglia di lunedì 29/12/2025

    Radiosveglia è il nostro “contenitore” per l’informazione della mattina. Dalle 7.45 alle 10, i fatti del giorno, (interviste, commenti, servizi), la rassegna stampa, il microfono aperto, i temi d’attualità. E naturalmente la musica. Ogni settimana in onda uno dei giornalisti della nostra redazione

    Radiosveglia – Prima parte - 29-12-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di lunedì 29/12/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 29-12-2025

Adesso in diretta